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Il gladiatore 2, Russell Crowe si tira ufficialmente fuori dal progetto

Cinema

Manuel Santangelo

©Kika Press

L’attore australiano ha confermato che non apparirà nell’atteso sequel di uno dei suoi film più celebri. Nessuna resurrezione insomma per Massimo Decimo Meridio, la cui eredità verrà raccolta dal figlio Lucio (interpretato da Paul Mescal)

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Dopo quasi 23 anni il reato di spoiler è ormai andato in prescrizione ed è lecito ricordare che, nel finale de Il gladiatore, il protagonista Massimo Decimo Meridio muore. Sarebbe stato quindi piuttosto ardito pensare di rivedere il personaggio interpretato da Russell Crowe nel prossimo seguito del film, anche se più di un fan ci ha sperato lo stesso a lungo. I rumor hanno più volte accennato a qualche complicato multiverso o a un possibile legame con l’Oltretomba che permettesse il ritorno del valoroso guerriero. Nulla di tutto ciò è tuttavia in programma e nell’atteso sequel del classico di Ridley Scott dovremo fare a meno dell’eroe della prima pellicola. Una dura verità che è stata confermata finalmente anche dallo stesso Crowe.

Massimo Decimo Meridio ha lasciato un erede

L’attore ha chiarito che non farà parte del cast de Il gladiatore 2 durante la sua partecipazione al programma radio australiano Fitzy & Wippa. In quest’occasione ha tuttavia confessato di aver parlato del film in lavorazione con il regista Ridley Scott, regalando comunque qualche anticipazione su cosa ci aspetta: “Abbiamo cenato insieme e ne abbiamo parlato. Perciò so più o meno come sarà la storia – ha fatto sapere l’attore che grazie a Massimo Decimo Meriggio ha portato a casa pure un Oscar – Ma se ricordate c’era un ragazzino che voleva sconfiggere il gladiatore, il che conduceva al mio discorso ‘Mi chiamo…’. Ora quel ragazzino è cresciuto ed è diventato imperatore. Non so cos’altro succeda a quel punto, ma questa è l’idea. Quindi non è un remake e non è un sequel diretto. Non è ambientato il giorno dopo, ma trent’anni dopo o qualcosa del genere”. La nuova storia avrà al centro Lucio, figlio segreto di Lucilla (Connie Nielsen) e Massimo. Di questo nuovo eroe sappiamo che è cresciuto adorando il genitore che ha dato la vita per lui e di cui è desideroso di replicarne le gesta. Lucio avrà il volto di Paul Mescal, attore visto nella serie Normal People e di recente in pellicole come Aftersun e La figlia oscura. Un altro grande assente annunciato dovrebbe essere invece Joaquin Phoenix, che grazie al ruolo dell’antagonista Commodo porto a casa la prima nomination agli Oscar della carriera. Alla base della scelta anche in questo caso non ci sarebbero incomprensioni con Ridley Scott, che dirigerà anzi l’attore nel prossimo Napoleon, quanto piuttosto il fatto che nessuno ha messo in programma eventuali resurrezioni in questo sequel.

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Niente resurrezioni e niente viaggi nel tempo (per fortuna)

La sceneggiatura di David Scarpa ha un impianto decisamente più realistico di altri script di cui si era parlato in passato. Lo stesso Russell Crowe un paio di anni fa aveva accennato, in un’intervista a Screen Rant, a un possibile copione di cui aveva parlato con il produttore Doug Wick e che implicava un grande ritorno sulla scena di Massimo Decimo Meridio. L’idea tuttavia già al tempo sembrava convincere poco la star australiana: “Non parlo con Doug da tempo. L’ultima volta mi raccontò di aver avuto questa grande idea che vedeva Massimo portato via dall’arena per poi essere deposto, ricoperto di oli e unguenti, in questa caverna a cui si aveva accesso spostando una grande roccia. Poi la roccia si apriva e lui usciva. Gli dissi che non avevamo i diritti per quella storia. Ma è una cosa accaduta anni fa e non so ancora se abbia apprezzato o meno il mio senso dell’umorismo.” Ancora più improbabile era infine un’altra sceneggiatura di cui si favoleggiava su internet e che secondo le fonti avrebbe dovuto portare la firma del grande musicista e cantante Nick Cave. In questa supposta prosecuzione della storia Massimo veniva resuscitato dai romani, che lo riportavano sulla Terra con l’intenzione di fargli impedire la diffusione del cristianesimo nell’impero. Le cose però presto prendevano un’altra piega e, dopo l’uccisione del figlio, il nostro gladiatore si ritrovava ad attraversare le epoche per combattere nelle Crociate e persino in Vietnam. Una sinossi alquanto inverosimile che probabilmente avrebbe dato vita a un pastrocchio. Magari il Gladiatore 2 non porterà a casa di nuovo cinque statuette e magari non avrà dalla sua un protagonista del carisma pari a quello interpretato da Russell Crowe. Ma sarà comunque di certo un’opera più credibile e dignitosa di una che vedrebbe Massimo Decimo Meridio “a spasso nel tempo”, sulle orme di un altro Massimo (Boldi).

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