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The Whale, Brendan Fraser spiega il finale del film

Cinema
©IPA/Fotogramma

Dopo l’anteprima alla 79° Mostra d’arte cinematografica internazionale di Venezia, la pellicola di Darren Aronofsky sarà al cinema a febbraio 2023, ma intanto l’attore che interpreta il protagonista ci ha tenuto a condividere con il pubblico la sua visione del finale

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The Whale è il dramma psicologico ed emotivo di Darren Aronofsky con Brendan Fraser protagonista che interpreta Charlie, un professore di scrittura obeso che vive da solo senza più uscire a causa del suo peso eccessivo che non gli permette più di deambulare e muoversi in autonomia. Dopo essere stato lontano da Hollywood per molti anni dopo il suo successo negli anni ’90 con film come La Mummia, Fraser si prende con questo film la sua rivincita e torna a brillare nel firmamento della settima arte con diversi riconoscimenti e una possibile nomination ai prossimi Oscar di cui si parla da diversi mesi. La sua performance in The Whale è stata apprezzata da gran parte del pubblico e della critica mondiale fino a oggi e l’attore, in una intervista con Entertainment Weekly, ha spiegato meglio il finale onirico del film.

Il rapporto con la figlia

Per molti spettatori il finale di The Whale può essere interpretato in diversi modi per la sua natura un po’ ambigua. Si potrebbe leggere come un significato religioso, un risvolto tragico o una versione surreale. Charlie trova la sua liberazione? Charlie ha una figlia anche se è separato dalla moglie, ma il rapporto con la giovane ragazza interpretata dalla star di Stranger Things, Sadie Sink, non è idilliaco. L’uomo vuole provare a recuperare ed essere un buon padre amorevole e complice, e ci prova nelle brevi visite che riceve ogni settimana. Alla fine del film le fa leggere un saggio che viene citato fin dall’inizio del film, per poi alzarsi in piedi con uno sforzo enorme e dirigersi verso la porta di casa incontrando il se stesso bambino fin quando non si ritrova immerso in una intensa luce bianca e guarda verso il cielo. “Con un tocco di realismo magico vediamo che Charlie finalmente vola”, dice Fraser. La figlia rappresenta uno specchio che pone Charlie di fronte alla realtà. “Questo è quello che sei, reagisci, fai qualcosa”.

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La redenzione di Charlie

La scena finale di The Whale non è per tutti, è difficile da metabolizzare per alcuni e Brendan Fraser suggerisce agli spettatori di comprendere una scena in particolare che viene prima per elaborare meglio la fine. Si riferisce alla scena in cui Ellie e Charlie, padre e figlia iniziano a passare del tempo insieme dopo che l’uomo accetta di aiutarla a scrivere un tema per la scuola. Ellie ancora è ferita dal suo comportamento, dall’essere stata abbandonata dal padre e non aver potuto contare su di lui per molti anni, e cerca di ferirlo a parole sfidandolo a camminare. Ma lui non può e accetta l’umiliazione. Nella scena finale i due finiscono per connettersi dopo aver superato gli ostacoli iniziali e Charlie riesce ad alzarsi mentre lei legge il saggio di Moby Dick, per mettersi finalmente alla prova con lei. “Tuttavia, lo sforzo di camminare è più di quanto Charlie possa sopportare e muore, mentre Ellie legge il saggio”, spiega Fraser, aggiungendo: “Alla fine sembra che risplenda una luce intensa tutto intorno, che potrebbe essere interpretata letteralmente come se Charlie sia asceso al cielo o in senso figurato per dimostrare che sia stato redento”.

Un finale da interpretare su più livelli

Il finale di The Whale gioca su più strati narrativi e, per chi conosce il cinema di Darren Aronofsky, non è una grande novità. Il regista visionario e controverso che di solito si spinge nel surreale e nel metaforico - basti pensare al suo Madre! o Requiem for a Dream - sembra dirigere con The Whale un film troppo canonico per lui, ma sul finale viene fuori la sua natura stilistica. Il tema di fondo è la redenzione e la liberazione che raggiunge il protagonista dopo il suo purgatorio sulla Terra dovuto a una perdita, a un grande dolore per la morte del suo compagno di vita. The Whale è un film toccante che affronta il rapporto genitori-figli, insieme al senso di inadeguatezza e l’elaborazione del dolore e la depressione. Sul finale Charlie dimostra che l’amore per sua figlia è ancora lì, forte e sincero, e rappresenta la speranza per tutti i genitori in cerca di perdono o redenzione. Quindi per Fraser non si tratta di un finale tragico, ma positivo seppur malinconico e commovente.

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