Dopo cinque anni, il comico tornerà ad imperversare nella notte più attesa dagli amanti del cinema. Kimmel ha già presentato due volte l’evento e, dopo di lui, nessuno è riuscito a replicare ascolti tanto alti
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È arrivato l’annuncio ufficiale del Kimmel-ter. Non si tratta della nascita di un nuovo governo ma del ritorno dell’istrionico showman sul palco degli Oscar. Sarà il padrone di casa del Jimmy Kimmel Live! a presentare di nuovo dopo un lustro l’attesa serata che, dopo il suo addio, ha conosciuto un continuo calo di ascolti.
Un kolossal alla ricerca di un protagonista
L’Academy le ha provate un po’ tutte dopo l’ultima edizione con Jimmy Kimmel. L’anno scorso si era scelto addirittura un triumvirato tutto al femminile per presentare la serata ma, nonostante un buon riscontro di pubblico, Amy Schumer, Regina Hall e Wanda Skyes sono rimaste lontane dai numeri fatti registrati da Kimmel nel 2017 e nel 2018. Va detto che l’ultima edizione degli Oscar è stata comunque la migliore degli ultimi anni, con quasi 17 milioni di spettatori incollati allo schermo. Numeri importanti ma lontani dai fasti di un tempo, anche per colpa di un evento sempre più lungo e ingessato. La mossa di eliminare del tutto il cerimoniere, lasciando l’Oscar senza presentatore, è stata provata proprio dopo il 2018 ma ormai si può archiviare come un esperimento fallito e non ripetibile: la mancanza di un carismatico padrone di casa si è rivelata controproducente, togliendo ulteriormente ritmo a tutto. Per vivacizzare una serata del genere serve un personaggio carismatico e dalla battuta pronta, come lo era quel Billy Crystal che per anni ha rappresentato la migliore incarnazione del ruolo: un grande guascone in grado di emergere senza mai prendersi eccessivamente la scena.
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Kimmel by your name
Jimmy Kimmel ha un percorso artistico decisamente diverso da quello di un attore come Crystal ma ha dalla sua l’abitudine a confrontarsi anche con le grandi star, spesso ospitate nel suo Jimmy Kimmel Live!. In generale la sensazione è che il conduttore newyorchese sia una scelta perfetta e con pochi rischi: conosce l’ambiente e ha dimostrato sul campo di saper gestire con classe anche gli inevitabili fuoriprogramma, basti pensare all’errore della busta nell’edizione del 2017 (in cui venne inizialmente dato per errore l’Oscar di miglior film a La La Land). In più la scelta gratifica la rete ABC, che trasmetterà l’evento e che manda in onda già lo show di Kimmel. Basterà questa scelta a risollevare l’allure un po’ appannata della cerimonia? Probabilmente no e non è un caso che si stia lavorando a diversi possibili cambiamenti nella struttura, a partire dalla scelta di ridurre il numero di premiazioni per dare maggior spazio ai red carpet. In attesa di scoprire cosa accadrà il 12 marzo 2023 al Dolby Theatre di Los Angeles, registriamo intanto la reazione di Jimmy Kimmel all’annuncio della sua “designazione” da parte dei produttori esecutivi e showrunner degli Academy Awards Glenn Weiss e Ricky Kirshner: “Essere invitati a presentare gli Oscar per la terza volta è un grande onore o una trappola. Ad ogni modo, sono grato all'Academy per avermelo chiesto così in fretta dopo che tutti quelli bravi avevano detto di no”, ha scritto il prossimo presentatore della notte delle stelle con una buona dose di ironia. Ci auguriamo che in quella serata possa esserci spazio anche per un po’ di Italia, magari rappresentata da Nostalgia di Mario Martone. La pellicola è in lizza per entrare nella cinquina delle nominate a miglior film straniero, che verrà ufficialmente comunicata il 24 gennaio. La speranza è quella di vedere sul palco a marzo, oltre a Jimmy Kimmel, magari anche il nostro Pierfrancesco Favino. Perché la notte degli Oscar può rappresentare davvero “un grande onore o una trappola” ma non perde comunque mai il suo fascino, in barba al calo di ascolti.