Il film prequel de La fabbrica di cioccolato sta convincendo il pubblico coinvolto nelle proiezioni di prova. Ad essere apprezzato è soprattutto l’immaginario visivo che emerge dal progetto e la performance del divo di “Dune”
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Leggenda vuole che l’autore de La fabbrica di cioccolato Roald Dahl non abbia mai concesso i diritti sul sequel letterario della propria opera per una precisa ragione. Il grande scrittore era infatti rimasto molto deluso dalla prima trasposizione cinematografica del 1971, in cui secondo lui si era dato troppo spazio a Willy Wonka e troppa poca importanza al vero protagonista della storia: il piccolo Charlie Bucket.
Con buona pace di Dahl, a distanza di mezzo secolo abbondante, le cose non sono troppo cambiate: il cinema continua ad avere maggiore interesse per il cioccolataio con la tuba, tanto da dedicargli un intero film. Wonka arriverà nelle sale probabilmente solo nel 2023 ma intanto sembra aver già convinto i partecipanti ai primi screen test.
Timmy Wonka
Parte del fascino del titolare della fabbrica di cioccolato più famosa della storia sta anche nel suo alone di mistero. A seconda delle generazioni, ognuno è cresciuto con un a differente incarnazione cinematografica di Willy Wonka in testa, senza sapere molto di come fosse arrivato a possedere la sua fabbrica. Nella prima pellicola il personaggio poteva contare sull’istrionico talento di Gene Wilder, il quale in realtà non fu mai veramente soddisfatto del suo lavoro. La più recente versione di Tim Burton si fregiava invece della partecipazione di un Johnny Depp decisamente in parte e capace di ispirarsi anche a moderne icone come Michael Jackson. Proprio nel film del 2005, il regista di Edward Mani di Forbice si era preso un po’ di spazio per esplorare le origini del folle Willy Wonka. Il tentativo durava appena un paio di scene ma era utile per dare un minimo di passato al deus ex machina dell’industria dolciaria più famosa della cultura pop. Oggi quell’operazione viene replicata ed ampliata, arrivando a dedicare al Wonka “prima della fabbrica” un’intera pellicola omonima. Per indossare i colorati e iconici panni del protagonista è stato scelto anche stavolta un divo di spessore molto amato, Thimotée Chalamet, affiancato da un ricco cast che comprende attori del calibro di Sally Hawkins, Hugh Grant e “Mr. Bean” Rowan Atkinson.
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Uno screen test dolce come il cioccolato
Alla regia del film c’è Paul King, già autore di due film dedicati all’icona britannica Paddington. Prendere in mano un progetto ambizioso come Wonka dopo un paio di film dedicati all’orsetto poteva essere una scommessa rischiosa ma, almeno da quello che filtra finora, tutto sembra andare per il meglio. Il giornalista e critico cinematografico Jordan Ruimy ha infatti raccolto pareri positivi dalle persone selezionate per partecipare ai primi screen-test del film: “Ho esitato a partecipare al test screening di Wonka, ma sono contento di averlo fatto. È molto fantasioso, soprattutto dal punto di vista visivo”, ha detto a Ruimy una fonte anonima, plaudendo soprattutto alla performance di Chalamet che reinventerebbe il personaggio “in un suo modo unico”.
Le proiezioni di prova sono molto sfruttate soprattutto a Hollywood ma non è scontato vadano sempre così bene. Questo strumento, che esiste ormai dai tempi di Buster Keaton, ha cambiato all’ultima curva la storia di tanti amatissimi film. Senza il parere degli spettatori in uno screen test, classici come Titanic o Quei bravi ragazzi avrebbero avuto probabilmente tutto un altro aspetto. L’iconica sequenza d’apertura di La La Land non sarebbe mai tornata nel montaggio finale se in una di queste occasioni più di qualcuno non avesse fatto notare: “Signori, qui non si capisce subito che è un musical”. Persino in Italia le proiezioni di prova sono sempre più usate, rivoluzionando spesso film che non avrebbero forse avuto lo stesso successo senza i cambiamenti suggeriti. Pensate solo a come sarebbe stato diverso Veloce come il vento se avesse mantenuto una più marcata vena action a la Fast and Furious. Va comunque detto che, nella maggior parte dei casi, spesso uno screen test è solo l’ultimo necessario semaforo verde, chiesto dagli stessi partecipanti al progetto per stare più tranquilli. Visto il successo riscosso, chi è coinvolto in Wonka può aspettare l’uscita della pellicola nel 2023 senza troppi patemi. Il prossimo vincitore del biglietto d’oro nascosto nella barretta di cioccolato potrebbe essere proprio lui.