Disney ha condiviso il primo video che presenta il nuovo live action. L'annuncio ha fatto esplodere polemiche in rete: c'è chi crede che la scelta non rispetti storia e personaggio, c’è chi insulta in maniera riprovevole e quelli che “nel tentativo di nascondere il loro sincero e genuino fastidio razzista” si arrampicano sugli specchi “improvvisandosi esperti del folklore danese, o mitologia greca”, come scrive Djarah Kan, scrittrice e attivista italo-ghanese
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La scelta di scritturare l'attrice nera Halle Bailey per interpretare Ariel nell’attesissimo live action Disney La Sirenetta ha acceso tante polemiche sui social network.
Il 10 settembre gli account ufficiali di Disney hanno condiviso il primo video che presenta il film. Molti i like, i retweet e i commenti di apprezzamento, tuttavia non sono mancate le parole di disapprovazione. Una vera e propria pioggia di polemiche ha inondato la rete, con voci contrastanti che tuttavia si inseriscono ciascuna nel medesimo coro, quello secondo cui la sirenetta della Disney avrebbe dovuto essere bianca.
C’è chi crede che la scelta non rispetti la storia e il personaggio; c’è chi insulta in maniera riprovevole e assolutamente gratuita e quelli che invece “nel tentativo di nascondere il loro sincero e genuino fastidio razzista” si arrampicano sugli specchi “improvvisandosi esperti del folklore danese, o mitologia greca”. Queste ultime parole sono di Djarah Kan, scrittrice e attivista italo-ghanese. Che aggiunge: “Le sirene nel folklore africano esistono”.
La data fissata dalla Disney per l’uscita in Italia del film è il 24 maggio 2023 ma per adesso questa pellicola sta facendo parlare di sé per un motivo che la celebre casa di produzione cinematografica sperava ormai di aver superato, dato che già da tempo si sa che è Halle Bailey a calarsi nei panni dell’ibrido pesce-donna disneyano.
Poi c'è chi attacca il politically correct, che ultimamente viene attaccato a destra e a manca: "I canoni dei personaggi vanno rispettati", è l’appello che si leva in rete.
Più che per rispetto di Ariel - che chiaramente è un personaggio che non esiste, sperando di non ferire la sensibilità degli amanti del folklore e delle favole - il rispetto che sui social network viene preteso in queste ore sarebbe più che altro per i fan di Ariel, abituati nonché affezionati a un'immagine della sirena lontana da quella proposta ora.
Le parole della scrittrice e attivista italo-ghanese Djarah Kan
Tra i tanti commenti apparsi sul web nelle ultime ore, uno dei più notevoli è quello offerto da Djarah Kan, scrittrice e attivista italo-ghanese molto seguita su Instagram (dove conta oltre 35.000 follower).
“La multinazionale della nostalgia più famosa al mondo meglio conosciuta come la Disney ha rilasciato il primo trailer ufficiale de La Sirenetta. Tuttavia, i sommelier dell'accuratezza dei live action Disney e i Fasci in difesa della memoria dell'infanzia degli anni novanta non riescono proprio a mandare giù l'idea che la loro tanto amata sirenetta bianca, nel 2022 sarà interpretata da un'attrice NERA”, scrive Djarah Kan in una lunga didascalia a corredo delle immagini che mettono a confronto l'attrice Halle Bailey e la Ariel del lungometraggio d’animazione del 1989.
“Non voglio nemmeno ritornare sulla polemica di quanti, nel tentativo di nascondere il loro sincero e genuino fastidio razzista, si arrampichino sugli specchi improvvisandosi esperti del folklore Danese, o mitologia greca perché le sirene nel folklore africano, esistono”, specifica Kan. “Quello che mi piacerebbe condividere con voi è il tema del ruolo degli attori neri, che puntualmente vengono spogliati della loro professionalità a tal punto da fare apparire i ruoli che interpretano come un favore facente parte di un'agenda politica”, prosegue Djarah Kan, che sottolinea come questo fenomeno sia brutale per il fatto che gli attori neri riportino come conseguenza il fatto di sentirsi caricati del peso della "sindrome dell'impostore".
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Djarah Kan: "La fantasia è potere"
“Ma sul fantasy e la presenza dei neri in ruoli immaginari o folkloristici si consuma una battaglia culturale per la supremazia della fantasia bianca che vuole restare bianca e libera di essere ariana e felice, in un mondo che cambia e che sta mettendo in dubbio il ruolo della bianchezza come unità di misura di tutto ciò che sembra normale e non ‘forzato’. È da queste cose che si capisce quanto il nostro sguardo sia stato plasmato dalla bianchezza. C'è sempre stato un ordine. I bianchi per primi. Poi tutti gli altri da contorno. Ma nessuno dei detrattori della Sirenetta nera ad oggi, avrebbe il coraggio di ammettere che è questo disordine nell'immaginazione bianca, a spaventarli per davvero. E non la poca fedeltà ad un racconto di pura fantasia. Ed è proprio da questo punto che prende forma sto fastidio mostruoso nel vedere gli attori neri fuori dai ruoli tradizionali che i bianchi hanno sempre confezionato per loro come i criminali, i sottoproletari, gli schiavi o i simpatici buffoni sboccati. Decolonizzare la fantasia farà inca**are un sacco di gente. Perché la fantasia è Potere. E lo sanno”, ha scritto Djarah Kan nel suo post condiviso in queste ore su Instagram (che vi proponiamo integralmente in fondo a questo articolo).
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Tanti commenti che esprimono solidarietà
Benché le parole intrise di razzismo siano state molte sul web in queste ore - parecchie delle quali poi cancellate dagli utenti pentiti oppure, forse, oscurate dai moderatori dei social network - c'è da notare come siano numerosi anche i commenti che esprimono solidarietà sia nei confronti della scelta di Disney sia nei confronti dell’interprete Halle Bailey (che immaginiamoci cosa possa provare in queste ore, lei che a soli 22 anni porta sulle proprie spalle il peso di questo cambiamento epocale...) sia nei confronti della scrittrice italo-ghanese Djarah Kan. Le parole di quest'ultima sono risultate molto apprezzate su Instagram, come i numerosi plausi e i “mi piace” attestano.
Tra i commenti al suo post si leggono anche parole di critica lato diritti delle donne, come quelle dell'utente che scrive: “E poi la smettessero di ripetere la stessa solfa della sirenetta che vuole diventare umana e sposarsi e attingessero alle tante storie di sirene sparse per il mondo che sono molto più interessanti!”, con chiaro riferimento alla critica che negli ultimi anni si è levata contro lo stereotipo della principessa disneyana, il cui scopo nella vita è quello di accasarsi con il principe.
“Che poi vaglielo a raccontare che Andersen era bisessuale e la storia della Sirenetta racconta del matrimonio dell’uomo che amava con una donna”, scrive un altro utente.
“Le polemiche sul fatto che la nuova Ariel de La Sirenetta sia nera è la triste conferma che la sconfitta del razzismo è un sogno irrealizzabile anche nelle favole!", si legge in un altro commento apparso in rete.
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Le parole di chi ritiene che sia necessaria la fedeltà all'originale
"Se si vuole riprodurre un live action identico al film (e lo si capisce dal trailer che canta la stessa identica canzone del cartone) si devono rispettare i canoni fisici dei personaggi", scrive un utente su Twitter.
Il politically correct viene tirato in ballo da molti altri, che si dicono arcistufi del corretto a tutti i costi, talmente “a tutti i costi” da snaturare i remake, stravolgendoli in qualcosa dominato da infedelissimi replicanti di personaggi iconici. E con riferimento a un’altra polemica che si inserisce sempre nel solco di quella odierna: parliamo di quando, nel febbraio 2021, la modella e attrice britannica Jodie Turner-Smith, anche lei nera, è stata annunciata come interprete di Anna Bolena nella serie televisiva di ViacomCBS e Channel 5 intitolata Ann Boleyn, con conseguente tornado di polemiche riguardanti l’inesattezza storica per via del colore della pelle dell’attrice.
Tra i tanti commenti che stanno fiorendo sui social in queste ore, ce ne è poi uno che sembra lontano dall'essere intriso di razzismo ma che potrebbe comunque essere visto come dannoso: “I grandi problemi del Paese: Peppa Pig e la Sirenetta”, si legge su Instagram, in riferimento alle polemiche per questo film e per la puntata del cartone animato Peppa Pig con le due mamme omosessuali.
Benché questo commento voglia far capire quanto sia assurdo che i problemi dell'Italia targata 2022 siano questi, in realtà è importante che si discuta su queste tematiche, che ancora oggi sono all'ordine del giorno e così scottanti. Continuiamo quindi a parlare di queste cose che fanno notizia, sperando che finalmente non la facciano più, perché solo allora vorrebbe dire che non si tratta di eccezioni alla regola.
Di seguito trovate il primo trailer ufficiale de La Sirenetta, condiviso nei giorni scorsi da Disney, e il post di Instagram della scrittrice e attivista italo-ghanese Djarah Kan.