David di Donatello 2022: premio speciale al regista Antonio Capuano

Cinema
Antonio Capuano, director during 2005 Toronto Film Festival - "Mario's War" Portraits at HP Portrait Studio in Toronto, Canada. (Photo by J. Vespa/WireImage)

Il cineasta  riceverà il David Speciale 2022 nel corso della 67ª edizione dei Premi David di Donatello. Il riconoscimento sarà assegnato il 3 maggio durante cerimonia finale di premiazione

Antonio Capuano riceverà il David Speciale 2022 nel corso della sessantasettesima edizione dei Premi David di Donatello. Lo annuncia Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, in accordo con il Consiglio direttivo composto da Francesco Rutelli, Carlo Fontana, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti. Il riconoscimento sarà assegnato martedì 3 maggio nell'ambito della cerimonia di premiazione in diretta in prima serata su Rai 1 dagli studi di Cinecittà, con la conduzione di Carlo Conti affiancato da Drusilla Foer (SCOPRI TUTTI I CANDIDATI AL DAVID DI DONATELLO 2022)

Piera De Tassis ha spiegato con queste parole le motivazioni del premio:

"Il cinema di Antonio Capuano, celebrato anche nel film E' stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, è allo stesso tempo irriducibile e intriso di poesia e immaginazione, di resistenza sociale, di immagini straordinarie, di memoria e utopia come dimostra la sua opera più recente Il buco in testa. Da Vito e gli altri a Pianese Nunzio 14 anni a maggio, fino a La guerra di Mario che regalò il David per la migliore attrice a Valeria Golino, Capuano, da sempre estraneo ai giochi industriali, vero outsider, sceneggiatore, regista, scenografo e pittore, ha saputo ritrarre Napoli e le ferite aperte di tutte quelle vite, ragazzi specialmente, in una terra travagliata quanto magica. In lui la realtà brucia, la cinepresa sublima. Un David Speciale, per un cinema davvero speciale e fuori norma".

La carriera di Antonio Capuano

"Non ti disunire". Questa è forse la battuta più famosa tratta da E' Stata la mano di Dio. A pronunciarla nel film di Paolo Sorrentino è il personaggio di Antonio Capuano, interpretato sullo schermo da Ciro Capano. Ma il regista (Nato a Napoli, il 9 aprile del 1940) non è stato soltanto il maestro e il mentore di Sorrentino (i due insieme scrissero la sceneggiatura di Polvere di Napoli). Capuano è un costruttore di mondi, che sin dal suo prino lungometraggio, Vito e gli altri, datato 1991 vincitore della ottava edizione della Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia, ha dimostrato di essere un cineasta originale, scomodo e non riconciliato. Basti pensare al film successivo, Pianese Nunzio, 14 anni a Maggio, che racconta le vicende di un prete impegnato nella lotta contro la Camorra, che ha una relazione con un ragazzo di strada. Successivamente, oltre al già citato, Polvere di Napoli (1998), Antonio Capuano firma Luna rossa (2001), che gli vale la Nomination Leone d'oro alla 58ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Un altro titolo di successo è La guerra di Mario (2005), con il quale Capuano vince il Premio dei critici al David di Donatello 2006. Seguono Giallo? (2009), L'amore buio (2010), Bagnoli Jungle (2015), Achille Tarallo (2018) e Il buco in testa (2020).

 

Successivamente, oltre al già citato, Polvere di Napoli (1998), Antonio Capuano firma Luna rossa (2001), che gli vale la Nomination Leone d'oro alla 58ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Un altro titolo  di successo è La guerra di Mario (2005), con il quale Capuano vince il Premio dei critici al David di Donatello 2006. Seguono Giallo? (2009), L'amore buio (2010), Bagnoli Jungle (2015), Achille Tarallo (2018) e Il buco in testa (2020).

Set of "The hand of God" by Paolo Sorrentino.
in the picture Filippo Scotti, Toni Servillo and Teresa Saponangelo.
Photo by Gianni Fiorito
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The mention of the author-photographer is mandatory: Gianni Fiorito.
Set del film "E' stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino.
Nella foto Filippo Scotti, Toni Servillo e Teresa Saponangelo.
Foto di Gianni Fiorito
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