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Harry Potter e i doni della morte - Parte 1, differenze tra film e libro

Cinema
©Getty

Gli amanti di libri e saghe letterarie lo sanno bene: per quanto ben fatto, è davvero complesso che un film non debba discostarsi, anche di poco, da ciò che viene narrato dalle parole. Accade anche nella saga di Harry Potter: vediamo le differenze tra il libro e il film del penultimo capitolo della saga cinematografica

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È una delle saghe fantasy che ha cambiato la narrativa internazionale: Harry Potter ha conquistato grandi e piccoli, persino i più scettici. Sette semplici libri hanno accompagnato generazioni di lettori esperti e novelli, creando un vero e proprio universo fatto di magia, quadri parlanti, libri mostruosi e scuole di stregoneria nella brughiera scozzese. Un mondo talmente ricco di atmosfere, colori, sapori e profumi, che per un regista può risultare davvero ostico riuscire a trasporre cinematograficamente anche la metà di quell’universo. Una sfida che ha visto avvicendarsi ben quattro registi, con Chris Columbus che ha diretto il primo e il secondo, Alfonso Cuarón il terzo, Mike Newell il quarto e David Yates dal quinto all'ottavo, con risultati sorprendenti. I fan più accaniti della saga letteraria però non possono non notare alcune differenze tra libri e film, nonostante l’impegno di Yates di attenersi il più fedelmente al libro, impegno testimoniato anche dalla divisione dell’ultimo capitolo in due pellicole. Scopriamo quindi alcune delle differenze tra il libro “I Doni della Morte” e il film “Harry Potter e i doni della morte - Parte 1”.

L’Oblivion di Hermione ai suoi genitori

La scena che vede Hermione gettare l’incantesimo Oblivion per far dimenticare ai suoi genitori di avere una figlia è una delle più toccanti della saga. Nel romanzo però non viene mai descritta la scena nel dettaglio, è solo Hermione che lo racconta a Harry e Ron. Al contrario, il regista David Yates ha scelto di dare visibilità alla scena aumentando i toni dark e tristi, coerentemente con quelli del film.

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La riunione dei mangiamorte a casa Malfoy

All’inizio del romanzo, viene descritta da J.K. Rowling una riunione dei mangiamorte a casa Malfoy. Nella scena cinematografica Piton entra nella villa e prende posto al tavolo della riunione, dove Voldemort è seduto in compagnia degli altri mangiamorte. Sospesa sul tavolo c’è Charity Burbage, ex insegnante di Babbanologia a Hogwarts, colpevole di desiderare un'integrazione con i Babbani. Nel film però manca un dettaglio importante: Piton non è seduto casualmente, ma alla destra di Voldemort. Ciò significa che, tra i Mangiamorte, è considerato quello più importante.

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Il trasferimento di Harry dalla casa degli zii

Se il romanzo offre ampio spazio a raccontare i giorni precedenti alla partenza, durante i quali Harry conosce la storia di Silente e inizia a dubitare di conoscerlo veramente, nel film le scene sono molto più veloci e meno articolate. Nella pellicola, zio Vernon parte con convinzione, in fretta e furia, mentre nel romanzo mostra dubbi e continua a cambiare idea, finché partono scortati da Dedalus Lux ed Hestia Jones. Altro dettaglio: quando l’Ordine va a prendere Harry, nel film la casa dei Dursley appare completamente vuota, mentre nel romanzo i mobili sono stati lasciati al loro interno.

Il matrimonio di Bill e Fleur

Per partecipare al matrimonio di Bill e Fleur, Harry assume nel romanzo le sembianze di un ragazzo babbano del villagio vicino, mentre nella pellicola partecipa con le sue sembianze, senza nascondersi. Nelle pagine del libro, è proprio Luna che lo riconosce nonostante il travestimento, grazie alla sua espressione del viso.

L’incursione al Ministero

Mentre nel libro Harry, Ron ed Hermione trascorrono settimane a pianificare la loro irruzione al Ministero della Magia, nel film i tre amici irrompono senza sapere quali saranno i loro piani. Secondo il romanzo, la pianificazione impiega tre mesi, durante i quali a turno passano tre ore davanti al Ministero nascosti dal mantello per raccogliere informazioni.