Parte oggi, 10 dicembre, il festival che si concluderà il 15. Tra gli apppuntamenti cinematografici più attesi l'anteprima di "Diabolik" dei Manetti Bros e l'omaggio al cinema di Antonio Capuano
La nuova edizione del Noir in festival, la 31a, si svolgerà a Milano dal 10 al 15 dicembre finalmente in presenza, dopo l’edizione 2020 online. Diretto da Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (delegato IULM), il festival riconquista la sala (al cinema Gloria, grazie alla disponibilità di Notorious Cinemas), conferma la sua vocazione di luogo della formazione e della scoperta (mettendo il suo quartier generale nel campus di IULM), offre un palcoscenico prestigioso come il Teatro Filodrammatici di Milano ai suoi incontri letterari che toccheranno anche la Libreria Rizzoli Galleria. Infine, con il sostegno di Mompracem, Rai Cinema e 01 Distribution in collaborazione con Astorina e grazie alla passione dei Manetti bros., una straordinaria e attesissima chiusura “diabolika” anche al cinema Odeon.
Noir in Festival, 12 Campioni per la giornata d'apertura
Sono i campioni italiani della letteratura e del cinema i primi protagonisti a prendersi la scena: i cinque finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco che ogni anno laurea il miglior romanzo italiano di genere (a cui va aggiunto il vincitore del premio del pubblico) e i sei finalisti del Premio Claudio Caligari, voluto insieme all’università IULM per segnalare invece il miglior film italiano di genere
Il festival, infatto, ha riunito tutti i “campioni” in gara nella giornata d’apertura del 10 dicembre con due appuntamenti che li vedono protagonisti: alle 15.00 nella Sala dei 146 di IULM 6 gli autori di cinema; alle 17.00 al Teatro Filodrammatici di Milano i finalisti della letteratura. Tra i quali la giuria dello Scerbanenco annuncerà in serata (alle ore 21.00 al Notorious Cinemas Gloria) il vincitore del 2021. Subito dopo scatterà la competizione internazionale per il cinema con l’anteprima del terzo, sorprendete film della regista francese Lucile Hadzihalilovic, Earwig, con Paul Hilton, Romane Emelaers e Romola Garai. Una storia di suspense che ruota intorno a due solitudini e a una dentiera di ghiaccio, un mystery che ricorda le provocazioni di Gaspar Noé (sodale della regista) e sposta i confini del genere. Dal romanzo di Brian Catling.
Il premio a Guillaume Musso
Che festival sarà? Certamente rivolto al nuovo come testimonia la scelta di consegnare il Raymond Chandler Award, un vero “Nobel” della letteratura di genere, a un autore come Guillaume Musso, nato negli anni ’70 e già acclamato in tutto il mondo. Una scommessa che trova conferma sia nell’attenzione a voci nuove in campo cinematografico con proposte destinate a far discutere e a creare vere scoperte, sia nel percorso tematico di quest’anno che mette in evidenza da una parte il grande revival del “polar” in Francia con ospiti eccellenti come Hervé Le Corre e Franck Thilliez, dall’altra parte porta il genere nei territori oscuri e ancora ben poco esplorati del Dark Web in cui trionfano sofisticata tecnologia e nuovi exploit criminali. Non mancheranno “valori sicuri” come i campioni riconosciuti del giallo e nero italiano: dal decano Loriano Macchiavelli a Carlo Lucarelli, daDonato Carrisi a Maurizio De Giovanni e Simona Vinci; ma molto è lecito attendersi dai cinque finalisti del PremioGiorgio Scerbanenco, da voci originali come quelle di Lisa Jewell e Mariolina Venezia, o inedite come quelle di Stefano Vicario e Alex Michailides.
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Tra Antonio Capuano, Dario Argento e Diabolik
Lo stesso ragionamento si può fare per il nostro cinema che mette in vetrina un inatteso fiorire di talenti (è stato più difficile di sempre scegliere i sei finalisti del Premio Caligari), va fiero dell’omaggio a un outsider eccellente come Antonio Capuano e festeggia il suo campione assoluto, Dario Argento, tornato proprio in questi mesi a una nuova giovinezza creativa. E trova nel Diabolik di Marco e Antonio Manetti un suggestivo incontro tra l’ineffabileanti-eroe creato dalle sorelle Giussani nei primi anni ’60 (raccontate da Chiara Tagliaferri nel suo podcast attualmente online “Les diaboliques” di cui parleremo al Noir) e un’estetica contemporanea del tutto personalecome quella degli ormai mitici Manetti bros.
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Noir in Festival, dalla letteratura al cinema
Mai come quest’anno, poi, cinema&letteratura formano un corpo unico nel programma: è il caso di Massimo Donati che debutta come regista in concorso con Diario di spezie dal suo romanzo o di Donato Carrisi che presenta il suo nuovo libro mentre sono in corso le riprese del suo nuovo film, Io sono l’abisso. Di Denis Dercourt (Vanishing), Lucile Hadzihalilovic (Earwig) e Fabrice Du Weltz (Inexorable) che giocano sul doppio percorso tra libro e film; di Carlo Lucarelli, Maurizio De Giovanni, Mariolina Venezia, Alex Michailides e lo stesso Guillaume Musso, il cui lavoro è stato spesso adattato per il cinema e la televisione.
Due film candidati all’Oscar (The Innocents e Les oiseaux ivres), un Pardo d’oro in concorso (Vengeance is Mine), la rivelazione inglese dell’anno (la giovanissima Prano Bailey-Bond con Censor) e un vincitore alla Mostra di Venezia (il finlandese Teemu Nikki con Nimby) completano un cartellone di novità di cui sentiremo parlare spesso nei prossimi mesi. Ma l’anteprima non sarebbe completa se non comprendesse un lavoro tra documento evisionarietà assolutamente unico come Vesuvio di Giovanni Troilo che porta l’ombra lunga della catastrofe in uno dei territori più suggestivi e inquietanti d’Italia, sulle pendici del vulcano.