L’ex hobbit di Lord of the Rings ha raccontato che uno degli orchi dell'adattamento del libro di Tolkien è stato modellato a immagine e somiglianza del produttore di Hollywood (che oggi sta scontando una pena di 23 anni per molestie sessuali). Il Frodo della trilogia ha spiegato che la scelta di Peter Jackson è stata “una sorta di va**a… in codice" per vendicarsi dei problemi avuti con il produttore quando il suo progetto (in fase iniziale) era legato a Miramax, lo studio di Weinstein e del fratello
Elijah Wood ha rivelato che uno degli orchi dell'adattamento cinematografico de “Il Signore degli Anelli” sarebbe stato modellato a immagine e somiglianza di Harvey Weinstein.
“Una sorta di va**a… in codice nei confronti del celebre produttore”, ha spiegato l’ex hobbit di “Lord of the Rings” ai microfoni di “Armchair Expert”, il podcast dell'attore Dax Shepard.
"Penso che ne possiamo parlare adesso perché Weinstein è in carcere", ha aggiunto il Frodo della trilogia.
Questa rivelazione infatti non era mai uscita prima d’ora ma oggi le cose sono cambiate perché Harvey Weinstein sta scontando una pena di 23 anni nello stato di New York (ed è stato rinviato a giudizio a Los Angeles).
L'orco al centro dello scandalo delle molestie sessuali scoppiato nell'ottobre 2017 sarebbe quindi anche l'orco vero e proprio dell’adattamento che Peter Jackson ha fatto delle pagine di Tolkien.
I motivi per cui il regista avrebbe deciso di rendere l'orco del tutto simile al famoso produttore di Hollywood (che adesso è tristemente celebre nel senso che la sua fama di un tempo è stata sostituita da una fama di tutt'altro genere) non sarebbero però legati alle molestie sessuali.
Benché la figura dell'orco sia solitamente collegata proprio alla delicatissima tematica di molestie di questo tipo, specialmente quando a subirle sono dei minori (il personaggio dell'orco delle favole è infatti quella di un mostro che vuole mangiare i protagonisti, solitamente bambini. I giornalisti hanno scelto la parola “orco” in riferimento ai casi di pedofilia).
Le motivazioni che avrebbero spinto Jackson a citare le fattezze di Weinstein con il personaggio del suo orco sono altre.
Perché l'orco ricalca Harvey Weinstein
Le motivazioni di Peter Jackson sono diverse da quelle del movimento #MeeToo.
Stando a quanto riportato dal Frodo della trilogia, rendere uno degli orchi del tutto simile a Weinstein sarebbe stato una vendetta per i tanti problemi che il regista ha avuto con il produttore quando la prima pellicola - di quella che sarebbe diventata poi una saga in tre atti - doveva essere sotto la Miramax (lo studio di Harvey Weinstein e di suo fratello Bob).
Jackson aveva incominciato a sviluppare i film con la Miramax e, come racconta Elijah Wood, “Peter voleva trarre almeno due film dai romanzi di JRR Tolkien ma Harvey gli chiese di adattare tutti i libri in una sola pellicola”.
Che i due non andassero d'accordo era già cosa nota. Peter Jackson ha parlato in passato del fatto che il produttore l'avesse pressato al fine di non far entrare nel cast Mira Sorvino e Ashley Judd, due attrici che avevano rifiutato le sue avance.
Elijah Wood ha raccontato ai microfoni del podcast di Dax Shepard che Weinstein ha perfino minacciato di sostituire Peter Jackson, pensando di far sedere al suo posto sulla sedia da director Quentin Tarantino o John Madden (che aveva girato nel 1998 “Shakespeare in Love”, da lui prodotto).
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La ricerca di Jackson di un nuovo produttore
L'attore che si è calato nella parte dell’ex hobbit ha raccontato anche di quando Peter Jackson chiese a Weinstein di staccarsi per trovare un altro produttore. Lui accettò dicendogli però che aveva un solo fine settimana per trovarlo. E che l'eventuale nuovo produttore avrebbe dovuto accettare di produrre tutti i film.
"La finestra temporale era una follia. Peter girò un bellissimo video per reclamizzare la proposta e lo fece vedere in giro, ma la maggior parte dei produttori si tirò indietro: non volevano investire i loro soldi su più film a scatola chiusa”, ha dichiarato Elijah Wood.
Alla fine Harvey Weinstein ha accettato di produrre almeno due film, segnando però come tetto per la produzione la cifra di 75 milioni di dollari.
È stato a quel punto che Peter Jackson si è messo a cercare a tappeto nuovi produttori, trovando finalmente il tappeto rosso, inteso come il simbolo dello showbiz: il red carpet.
Bob Shaye, il fondatore di New Line Cinema, accettò di produrre tutti e tre i film.
"Fu un rischio incredibile", ammette ora Wood. Ma dire che ne è valsa la pena è dire poco. Non solo dirlo dall'altra parte, ovvero dalla nostra parte, quella degli spettatori: ne è valsa la pena anche per New Line Cinema perché, a fronte di quel rischio, la soddisfazione fu enorme, anche in termini di ricavi. La trilogia de “Il Signore degli Anelli” ha incassato quasi tre miliardi di dollari al box office, diventando una delle più grandi epopee cinematografiche della storia.
Ecco la foto di Harvey Weinstein (credits: Getty Images) accanto a quella dell’orco de “Il Signore degli Anelli”. E per chi notasse anche una certa somiglianza con Sloth dei Goonies, no: I Goonies sono stati prodotti da Warner Bros. Pictures e Amblin Entertainment, la Miramax non c’entrava…