
Da 007 a "Travolti da un insolito destino", 10 film ambientati in Sardegna
Le magnifiche spiagge dell'isola hanno fatto sfondo a decine di film di ambientazione estiva, ma la storia del cinema ha saputo valorizzare anche scorci meno conosciuti della Sardegna

“Deserto Rosso” (Michelangelo Antonioni, 1964). Primo film a colori di Antonioni, saggio sull'alienazione e sulla nevrosi dell'uomo e della donna contemporanea: per sfuggirne, la giovane e tormentata Monica Vitti immagina una sequenza da favola ambientata nella magnifica Spiaggia Rosa di Budelli, arcipelago della Maddalena: una zona oggi a tutela integrale, in cui è vietato l'accesso, il transito, la sosta e la balneazione.
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“La scogliera dei desideri” (Joseph Losey, 1968). Dal romanzo Il treno del latte non ferma più qui di Tennessee Williams, melodrammone con i coniugi Elizabeth Taylor e Richard Burton con grande dispendio di meravigliose scenografie naturali nel nord-ovest della Sardegna, tra Alghero (con il promontorio di Capo Caccia), l'Argentiera (frazione di Sassari) e la baia di Porto Conte.

“Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto” (Lina Wertmuller, 1974). Un uomo e una donna fanno naufragio in un'isola deserta e ribaltano i loro equilibri politici, sociali e sessuali. Girato nella costa orientale dell'isola, soprattutto nel Golfo di Orosei in provincia di Nuoro, ma con numerose escursioni per esempio a Cala Fuili (Dorgali, Nuoro) o a Cala Luna, mentre la scena finale della partenza dell'elicottero è ambientata nel porto di Arbatax, in Ogliastra.
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Questo film ha avuto un dimenticabilissimo remake nel 2002, “Travolti dal destino”, diretto da Guy Ritchie, con Madonna (che allora era sua moglie) e Adriano Giannini. Fece giustamente incetta dei famigerati Razzie Awards e fu disConosCiuto da Lina Wertmuller: dell'originale stravolge sostanzialmente la trama e mantiene solo i luoghi di riprese, sempre attorno al Golfo di Orosei.
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“007 – La spia che mi amava” (Lewis Gilbert, 1977). Decimo film della saga di James Bond, ambientato in Sardegna dove si trova la base di Karl Stromberg. Girato a Palau, Capriccioli, Alghera, Santa Teresa di Gallura e un memorabile inseguimento per le strade di Porto Cervo con James Bond a bordo di una Lotus Esprit subacquea. Non dei migliori 007, si fa ricordare soprattutto per la canzone Nobody does it better di Carly Simon.
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“Padre Padrone” (Paolo e Vittorio Taviani, 1977). Il capolavoro dei Taviani che portarono sullo schermo il romanzo di Gavino Ledda, Palma d'Oro a Cannes per volontà del presidente Roberto Rossellini. Grande successo internazionale e qualche borbottio proprio in Sardegna, poiché il film fu involontario responsabile di numerosi luoghi comuni sull'isola. Girato soprattutto a Carceghe, in provincia di Sassari. Come dissero i Taviani, la Sardegna ha “il paesaggio come palcoscenico”.
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“Finalmente la felicità” (Leonardo Pieraccioni, 2011). La classica commedia pieraccioniana con bellezza esotica al seguito (in questo caso la cubana Ariadna Romero) e location mozzafiato per sognare e divertirsi: in questo caso il Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula, a sud-ovest di Cagliari.
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“Bellas Mariposas” (Salvatore Mereu, 2012). Una giornata d'estate nella vita di due ragazze adolescenti di periferia in un film piccolo e delicato girato interamente da attori non professionisti a eccezione di Micaela Ramazzotti. girato nel rione Sant'Elia di Cagliari, anche se nel film si dice che il quartiere sia quello di Santalamenera.

“L'arbitro” (Paolo Zucca, 2013). Zucca è un giovane regista di Oristano al debutto con un film bizzarro di vaga ambientazione calcistica. Girato in luoghi insoliti, per esempio a Cagliari, persino nella sede di Tiscali (zona Sa Illetta), nei cui corridoi sono ricreati gli uffici dell'immaginaria federazione internazionale Fefa. Poi Assemini (nel centro sportivo del Cagliari) e inoltre a Bonarcado, Seneghe e Milis, tre comuni in provincia di Oristano.
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“Loro” (Paolo Sorrentino, 2018). L'uomo politico più iconico legato alla Sardegna negli ultimi vent'anni è stato senza dubbio Silvio Berlusconi: il biopic in due atti di Sorrentino lo fotografa nelle estati dei bunga bunga e dei party sfarzosi nella sua lussuosa residenza estiva, ma anche nel declino della sua vita matrimoniale. E la Villa Certosa che si ammira nel film è un trucco, una finzione sagacemente ricostruita tra Orbetello e Porto Ercole, in Toscana.
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