Zendaya e l'importanza di dire grazie in amore. L'attrice presenta "Malcom & Marie"

Cinema

Denise Negri

Sam Levinson scrive e dirige una pellicola elegantemente in bianco e nero che riflette su quanto sia importante riconoscere il valore di chi sta al nostro fianco. Si intitola “Malcom & Marie”, su Netflix dal 5 febbraio.

Non è probabilmente un caso che per ottenere il massimo dell’effetto questo sofisticato e cerebrale autore, già regista di “Euphoria” (disponibile su Sky) abbia scelto di tornare a lavorare proprio con Zendaya e abbia chiamato a se anche un altro degli attori del momento (vedi “Tenet”), il figlio d’arte John David Washington

In effetti magnetici lo sono entrambi e anche molto belli (che nel contesto del film non guasta) oltre che bravi nello scavare dentro i variegati sentimenti che regolano un rapporto d'amore. Un equilibrio precario, il loro, che esplode in una serata in cui si sarebbe dovuto festeggiare il successo della première del film di lui, Malcom. 

Zendaya, ex bambina prodigio della scuderia Disney cresciuta tra serie tv, sessioni di ballo e persino un album da solista, che ha fatto di sperimentazione e trasformismo il suo “mantra” lavorativo, ha le idee chiare su quello che davvero servirebbe alla coppia del film: “Penso che per entrambi i personaggi ma soprattutto per Marie, dice l’attrice, sia solo una questione di riconoscenza e tutto quello che lei vuole sentirsi dire sia un semplice "grazie". Zendaya, la più giovane attrice ad aver vinto un Emmy (a 24 anni e proprio per “Euphoria”) racconta di come il film sia stata una fonte di stimoli continui per gli attori e spera che possa esserlo anche per il pubblico. Dello stesso avviso il regista Sam Levinson che ricorda come per un artista “la vita vera debba essere la più grande fonte di ispirazione” . Un film che è quasi una pièce teatrale: girato in estate durante in lockdown negli Stati Uniti, si svolge in un appartamento che fa da palcoscenico a questa battaglia emotiva che si consuma a colpi di accuse, rimpianti e verità taciute. Una pellicola intelligente che riflette con cinismo e ironia anche su arte, cinematografia, razzismo e impegno sociale nella Hollywood di oggi. 

“Ti amo ma non ho bisogno di te”, dice Marie a Malcom ma potrebbe anche essere che a dirlo è Malcom a Marie. Ad ogni modo sta qui la chiave del tutto. 

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