La morte di Gigi Proietti, le 10 scene cult tratte da Febbre da cavallo

Cinema

Massimo Vallorani

"Te possino Mandrà, ci hai preso tutti in contropiede". Così Enrico Montesano, alias Er Pomata ha salutato Mandrake, l'attore squattrinato di "Febbre da cavallo", film cult del 1976, una delle celebri parti interpretate da Gigi Proietti, morto oggi a Roma nel giorno del suo 80esimo. Ecco le 10 scene più divertenti tratte dal film

È capitato in passato e di certo succederà ancora in futuro che alcuni film, dopo essere usciti nei cinema, sono stati ignorati dal pubblico e bistrattati dalla critica. Spesso dimenticati e caduti nell’oblio, poi, per qualche ragione misteriosa sono riemersi, diventando dei veri e propri cult e ritagliandosi un loro spazio nella storia della commedia. Il caso forse più eclatante è quello di Febbre da cavallo con il grande Gigi Proietti ,che proprio in queste ore ci ha lasciato, accompagnato da un bravissimo Enrico Montesano (L'OMAGGIO DI SKY CINEMA A GIGI PROIETTI).

 

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Forse non tutti sanno che Febbre da cavallo doveva essere un film drammatico. O almeno era quello che aveva immaginato il produttore e regista Roberto Infascelli che, nelle sue intenzioni,  voleva girare un film sugli scommettitori compulsivi che si aggiravano negli ippodromi, schiavi del gioco d’azzardo. La prima stesura della sceneggiatura che voleva denunciare questa piaga sociale fu portata al regista Steno che però si dimostrò poco convinto e per nulla interessato all’argomento. Quando nel 1975 Infascelli decise di trasformare Febbre da cavallo e di riconvertirlo in un film comico, che potesse attirare più volentieri il pubblico e portare maggiori incassi, Steno si mostrò più propenso a sposare il progetto, trovandosi però di fronte l’ostacolo Nanni Loy, a cui la pellicola era stata affidata. Steno, tuttavia, convinse il collega a scambiare i copioni e lasciò a Loy quello su cui era al momento impegnato: Basta che non si sappia in giro passò così  all’autore di Specchio segreto, mentre Febbre da cavallo tornò sotto il controllo del Signor Vanzina.

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Non furono poche le scintille tra la produzione e Steno, che non si limitò ad accettare  le scelte di Infascelli, ma lo costrinse più di una volta a piegarsi alla sua visione del film. Per il ruolo di Mandrake, al posto di Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman per cui spingeva il produttore, venne scelto Gigi Proietti, attore da tempo in rampa di lancio e che si adattava all’idea di romanità verace che il regista cercava di imprimere alla pellicola.

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È il film che ha lanciato la carriera di Proietti e Montesano. Il primo interpreta Bruno Fioretti detto Mandrake (per via del suo “sorriso magico”), che si definisce attore ma si arrangia facendo l’indossatore, riuscendo a sbarcare il lunario principalmente facendosi mantenere dalla fidanzata Gabriella, che mal sopporta la sua passione per i cavalli.

3) Un whisky maschio senza raschio!

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Il secondo interpreta Armando Pellicci, detto er Pomata (per via dell’abbondante brillantina nei capelli), disoccupato che vive sulle spalle della sorella Giuliana e dell’anziana nonna. Pomata conosce a memoria tutti i cavalli e fantini immaginabili e si definisce un “computer equino” (ma questa sua sbandierata abilità non lo aiuta ad azzeccare alcuna scommessa).

4) La Mandrakata a Manzotin

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Per interpretare Felice, l’altro componente del trio di scommettitori, fu scelto Francesco De Rosa che, da grande caratterista quale era, riuscì con grande bravura a rendere ancora più incisive le performance dei due mattatori principali. Inizialmente la parte che sarà di Roversi era stata affidata a Felice Andreasi che, rifiutò per i troppi tagli al suo personaggio.

5) O sole mio...  Ho vinto trecentomila oggi… E a voi, scommetto, nun ve sò rimasti manco i sordi pe' 'a benzina

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Dopo il rifiuto di Edwige Fenech fu Catherine Spaak a essere scelta per la parte di Gabriella.

 

6) La tris di Gabriella

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Per il film furono chiamati Adolfo Celi e Mario Carotenuto: il primo, che divenne l’inflessibile Giudice e si accontentò di un cameo, fu scritturato inizialmente per essere lo sfortunato Avvocato De Marchis, parte considerata poi più adatta alle caratteristiche comiche di Carotenuto.

7) Piripicchio è figlio di Uragano e Apocalisse, e basta!

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La pellicola raggruppa un nutrito gruppo di caratteristi, tra i più famosi del cinema italiano del dopoguerra: dal già citato Mario Carotenuto a Gigi Ballista (il conte Dallara), che molti ricorderanno anche in una zuffa con Nino Manfredi in Straziami ma di baci saziami, fino a Luciano Bonanni (l'infermiere, ruolo che ricoprirà pure in Un sacco bello) ed Ennio Antonelli, colui al quale il film, dopo i tre protagonisti, ha regalato forse la più grande notorietà grazie al personaggio di Otello Rinaldi, al secolo Manzotin.

8) Rinaldi Otello, sì tre chili de trippa e due de budello!

La pellicola presenta nel cast anche la grande caratterista Nerina Montagnani, la mitica Natalina degli spot pubblicitari del caffè Lavazza con protagonista Nino Manfredi girati tra la fine degli anni '70 e la prima metà degli '80.

9) Tornado, il vento che uccide

Infine ricordiamo anche dell'attrice Marina Confalone che nel film è Giuliana, la sorella lavoratrice di Er Pomata, che resta impressa a tutti gli amici del ragazzo ogni qualvolta si scambiano anche solo un saluto con la ragazza. Naturalmente per la sua alitosi. Per questa è ricordata soprattutto con il sopranome di "Tornado, il vento che uccide".

10)  Attenzione, è in funzione un dispositivo di segreteria telefonica. Il signor Pomata è assente...

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