Petra, la recensione della prima storia “Riti di Morte”

Cinema sky cinema

Massimo Vallorani

Su Sky Cinema è andata in onda la prima storia di "Petra" con protagonista Paola Cortellesi e la regia di Maria Sole Tognazzi. Ecco le prime impressioni della nuova produzione targata Sky Original. Prossimo appuntamento con Petra sarà “Giorno da cani”, in onda lunedì 21 settembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, disponibile anche on demand su Sky e NOW TV

Paola Cortellesi e' petra delicato

Eravamo abituati a riconoscere Paola Cortellesi (L'INTERVISTA) dal suo sorriso e dalla sua ilarità trascinante. Con il personaggio di Petra Delicato (lo speciale), protagonista di Petra – produzione Sky Original con Cattleya e Bartlebyfilm, in onda dal 14 settembre, su Sky Cinema e in streaming su NOW TV, scopriamo che l’attrice romana è stata capace, in questa sua nuova avventura professionale, di una totale versatilità attoriale degna di una grande interprete. È questa la prima cosa che salta all’occhio guardando la prima storia dal titolo Riti di Morte (le foto del primo episodio) andata in onda su Sky Cinema. Una puntata all’insegna dell’introduzione dei personaggi ma che nello stesso tempo ci permette di fare la conoscenza di Petra, dei suoi modi ruvidi, del suo viceispettore Antonio Monte e del contesto in cui si muovono: tanti ingredienti diversi, dosati quasi alla perfezione. Nota di merito va sicuramente data alla scelta di Genova, città che fa da sfondo alle storie e magistralmente ritratta (spesso in notturno) dalla regista Maria Sole Tognazzi.

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Una prima storia convincente

E’ una prima storia che ha come perno di riferimento il contrasto tra l’ispettore Petra e il viceispettore Antonio Monte. E il “gioco” decisamente non stanca. Anzi ci permette di comprendere, fin da subito, come in un sapiente gioco di specchi, le peculiarità dei due caratteri, le differenze, le affinità e soprattutto la voglia di uscire da quel cono d’ombra in cui, forse, supponiamo i due si sono rifugiati. La prima è una donna scontrosa, spudorata, caparbia che si ritrova catapultata in prima linea a risolvere dei casi di omicidio e di violenza. Il secondo (interpretato da uno straordinario Andrea Pennacchi) è un poliziotto vecchio stampo prossimo alla pensione, ricco di saggezza umana e di grandi intuizioni. Una “discordia concors” che diventa un delicato fil rouge capace di guidarci attraverso i misteri di un’indagine su una ragazza vittima di stupro che pian piano ci introduce ad altri crimini. Un caso che la detective Petra è decisa a continuare a seguire, trovando, strada facendo, il modo di collaborare (e comunicare) con il suo viceispettore.

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"Riti di morte" è insomma un debutto che non può che lasciarsi soddisfatti perché riesce a coinvolgerci nell'indagine, ma allo stesso tempo ci permette di prendere le misure con i suoi personaggi. Il fatto, poi, di aver scelto per gli episodi, la struttura (e la durata) di un vero e proprio film, ne fanno un altro elemento di non trascurabile particolarità. Un bell'esempio di discontinuità rispetto alla consueta programmazione “detective story” che inflaziona, ahimè,  la quotidiana serialità tv. Non resta che aspettare il resto delle storie per averne la confermache con Petra ci troviamo di fronte a un piccolo caso di grande televisione.

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