Festival di Venezia 2020, una Mostra nel segno della sicurezza

Cinema

Gabriele Acerbo

Nell'attesa di conoscere i nomi dei vincitori del Festival , la Mostra ha  dimostrato una perfetta organizzazione  e le misure adottate sono risultate efficaci e funzionali, tra mascherine e prenotazioni online

Mostra di Venezia? Promossa a pieni voti. Quando mesi fa Roberto Cicutto e Alberto Barbera annunciarono che la 77° edizione si sarebbe senz'altro fatta, non è un mistero che molti addetti ai lavori si siano divisi tra moderato entusiasmo, radicale scettiscismo e assoluto sgomento. Celebrare il primo grande festival internazionale al mondo dopo una devastante pandemia (qui tutti gli aggiornamenti) , il lockdown e la chiusura delle sale cinematografiche poteva sembrare un grosso azzardo: pericoloso perché i facili assembramenti di migliaia di persone avrebbero permesso la diffusione incontrollata del virus; inutile perché che impatto avrebbe avuto un festival internazionale senza l’apporto dei grandi film americani che negli anni passati hanno permesso a Venezia di aumentare il suo prestigio ai danni del concorrente Cannes?  Ebbene: a un soffio dalla chiusura dell’edizione più insolita della storia della Mostra, e in attesa di conoscere l'identità dei vincitori, possiamo iniziare a tracciare un primo bilancio, in tutto e per tutto positivo.  

Un Festival in sicurezza

Partiamo dalla sicurezza. Chi ha messo piede alla Mostra ha visto tutte le sue legittime paure della vigilia volatilizzarsi in un batter d’occhio. Prendiamo il simbolo di questa edizione Covid-free, il muro anti-assembramento davanti al Palazzo del cinema: brutto quanto si vuole, ha impedito però le resse dei fan di fronte al tappeto rosso. Ovviamente ci sono state delle vittime illustri, il glamour e l'allegria che ogni red carpet portava con sé, ma l’obiettivo sicurezza è stato raggiunto al cento per cento.

Mi sento la febbre? Niente paura, non serve avere il termometro. Alla Mostra basta fare quattro passi per sapere esattamente che temperatura hai: ti viene misurata appena oltrepassi uno dei varchi del festival e appena prima l’ingresso di una delle sale. Addirittura all'hotel Excelsior, dove buona parte delle attività stampa e le interviste si sono concentrate, la rilevazione è fatta sia in ingresso che in uscita, con il dubbio che se entri sano ed esci febbricitante cosa ti succederà esattamente? Passerai la quarantena in una suite dell’hotel? Non pare un destino così terribile, anzi.

Italian actor Fierfrancesco Favino holds the Volpi Cup (Coppa Volpi) award for Best Actor for his performance in the movie 'Padrenostro' during the awarding ceremony of the 77th annual Venice International Film Festival, in Venice, Italy, 12 September 2020. The festival runs from 02 to 12 September. ANSA/ETTORE FERRARI

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Una Mostra, tra mascherine e prenotazioni online

E la mascherina? Al Lido i Mask-free non si sentono a casa, perché vige l’obbligatorietà dell’uso dalle 18, anche all'aperto. E alle proiezioni si può assistere solo indossandola per tutta la durata del film, senza eccezioni. Il distanziamento sociale è obbligato: le poltroncine che non possono essere occupate sono state letteralmente bloccate grazie a un cordino che ne impedisce la seduta.

Ma la vera rivoluzione del festival - che auspichiamo sia replicata sine die per il futuro - è stata la prenotazione obbligatoria online del posto a sedere. Semplice ed efficace. Le lunghe file sotto il solo cocente delle edizioni passate - con l’elevato rischio di restare fuori dalla sala troppo affollata -  per Venezia 2020 sono state un triste ricordo delle edizioni passate. Inoltre, perdere un film quest'anno si à rivelata una missione impossibile: le proiezioni e le sale corrispondenti si sono moltiplicate.

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Dalle misurea anticovid ai film della Mosta

Ma a fronte di un’organizzazione e una gestione superlativi, i film come sono stati? I film c'erano. Meno numerosi degli anni passati ma non meno belli. Opere come Nuevo Order, Nomadland, The World to come, Dear Comrades, Miss Marx, limitandoci solo al concorso ufficiale, hanno emozionato buona parte della critica e del pubblico. Certo: sono mancate le grandi star - le poche presenti nei film, come Frances McDormand, sono rimaste a casa e hanno partecipato alla conferenza stampa solo via Skype. Quello che non è mancato è stata la voglia di gridare al mondo che il miracolo c’è stato, che si può tornare a vivere e a convivere con il virus continuando a comportarci come facevamo prima: andando al cinema per assistere al nostro film preferito, ma senza dimenticare a casa la mascherina salvavita.

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