Giffoni Film Festival, Cortellesi: "Mi è capitato di sentirmi invisibile come donna"

Cinema
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Paola Cortellesi, durante la presentazione del film: Ma cosa ci dice il cervello, Roma, 15 aprile 2019.
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L'attrice ha risposto via streaming alle domande dei giurati +16 e +18 e ha toccato con i ragazzi diversi temi: dalle discriminazioni subite sul lavoro dalle donne, fino alle ingiustizie sociali e all'uso dei social network. Poi un omaggio a Nilde Iotti: "Donna unica, combattente con garbo"

"Mi è capitato di sentirmi invisibile come donna in mezzo a un gruppo di uomini. Il problema è culturale. Anche per questo mi auguro che presto si inserisca nelle scuole dell'infanzia anche l'educazione al rispetto di genere, perché la diseducazione su questo tema è intorno a noi". A dirlo è Paola Cortellesi, che ha risposto via streaming alle domande dei giurati +16 e +18 del Giffoni Film Festival (IL PROGRAMMA DEL 22 AGOSTO).

"Nilde Iotti donna unica, combattente con garbo"

A settembre l'interprete di Come un gatto in tangenziale (il 31 agosto inizia le riprese del sequel, ndr) debutta su Sky con la nuova serie crime drama, Petra, ispirata dai romanzi di Alicia Gimenez-Bartlett e sarà alle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia, con Nilde Iotti il tempo delle donne, docufilm di Peter Marcias, dedicato all'esponente politica nata 100 anni fa. “È un documento bellissimo su un pezzo di storia importante. Io faccio da voce narrante, leggendo alcuni discorsi e lettere personali, ma sono anche una presenza nel film, una sorta di filo rosso, vestita di nero, come sempre”, dice. Nilde Iotti è "una figura unica: è una delle madri della Costituzione; da ragazza è stata partigiana; è stata la prima donna a ricoprire una delle tre cariche più importanti dello Stato e ha combattuto tutta la vita per i diritti civili, in un momento in cui c'era il diritto d'onore. Ha difeso i figli nati fuori dal matrimonio, ha fatto sì che si cancellasse l'indissolubilità del vincolo coniugale, che penalizzava la donna, si è battuta per l'emancipazione femminile. Ha sempre portato avanti la sue battaglie con grande garbo. Molti dei diritti che abbiamo noi donne li dobbiamo a questo personaggio straordinario”, spiega ancora Cortellesi.

"Franca Valeri ci ha educati all'umorismo"

Nella scelta dei ruoli, Paola Cortellesi spiega di non avere preferenze fra comico e drammatico, "l'importante è che siano bei personaggi". Anche se, "quando sono io a scriverli, sono comici. La più grande soddisfazione è sentire una platea che sorride o ride". L'attrice e autrice ha poi reso omaggio a Mattia Torre e ha citato Franca Valeri, morta il 9 agosto, come punto di riferimento: "Ho avuto la possibilità di conoscerla e chiacchierare con lei. Le sono grata perché ci ha educati all'umorismo. Chi è cresciuto con i suoi film, ha imparato molto. A volte ci affezioniamo tanto a persone che non abbiamo mai incontrato e siamo disperati quando se ne vanno, proprio perché sono diventate figure importanti per noi nella crescita" (I MILLE VOLTI DI FRANCA VALERI).

Particolare tratto dalla locandina del film

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"Sui social spesso giudizi frettolosi"

Fra i temi della conversazione, anche il ruolo oggi dei social: "Da una parte sono fantastici perché ci danno modo di condividere qualcosa con gli altri, dall'altro possono essere pericolosi, perché sono un luogo dove trovi spesso giudizi frettolosi e spietati e questo può fare molto male”. Poi, rispondendo a una domanda sul perché spesso le pene per crimini contro le donne come i femminicidi ricevano pene inadeguate, Cortellesi ha sottolineato: “Non so dirlo, spero anch'io ci sia un inasprimento di pene per chi commette reati di genere. Aspetto una risposta, ma se non arriva, ci possiamo attivare". Infine, dal direttore del Festival Claudio Gubitosi, arriva l'invito di un ritorno al Festival 'in presenza' nel 2021: "Spero proprio di essere con voi  - dice Cortellesi -. Quando sono stata a Giffoni ho vissuto le profonde emozioni che arrivano di fronte a grande entusiasmo e  curiosità espressi come solo i ragazzi sanno fare".

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