In occasione della prima tv di Zombieland Doppio Colpo in onda su Sky Cinema Uno (domenica 12 luglio alle 21.15), scopriamo le cinque migliori pellicole sui morti viventi
Domenica 12 luglio, alle 21.15, su Sky Cinema Uno tornano gli zombie più irriverenti del grande schermo! Impossibile infatti resistere al richiamo di Zombieland – Doppio colpo, il recente sequel di un piccolo e prezioso cult di ormai dieci anni fa, Benvenuti a Zombieland (2009). Il cast stellare è tutto confermato e Woody Harrelson, Jesse Eisenberg ed Emma Stone sono pronti a tornare in scena per uccidere… dalle risate! Questo lavoro è solo uno dei più recenti lungometraggi incentrati sulla figura dei non morti. Per prepararvi al meglio alla serata, abbiamo pensato di stilare un breve percorso attraverso cinque pellicole inconfondibili che hanno alimentato e scolpito nell’immaginario collettivo il fascino e la paura nei confronti di queste creature.
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Zombie, di George A. Romero (1978)
Per molti è il caposaldo di un genere divenuto in seguito un vero e proprio culto. Si tratta della seconda incursione di Romero nel mondo dei morti viventi, da tutti ritenuto però il film della maturità e una metafora perfetta della società consumistica dell’epoca (e non solo). Uscito in Italia inspiegabilmente con il titolo Zombi (in originale la resa è molto più affascinante con Dawn of the Dead), è sicuramente tra le opere più esplicitamente politiche degli albori di Romero, ma forse anche della sua intera carriera. Realizzato con l'aiuto di Dario Argento e prodotto dal fratello Claudio, il film può contare nella sua versione internazionale sulle musiche dei Goblin. Irrinunciabile.
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Ho camminato con uno zombie, di Jacques Tourneur (1943)
Forse oggi potrebbe risultare un po’ superato e attempato, tuttavia Ho camminato con uno zombie è stato considerato a lungo come un classico del genere horror tanto che ha fatto scuola. Numerosi i registi che si sono ispirati a questa pellicola, a cominciare da Wes Craven, vero e proprio fanatico del film. Jacques Tourneur prende le distanze da morsi o contagi virali, relegando la componente zombie alla magia nera e ai rituali voodoo, firmando così un film ipnotico e affascinante non solo per la sua componente estetica ma anche per il mistero alla base della struttura narrativa. Nonostante non goda oggi di un’aura antologica come altri titoli del genere di riferimento, resta sicuramente una delle opere più ispirate e ispiranti mai realizzate.
Paura nella città dei morti viventi, di Lucio Fulci (1980)
Non poteva mancare il cinema italiano, soprattutto nella leggendaria figura di Lucio Fulci. Paura nella città dei morti viventi è la prima parte della cosiddetta "Trilogia della morte", tre film diretti da Fulci tra il 1980 e il 1981 e interpretati da Catriona MacColl. Resta probabilmente l’opera più amata dal grande pubblico, capace di mescolare con sapienza il cinema di genere puramente italiano ai riferimenti più internazionali che ovviamente sono tutti, o quasi, da ricondurre a Romero. La pellicola è tra i film italiani preferiti dal regista Quentin Tarantino.
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Splatters – Gli schizzacervelli, di Peter Jackson (1992)
Uno dei titoli più sottovalutati a tema zombie nasce proprio dalla fantasia del regista della ben più celebrata trilogia de Il signore degli anelli. Prima di avventurarsi nella Terra di Mezzo, infatti, Peter Jackson ha militato a lungo nel cinema più splatter tanto che addirittura questo film viene considerato come uno dei più sanguinolenti di ogni tempo. Splatters – Gli schizzacervelli è ritenuto da molti un vero e proprio gioiellino gore al limite del demenziale, in cui un ragazzo si ritrova a dover gestire la madre dopo la sua trasformazione in zombie a causa del morso di una sorta di topo-scimmia. Da riscoprire.
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L’alba dei morti dementi, di Edgar Wright (2004)
Primo film della "Trilogia del Cornetto" scritta da Wright insieme all'amico e attore feticcio Simon Pegg con l'intento di omaggiare ironicamente tre diversi generi cinematografici, L’alba dei morti dementi è una delle commedie più frizzanti e riuscite del nuovo millennio. Ovviamente l’idea alla base del progetto è quella di omaggiare in chiave parodistica i grandi classici che hanno reso intramontabili il cinema di genere. Così, le citazioni e le sequenze antologiche non si contano e il film resta godibilissimo sia come puro divertissement che come calderone perfettamente amalgamato di strizzate d’occhio a tema con gli zombie più simpatici che si ricordino sul grande schermo.