Coronavirus, Rutelli: 25 milioni di spettatori in meno nel 2020

Cinema

Giuseppe Pastore

I numeri della crisi illustrati dal presidente dell'Anica in un’audizione al Senato: ”Servono misure economiche, strumenti immediati dal governo e nuove idee per tornare a crescere”

Il conto era atteso, è arrivato ed è salatissimo: il cinema è uno dei settori più colpiti dalla crisi economica causata dal Coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE). I numeri sono “devastanti”, come da definizione di Francesco Rutelli: “Dall’inizio dell’anno la pandemia ha provocato una perdita di oltre 25 milioni di spettatori: un crollo senza precedenti nella storia di quest’industria che rappresenta la forma di entertainment, cultura e socialità più popolare e accessibile d’Italia”.

 

"Serve un nuovo sistema"


In qualità di presidente dell’Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive), Francesco Rutelli ha tenuto questa mattina un’audizione al Senato sull’impatto del Covid-19 nel settore della cultura ed è entrato nei dettagli della crisi: “Dopo un 2019 già molto positivo, a gennaio 2020 avevamo registrato un aumento di 4 milioni di spettatori. Poi è iniziato il disastro”. La riapertura delle sale, avvenuta lo scorso 15 giugno, è solo un piccolo segnale d’incoraggiamento all’interno di un quadro complicatissimo. “La crisi è globale e la competizione sarà sempre più severa: l’Italia non può perdere ulteriori posizioni, ne va della nostra autorevolezza internazionale e della tenuta di un comparto di grande valore produttivo e creativo. Nel rispetto dei ruoli, la filiera deve collaborare per far crescere un ecosistema che dovrà essere integrato tra sale, tv, piattaforme streaming e nuove modalità di fruizione”.

 

Una delle idee estive è l’esperimento di Moviement Village: arene all’aperto, drive-in e altri luoghi di aggregamento che possano radunare più gente possibile, nel rispetto delle regole di distanziamento sociale imposte dalla pandemia. “Aspettiamo con fiducia dal governo strumenti immediati”, ha concluso Rutelli. “L'adeguamento del credito d’imposta per le produzioni, un supporto per le misure di sicurezza, oneri importanti e aggiuntivi per poter girare, per consentire la riapertura dei set, tutelando la salute di maestranze, attori e lavoratori e garantendo le coperture assicurative. Oggi investire su questo comparto è più che mai importante per il nostro Paese".

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