Elton John contro la legalizzazione della marijuana: "Il più grande errore della storia"
SpettacoloSobrio da 34 anni, l'artista ha aiutato altre celebrità (tra cui Eminem e Robbie Williams) ad uscire dalle dipendenze. E, ora, ha criticato anche la cannabis: "Crea dipendenza e apre la strada ad altre droghe"
Elton John ha definito la legalizzazione della marijuana "uno dei più grandi errori di sempre".
Sobrio da 34 anni, l'artista ha aiutato altre celebrità (tra cui Eminem e Robbie Williams) ad uscire dalle dipendenze. E, ora, ha criticato anche la cannabis. "Crea dipendenza e apre la strada ad altre droghe. Quando sei fatto, e io lo sono stato, non pensi normalmente. Legalizzare la marijuana in America e Canada è stato uno dei più grandi errori di sempre" (in Canada, la cannabis è legale per gli adulti, con alcune restrizioni, dal 2018. Molti stati degli Stati Uniti, tra cui la California, hanno legalizzato la cannabis per uso medico e ricreativo, mentre in altri resta illegale ndr.).
Elton John racconta le conseguenze della marijuana
In un'intervista del 1999 con David Frost, Elton John spiegò che i suoi problemi alla gola, sopraggiunti durante il tour australiano di metà anni Ottanta, erano causati dalla marijuana. Disse anche di aver smesso di usarla, su consiglio dei dottori.
Nel passato dell'artista, del resto, c'è molto alcol e molta droga. Per diversi anni ha vissuto tra gli eccessi fino a quando, nel 1990, il suo amico Ryan White è morto dopo aver contratto l'HIV tramite una trasfusione di sangue. "Tutto giunse al culmine al funerale di Ryan, a Indianapolis, dopo una settimana piena di tristezza e di emozioni. Sono tornato in hotel pensando di essere davvero fuori luogo", ha ricordato. "È stato uno shock vedere quanto fossi caduto in basso nella scala dell'umanità".
Sei mesi dopo, John è entrato in riabilitazione.
Nel 2022, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden lo ha insignito della National Humanities Medal, elogiandolo come "un'icona duratura e coraggiosa, che è riuscita a sfidare le convenzioni, infrangere lo stigma e promuovere la semplice verità che tutti meritano di essere trattati con dignità e rispetto".