"Nevia", per la regista Nunzia De Stefano: “è una Cenerentola senza principe azzurro”

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Paolo Nizza

Ospite della puntata di 100x100CINEMA di stasera (insieme alla protagonista Virginia Apicella) la regista ci ha raccontato i segreti della sua opera prima, “Nevia”, in onda domenica 14 maggio su Sky Cinema Due

“Nevia è una ragazza che combatte contro un destino che sembra già scritto, dalla famiglia o dalla società: è una Cenerentola moderna ma senza principe azzurro, che cerca con risolutezza il proprio posto nel mondo.”

Con queste parole Nunzia De Stefano ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, il suo film d’esordio. Ex moglie di Matteo Garrone, con il quale ha collaborato in Gomorra, Reality, Il Racconto dei Racconti e Dogman, Nunzia ha esordito dietro la macchina con una delicata, intensa e originale favola moderna. Un originale e toccante racconto di formazione e dalle venature autobiografiche. Una pellicola sincera ed emozionante, supportata dalla folgorante performance attoriale della ventunenne Virginia Apicella, campionessa nella disciplina dei tessuti aerei, al suo debutto sul grande schermo.

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Nevia: l'intervista alla regista del film Nunzia De Stefano

Come è nata Nevia, la tua opera prima?

Ho lavorato insieme a Matteo per molti anni e lui mi ha sempre detto che avrei potuto dirigere un mio film. Anzi a suo parer, avevo così tante storie da raccontare che avrei potuto realizzare una serie. Quindi ho attinto ai ricordi della mia adolescenza. Per un certo periodo ho vissuto in un container a Napoli dopo il terremoto degli anni Ottanta. E comunque si tratta di tematiche che hanno una valenza universale. All’inizio mi sono concentrata sulle mie esperienze personali ed è stato un processo difficile e doloroso, una sorta di seduta di psicanalisi.  Mi sono quindi un po’allontanata da me e ho inserito altri personaggi che ho conosciuto nel corso della mia vita. Alla fine ci ho messo cinque anni a scrivere la sceneggiatura.

 

Qual è la prima cosa che hai pensato, quando hai scoperto che Nevia sarebbe andato a Venezia?

Non ci credevo, pensavo fosse una cosa impossibile. Nevia è un piccolo film. Quando me lo hanno comunicato ho chiamato moltissime persone per avere una conferma. Credevo  si trattasse di uno scherzo. È stata davvero una grande e bellissima sorpresa.

 

Come hai scoperto Virginia Apicella, la bravissima protagonista del film?

Si è trattato di un parto.  Non dico che ci abbiamo messo 9 mesi, ma quasi, per trovare l’interprete giusta per Nevia. I casting sono durati quattro, cinque mesi. Ho provinato giovani attrici, ragazzine non professioniste. Sono stata anche nelle carceri minorili. Il personaggio doveva, in parte, assomigliarmi e quindi era difficile trovate la persona giusta. Alla fine il direttore dei casting mi ha mandato delle foto dei video dei saggi di fine anno della Scuola San Carlo. E tra le tante ho visto lo scatto di questa ragazzina, un po’ sfocata e mi ha colpito molto. Cosi le ho chiesto di mandarmi un video di presentazione e sono rimasta folgorata, era identica al personaggio della sceneggiatura

 

Il resto del cast, invece, è stato più semplice da scegliere?

No. Volevo che ci fosse una forte corrispondenza fra attore e personaggio. Soprattutto è stata complessa la scelta della zia e della nonna. Per fortuna alla fine abbiamo trovato Pietra Montecorvino e Franca Abategiovanni. Sono molto contenta anche di aver scelto Pietro Ragusa per il ruolo del responsabile del circo.

 

C’è un regista a cui ti ispiri o che ti piace particolarmente?

Ho sempre amato Federico Fellini. Da piccola ho visto Giulietta degli Spiriti e mi piacque moltissimo, Di Fellini ammiro la capacità di scegliere le facce.

 

Quindi,  la presenza del circo in Nevia è un omaggio al cineasta riminese?

In realtà, è un discorso autobiografico, perché io ho lavorato in un piccolo circo. Avevo una figlia di due anni e avevo necessità di lavorare.  Quindi sono stata “adottata” da questa famiglia di circensi che mi hanno scelta per la mia fisicità e per le mie capacità di andare a cavallo. Mio fratello aveva un maneggio vicino a Pozzuoli, quindi ho iniziato a cavalcare sin dalla tenera età.

 

Sono più i vantaggi o gli svantaggi di aver lavorato con il tuo ex marito Matteo Garrone, che figura tra i produttori di Nevia?

C’era qualche pregiudizio nei miei confronti in quanto ex di un regista famoso. Tuttavia, una volta visto il film, tutti ne hanno apprezzato il valore. Il vantaggio e che avere al proprio fianco un artista del calibro di Matteo ti aiuta. Abbiamo sempre lavorato insieme e quindi esiste una grande affinità tra noi.

 

Nevia parla di indipendenza femminile. Qual è il tuo pensiero in merito?

Siamo nel 2020, ma ci sono ancora molti tabù. Le donne, anche se libere, forti determinate sono viste un gradino sotto agli uomini. Insomma c’è ancora molta strada da fare. E, in fondo Nevia racconta la storia di una rivincita al femminile, parla della volontà di una ragazza di sottrarsi a delle regole che non le appartengono.

 

Che rapporto hai con Napoli, la tua città natale?

La amo alla follia. Per me è la vita. Ho sofferto molto di non poterci andare durante il periodo di lockdown  (AGGIORNAMENTI - SPECIALE - LA MAPPA). Attualmente abito a Roma, ma sto pensando di trasferirmi e di tornare a vivere a Napoli.

 

Infine hai già un’idea per il secondo film?

Al momento sto lavorando su due progetti, vediamo come evolveranno

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