Poseïdona: "Guardo le stelle fin da bambina e La Giostra della vita si prende cura di me"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

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L'artista italo-francese ha pubblicato un nuovo singolo che prelude all'uscita di un Ep verso fine anno e promette che sarà eterogeneo seppur tendente a quel Pop raffinato al quale ci ha abituati nel tempo. Célia Serrao, questo il suo nome anagrafico, è una delle poche musiciste capaci di raccontare luci e ombre della sua generazione. L'INTERVISTA

E' La Giostra (Mare mosso) il nuovo singolo di Poseïdona e racconta un viaggio nell'altalena delle emozioni effimere, con una musica che accarezza l'anima. Questa artista italo-francese che si chiama Célia Serrao ci accompagna in un viaggio poetico che affronta la caducità della felicità e la bellezza che la contrasta. Guidata da una sinfonia di violini lirici che evocano una nostalgia profonda, mescolata a una chitarra che ricorda l'indie inglese, La Giostra (Mare mosso) si presenta come un'esperienza musicale unica. Questa fusione armoniosa di suoni ci avvolge come un abbraccio, tra i ricordi del passato e le promesse del futuro.

Célia partiamo dalla fine: quando hai scritto La Giostra (Mare Mosso) e in cosa oggi ti rappresenta?
Lo ho scritto all’inizio dell’anno, dopo i tour mi sento carica di emozioni, in giro incontro gente e quando le cose si calmano mi sento spaesata. Il tema affrontato riguarda una cosa che risale quasi alla mia nascita, i miei primi ricordi emozionali: sempre avuto la sensazione che quando qualcosa di bello ti arriva prelude al brutto. Ho cercato di ricostruire questa sensazione che mi segue da tempo e che so è un mio aspetto caratteriale. Molti mi hanno scritto che si rivedono nel testo attraverso la metafora della giostra.

Parti toccando le stelle e guardando il mare e termini con una primavera che sa d’inverno: niente lieto fine?
Non voglio sembrare troppo negativa quando parlo di me, ma ammetto che la mia natura tende al negativo e scrivere diventa una liberazione, è come un diario intimo di sfogo. Non devo dare per forza speranza, le cose grezze a volte preferisco lasciarle così.

Parli della caducità della felicità: secondo te dovrebbe durare nel tempo o la vera missione è la sua ricerca con la consapevolezza che può durare pochi minuti?
La ricerca è il suo epicentro: senza il suo opposto non esisterebbero le emozioni, serve un equilibrio per cercarla, coltivarla e godersi il momento quando arriva.

In Lei correvi puntando alle stelle senza perdere il fiato: le stelle compiano spesso nei tuoi testi. Sono per te un elemento importante? Rappresentano i desideri o la luce dell’ignoto?
Entrambe le cose. Vengo da un paesino della Francia con solo boschi, nella regione dello Jura, e la mia adolescenza si è divisa fare falò e guardare le stelle. E quindi lavoravo di immaginazione: le stelle sono il sogno ma anche la speranza di raggiungere un punto molto lontano, una idea semplice ma poetica. Quando poi ho iniziato a girare il mondo per fare musica ho iniziato a guardarle pensando alla famiglia che a sua volta guardava gli stessi astri ma da un altro luogo.

Già in Lei, nonostante un video molto arioso e un look provocante parlavi delle tue ansie: non è cambiato nulla?
Conviviamo ma ci sono momenti in cui ammetto la mia sconfitta. Non parlo di ansia ne La ma più di un qualcosa che si spegne come se la stella polare che segui ti si copre. Devi sempre essere produttivo come artista se no rischi di sentirti inutile.

Caratteristica della tua scrittura è che alle sensazioni, che siano ansia o felicità, riesci a dare una fisicità, le descrivi come fossero umane: perché hai scelto questa corporeità per raccontarti?
Quando ho studiato alla scuola d’arte e ho frequentato il liceo teatrale, mi è sempre piaciuta l’allegoria, mi ha sempre parlato al cuore. E’ più facile confrontarsi con un pensiero se lo consideri un amico.

Su youtube c’è un video di Come il Tramonto con una tua foto di spalle che guardi l’orizzonte e il sole che cala: canta Célia e sembra fiduciosa. Cosa è rimasto oggi di quella ragazza di quattro anni fa che già chiedeva aiuto dicendo “portami lontana da me”?
Lei è sempre al mio fianco e ogni volta che faccio qualcosa per la mia carriera penso a lei. Oggi sono più forte, ho preso consapevolezza. Grazie ai Kadebostany che mi hanno scelto come loro voce sono passata dall’esibirmi nei bar a un livello più alto: ti confesso che all’inizio è stata dura, ci ho pianto ma oggi sono fiera del mio percorso.

Parlami di Still Don’t Know Why, una canzone per cuori rotti scritta quando eri una teen.
Il testo è senza tempo. Anche a 25 anni puoi provare quelle sensazioni. Io solo a 20, 21 ho accettato nel mio animo di fare questo lavoro, prima vergognavo.

Se non sbaglio su youtube i tuoi video più vecchi hanno sei anni e sono cover: i tuoi vent’anni artistici li hai cancellati?
C’erano video fatti da chi mi riprendeva nei bar ma niente di mio, ero timida e brutta, non avevo la giusta self confidence. Ma nel mio archivio privato ci sono.

Uno dei temi che si ritrovano nei tuoi testi è il disincanto: ti senti parte di una generazione smarrita?
Sì, mi sento così ma si sentono allo stesso modo anche tutti i miei amici. Ce ne sono alcuno che coltivano la speranza ma anche molti che non vogliono figli perché temono il futuro.

Tu li vorresti?
Un domani sì ma oggi non sono una priorità. Tornando alla domanda precedente i grandi non capiscono questa mia generazione: ad esempio gli anni Ottanta a me fanno sognare mentre mia mamma dice che non erano così fantastici, chi li ha vissuto ne ha conosciuto i limiti e i problemi. Io appartengo all’ultima generazione che si è salvata, almeno in parte da tecnologia e social, mi ritengo fortunata nel mio malessere perché ho attraversato un pezzo di vita senza tecnologia.

Che accadrà nelle prossime settimane?
A giugno pubblicherò un altro singolo, il secondo di un Ep che uscirà, presumo, a novembre. E sarà un disco movimentato con pezzi eterogenei: La Giostra è rock, rappresenta un lato di me che avevo messo da parte. Ora voglio essere più Pop. Saranno sette brani dell’album. Intanto sto costruendo il live show, sul palco saremo in due, con me ci sarà Marc De Luca alla chitarra elettrica e all’ipad. A giugno farò le prove a Londra. Finalmente farò il primo tour da Poseïdona.

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