Un anno dopo la morte di George Floyd, 6 film da rivedere sul razzismo
CinemaDa "Mississippi Burning" a "Fa' la Cosa Giusta", da " Il coraggio della verità" a "Green Book", 6 pellicole che raccontano il razzismo negli Stati Uniti e le battaglie per i diritti degli afroamericani
Le immagini delle proteste che hanno travolto l’America dopo la morte avvenuta il 25 maggio del 2020 di George Floyd non sono facili da dimenticare. Si ha, ancora oggi, rivedendole che si è vissuto uno di quei momenti epocali della storia, non solo di una nazione come gli Stati Uniti ma dell'intero mondo. Una storia drammatica che è stata soggetto di tante pellicole che sicuramente andrebbero riviste. Ne abbiamo scelti 6
approfondimento
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Malcolm x
Spike Lee, Denzel Washington rende forse una delle sue migliori performance nei panni del leader afroamericano che ha dedicato tutta la sua vita alla battaglia per i diritti civili. Il film, che ripercorre l’autobiografia di Malcolm X dagli anni ’40 alla morte, si apre però con le immagini del pestaggio di Rodney King avvenuto nel 1991. Un tragico episodio di brutalità della polizia a cui seguirono settimane di rivolte violente per le strade di Los Angeles, che è in questi giorni drammaticamente attuale.
GREEN BOOK
La storia vera di un’amicizia tra un italo Americano, Tony Lip (Viggo Mortensen) e il musicista Don Shirley (Maherhsala Ali) ci racconta, attraverso il loro viaggio negli Stati Uniti, di un’America che negli anni ’60 era ancora segregata e dove gli afrocamericani dovevano, tra le altre cose, dormire in alberghi a loro riservati, elencati, appunto in un manuale di colore verde ( il green book del titolo ) .
Premio Oscar come miglior film, come miglior attore a Maherhsala Ali e miglior sceneggiatura ai tre scrittori, tra cui c’è Nick Vallelonga che è il figlio di Frank Anthony Vallelonga: alias il Tony Lip di cui si racconta la storia.
FA'la COSA GIUSTA
Il capolavoro di Spike Lee, ambientato negli anni ’70 in un quartiere di Brooklyn in un cui le tensioni e il razzismo portano a drammatiche conclusioni è una denuncia della violenza verso gli afro americani che prende spunto da fatti reali e che apre la conversazione su che cosa sia la cosa giusta.
MISSISSIPPI BURNING-LE RADICI DELL’ODIO
7 candidature Oscar e un solo premio vinto (quello per la fotografia) il film di Alan Parker è però passato alla storia del cinema portando sul grande schermo un episodio infame della storia americana: l’assassinio degli attivisti per i diritti civili del Mississippi avvenuto per mano del Ku Klux Klan in una notte di Giugno del 1964 e coperto dalle autorità locali.
SE LA STRADA POTESSE PARLARE
Basato sul romanzo di James Baldwin, in teoria è un racconto di finzione che vede una donna afro americana cercare di scagionare il fidanzato falsamente accusato dello stupro di una donna bianca . Siamo nell’America degli anni ’70 e siamo però in un terreno tristemente simile a molti altri episodi dove la giustizia è stata avvelenata da pregiudizi razzisti. Uno degli amici di James Balwdin era stato infatti falsamente accusato di avere ucciso un marine e ha trascorso ingiustamente 6 anni in prigione . In ogni caso il film è toccante e ha meritato l’Oscar a Regina King.
IL CORAGGIO DELLA VERITA’
Basata su un romanzo di grande successo, la vicenda, ambientata nell’America contemporanea, prende le mosse da un episodio che purtroppo accade periodicamente. Un controllo della polizia ad un’auto, motivata dal solo fatto che all’interno ci sono afroamericani, si tramuta in un ingiustificato omicidio . La protagonista, che è nera, ma ha vissuto nel privilegio bianco ,dovrà trovare il coraggio di denunciare l’accaduto .