Il Signore degli Anelli, differenze tra film e libri

Cinema

Ecco quali sono le principali differenze tra la trilogia de “Il Signore degli Anelli” di Peter Jackson e i romanzi di Tolkien

Quella de “Il Signore degli Anelli” è una delle saghe cinematografiche più amate dal pubblico. Una storia epica, tratta dall’opera letteraria di J. R. R. Tolkien e adattata sul grande schermo da Peter Jackson. Un ricchissimo cast ha preso parte alle tre pellicole, da Ian McKellen a Viggo Mortensen, da Elijah Wood a Christopher Lee.

Tante però sono le differenze che separano film e libri, com’è giusto che sia. Si tratta infatti di mezzi totalmente differenti, il che richiede adattamenti, modifiche e soprattutto grandi tagli. Ecco dunque una guida alle principali differenze tra “Il Signore degli Anelli” di Tolkien e quello di Peter Jackson.

Il tempo

Ci si ritrova subito a fare i conti con la questione temporale. Nel romanzo infatti Frodo tiene nascosto in casa il potente anello per anni. Trascorre molto tempo tra la fuga di Bilbo e l’inizio dell’incredibile avventura di Frodo e la compagnia dell’anello. Si passa così da un arco di ben 17 anni ai pochi mesi indicati nel primo film della trilogia. Chi ha letto l’opera di Tolkien sa bene che Frodo aveva ben 50 anni all’inizio della più grande avventura della Terra di Mezzo.

Arwen

Esiste una gestione totalmente differente, tra romanzi e film, del personaggio di Arwen. L’elfa è infatti molto marginale nei testi di Tolkien, mentre trova grande spazio nei film. Ha il volto di Liv Tyler nell’adattamento di Peter Jackson, e in molti casi si confronta col suo amato Aragorn. È proprio lei, al cinema, a portare un ferito Frodo a Gran Burrone, mentre nei romanzi è Glorfindel.

Il piano di Saruman

Che si tratti di libri o film, il personaggio di Saruman non trova riscatto. Differenti le narrazioni, con netti tagli per quanto riguarda la sua fine, ma scopi alquanto simili. Il personaggio di Tolkien intende impossessarsi dell’anello a tutti i costi. Il suo obiettivo è quello di diventare la creatura più potente della Terra di Mezzo, così da governarla. Nel film è invece assoggettato al Signore Oscuro, del quale è divenuto un alfiere fedele.

Moria

È innegabile come una delle scene più celebri e suggestive del primo film della saga sia quella nelle miniere di Moria. In entrambi i casi, film e romanzo, la compagnia dell’anello sceglie, necessariamente, questo oscuro percorso. Al cinema vediamo Gandalf insistere per passare sopra le montagne, spaventato da Moria. A optare per le miniere è invece Gimli, ignaro della caduta di Balin a causa degli orchi. Nel romanzo invece è proprio lo stregone a decidere per il passo di Moria, contrariando Aragorn.

La fuga di Frodo

La tentazione di Boromir è una scena cruciale del primo film della saga. Il potere dell’anello ha un’influenza potente su di lui, che tenta di appropriarsene. Frodo, nel libro, deve darsi alla fuga dopo essersi scontrato non soltanto con Boromir ma anche con lo stesso Aragorn. Si rende invisibile e si allontana da tutti, per poi essere raggiunto da Sam. Differente la vicenda nel film, con Aragorn e Frodo che concordano di fatto la sua fuga solitaria verso Mordor.

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