È molto più che un film sullo sport, “La partita”. È un film che racconta di sogni, di speranze e persino di calcioscommesse, con uno straordinario Pannofino
Francesco Carnesecchi, in arte Frank Jerky, ha fino ad oggi firmato interessanti cortometraggi: “La partita”, “The call”, “Cyber-bullying”, “Six”.
Oggi, eccolo all’esordio nel campo dei lungometraggi: il suo “La partita” arriverà nelle sale il 27 febbraio prossimo. E racconterà una storia di rivalsa, di sogni e di vita vera, con attori del calibro di Francesco Pannofino e Alberto Di Stasio.
“La partita”: la trama
Una domenica mattina di maggio, a Roma, in un campo da calcio va in scena l’ultima partita del campionato. Ma non si tratta di un semplice match: qui si gioca per cambiare la vita, per sognare un po’ più in grande, per lottare per qualcosa di davvero importante.
Italo (Alberto Di Stasio) gioca per i soldi: è il Presidente della società sportiva, e ha scommesso sullo sport tutto ciò che ha. Claudio Bulla (Francesco Pannofino) è un allenatore che non ha mai vinto nulla, e che sogna di portare a casa il primo titolo della sua carriera. Antonio (Gabriele Fiore) è il capitano della squadra, col sogno di diventare un calciatore professionista. Ecco dunque che, per tutti loro, quei 90 minuti son ben di più che il tempo in cui si gioca la partita.
Tiene col fiato sospeso, “La partita”. Ha un ritmo incalzante, musiche indovinate e - sullo sfondo - vi è una Roma di periferia distante e distaccata. Come a guardare da lontano quel mondo di promesse e di sogni, di scommesse e di fallimenti da dimenticare. Perché è molto di più che un film sullo sport, questo: è un film di crescita interpretato in primis da uno straordinario Francesco Pannofino, qui nei panni di un allenatore saggio e duro, contrario ed estraneo alle scommesse illegali che ruotano attorno al suo club.
“La partita”: Francesco Pannofino torna sul set
Non è solo un grande doppiatore, Francesco Pannofino, voce di attori del calibro di Denzel Washington, George Clooney, Kurt Russell, Jean-Claude Van Damme e Antonio Banderas. Tanti sono i suoi ruoli da attore, interpretati al cinema come in tv.
Sul grande schermo ha recitato per Leonardo Pieraccioni in “Io & Marilyn” e per Fausto Brizzi in “Maschi contro femmine”, ha preso parte a “Boris - Il film”, “Ogni maledetto Natale”, “Patria”. Nel 2019 lo abbiamo visto in “L'uomo che comprò la Luna”, “A mano disarmata” e “Nati 2 volte” e - successivamente - sul palcoscenico.
Pannofino è infatti a teatro con la trasposizione teatrale di “Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek, dove interpreta Vincenzo Cantone. «Ora una vicenda del genere non potrebbe reggere nel Salento, perciò l’ho ambientata in una cittadina tipo Gragnano o lì vicino. In un posto dove un coming out ancora susciterebbe scandalo. Rimane la famiglia Cantone, proprietaria di un grosso pastificio, con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità la direzione dell’azienda ai due figli. Tutto precipita quando uno dei due si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il minore tornato da Roma proprio per aprirsi ai suoi cari e vivere nella verità», ha raccontato il regista.