Tra discorsi di ringraziamento, standing ovation e performance musicali, ecco cosa ci porteremo dietro di questi Oscar®
Tra conferme, sorprese e qualche delusione, anche gli Oscar® 2020 sono stati assegnati.
Ma quali sono stati i momenti di questa cerimonia che ci porteremo con noi? Scopriamolo insieme.
Il discorso di Brad Pitt
Brad Pitt vince l’Oscar® come Miglior attore non protagonista per “C’era una volta… a Hollywood” e regala un discorso ricco di ringraziamenti (ma anche d’ironia).
«Mi hanno detto che ho 45 secondi di tempo qui sopra, che è più di quanto il Senato abbia dato a John Bolton questa settimana. Questo premio lo devo a Quentin Tarantino. Sei originale, sei unico nel tuo genere. L'industria del cinema sarebbe un posto molto più asciutto senza di te. Leo (DiCaprio ndr.), resterei nella tua scia ogni giorno, amico. La vista è fantastica»: queste le parole pronunciate dall’attore sul palco.
Il look di Natalie Portman
Natalie Portman ha scelto un look femminista, firmato da Dior Couture e decisamente… politico.
Sulla cappa nera, la bordatura riportava i nomi ricamati delle registe donne escluse dalla nomination. Del resto, Maria Grazia Chiuri (direttrice creativa di Dior) porta avanti una battaglia per le pari opportunità sin dalla sua prima sfilata con il brand.
L’esibizione di Eminem (con reazione di Martin Scorsese)
Eminem ha riportato in scena “Love Yourself”. La canzone che, tratta dal suo film “8 mile”, nel 2003 si aggiudicò la statuetta come Miglior canzone originale, è stata oggetto di un’esibizione a sorpresa da parte del rapper.
Gli attori si sono scatenati, sulle note di quel successo. Ma, più che la standing ovation, a fare il giro del web è stata la reazione di Martin Scorsese: le telecamere hanno indugiato sui suoi occhi chiusi, e sui social si è scatenata subito una gara al meme più divertente.
Tom Hanks - Spartaco
Dal palco degli Academy è stata annunciata la prossima apertura dell’Academy Museum of Motion Picture, e Tom Hanks ha urlato: «Io sono Spartaco!».
Una chiara citazione, questa, del da poco scomparso Kirk Douglas. Tre volte nominato all’Oscar®, il padre di Michael Douglas era passato alla storia - tra i vari ruoli - proprio per quello di Spartaco nel film del 1960.
La performance di Cynthia Erivo
Con la sua “Stand Up”, Cynthia Erivo (l’unica attrice nera in corsa) ha conquistato tutti.
Il pezzo scritto con Joshuah Brian Campbell per la colonna sonora del biopic sull'abolizionista dimenticata dalla storia, Harriet Tubman, è valso alla Erivo la standing ovation del Dolby Theatre.
La vittoria (schiacciante) di “Parasite”
Col suo trionfo, “Parasite” è già entrato nella storia. Già Palma d’oro a Cannes, la pellicola del sudcoreano Bong Joon-ho ha vinto - tra gli altri - nella categoria Miglior film e Miglior regia: è la prima volta, sin dalla nascita degli Oscar®, che un film in lingua non inglese vince la statuetta più ambita.
Nel suo discorso di ringraziamento, Bong Joon-ho ha reso omaggio agli altri suoi colleghi registi (Martin Scorsese su tutti) e ha scherzato: «Sono pronto a bere stanotte!».
La standing ovation per Martin Scorsese
Guardando alla statuetta con orgoglio e con sorpresa, Bong Joon-ho ha reso omaggio - nel suo discorso di ringraziamento - anche a Martin Scorsese.
«A scuola studiai tutti i film di Martin Scorsese. Essere nominato al suo fianco è stato un grande onore, non avrei immaginato di poter vincere», ha detto il regista. Scatenando così la standing ovation del pubblico.
Le parole di Joaquin Phoenix
Oscar® come Miglior attore protagonista per “The Joker” (come da previsioni), Joaquin Phoenix ha fatto un discorso pieno d’amore.
Dopo aver reso omaggio al fratello River, scomparso per overdose a soli 23 anni, ha invitato a lottare contro le ingiustizie: «Credo che a volte siamo convinti di sostenere cause diverse. Ma penso che abbiano qualcosa in comune. Penso che quando parliamo di disuguaglianza di genere, di razzismo, diritti lgbtq, diritti dei popoli indigeni o diritti animali, stiamo semplicemente parlando di lotta contro l’ingiustizia. Stiamo parlando della lotta contro la convinzione che una nazione, un popolo, una razza, un genere o una specie abbia il diritto di dominare, usare, sfruttare e controllarne un’altra con impunità».
Momenti da Oscar®, per una cerimonia che ogni anno riserva sorprese.