Oscar 2020, Joaquin Phoenix Miglior Attore Protagonista: facciamoci voce per i diritti

Spettacolo

Prima statuetta della carriera per l'attore che ha interpretato Joker nel film di Todd Phillips. Nel suo discorso parla di ambiente, disuguaglianze e cita una frase del fratello, River Phoenix, scomparso nel 1993: "Corri verso il rifugio con amore e la pace seguirà"

"Io non mi sento superiore a nessuno dei colleghi che ho qui davanti". E' con queste parole che Joaquin Phoenix ha ritirato l'Oscar come Miglior Attore Protagonista per la sua interpretazione nel ruolo di Joker (LE FOTO) nel film diretto da Todd Philips (TUTTI I VINCITORI). Un discorso intenso quello dell'attore che ha parlato delle disuguaglianze che ancora oggi ci sono al mondo. Disuguaglianze di genere, di provenienza e di appartenenza. Ha parlato anche dell'ambiente, da preservare e proteggere per noi, per il nostro presente e per il futuro delle prossime generazioni. 

La dedica al fratello

Joaquin Phoenix ringrazia tutti, ma non cita apertamente nessuno. L'unico nome che fa è quello del fratello, River Phoenix, scomparso il 31 ottobre 1993. A lui dedica la chiusura del suo discorso e lo fa citandone una frase: "E come diceva mio fratello, corri verso il rifugio con amore e raggiungerai la pace". (IL RACCONTO DELLA NOTTE DEGLI OSCAR - LE FOTO DEL RED CARPET - I MOMENTI PIÙ EMOZIONANTI  - RENEE ZELLWEGER MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA - LAURA DERN MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA - BRAD PITT MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA - CAMILA MORRONE E DICAPRIO INSIEME PER LA PRIMA VOLTA).

Il discorso di Joaquin Phoenix

Grazie. Basta, basta. Io sono veramente pieno di gratitudine in questo momento. Non mi sento superiore agli altri candidati di questa mia categoria o ad altre persone presenti in questa sala perché stiamo tutti condividendo lo stesso amore, che è l’amore per i film e per il cinema, e questa forma di espressione che ha, anche perché questa mi ha dato la vita più straordinaria che potessi avere. Non so che cosa sarei diventato senza.

Ma penso anche che il dono più grande che mi ha dato e ha dato anche a tante altre persone in questa sala è l’opportunità di utilizzare la nostra voce per le persone che non hanno una voce. Ho pensato molto alle questioni difficili che stiamo affrontando, davanti alle quali ci troviamo collettivamente. Magari è arrivato il momento di iniziare a diventare portavoce di altre cause. C’è comunque qualche cosa da sottolineare, ci sono dei punti in comune, che parliamo di disuguaglianze di genere o di razzismo o del diritto delle comunità LGBTQ o dei diritti degli animali o delle persone native, parliamo comunque dei diritti, parliamo di lottare contro l’idea che una razza, una nazione o una specie sia dominante, abbia il diritto di dominare o di sfruttarne un’altra impunemente. 

E penso anche che siamo veramente diventati così lontani e così disconnessi dalla natura e spesso abbiamo veramente questo punto di vista totalmente egocentrico ed ego-referenziale: pensiamo di essere il centro dell’universo, andiamo nella natura e la distruggiamo, la sfruttiamo prendendone le risorse. Ci sentiamo in diritto di inseminare artificialmente una mucca e quando nasce il suo vitello lo rubiamo, anche se è chiaro che è un errore, che è un crimine. E non solo, prendiamo anche il latte che dovrebbe andare per il suo vitello e lo usiamo per bere, lo mettiamo nei nostri cereali al mattino. 

Abbiamo paura dell’idea di cambiare perché pensiamo che sia legato a un sacrificio che dobbiamo fare, ma gli esseri umani sono così pieni di inventiva, di genialità che - penso io - quando utilizziamo l’amore e la compassione come principi guida di quello che facciamo possiamo davvero riuscire a creare, a sviluppare e a realizzare dei sistemi che siano a beneficio di tutti noi, degli essere senzienti e dell’ambiente.

Ho fatto un sacco di cose terribili nella mia vita: sono stato egoista, sono stato cattivo e crudele a volte, sono stato un collega difficile con cui lavorare, ma molte persone, anche molte che sono in questa sala, mi hanno dato una seconda opportunità ed è qui che facciamo al meglio il nostro lavoro di esseri umani: quando ci sosteniamo gli uni con gli altri, non quando ci diamo contro perché abbiamo fatto degli errori, ma quando cerchiamo di crescere insieme, quando ci guidiamo verso la redenzione assieme. Ed è qui che viene il meglio dell’umanità.

Quando mio fratello [River Phoenix] ]aveva 17 anni ha scritto queste parole: “Corri verso il rifugio con amore e giungerà anche la pace”.

 

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