Le figlie di Judy Garland hanno dichiarato che non vedranno “Judy”, il film dedicato alla madre. E il regista ha ribattuto: “Non è un documentario ma un omaggio”
Il 30 gennaio arriva nelle sale italiane “Judy”, con Renée Zellweger favorita agli Oscar.
Tuttavia, attorno al film si è scatenata una piccola polemica: Liza e Lorna, figlie di Judy Garland, hanno confessato che non guarderanno il film. Ecco come ha reagito il regista, Rupert Goold.
Le parole di Liza e Lorna
Parlando a “Good Morning Britain”, Lorna Luft (figlia di Judy Garland e del produttore Sid Luft) ha dichiarato di non aver alcuna intenzione di guardare “Judy”, il biopic che Goold ha dedicato a sua madre.
Il film si concentra su una Judy Garland ormai a fine carriera, che accetta di esibirsi in un night club londinese. E racconta come, dipendente dalle sostanze e dalla salute mentale ormai precaria, la star de “Il mago di Oz”, faticasse a stare in scena. «A 37 anni, mia madre aveva già recitato in 39 film, partecipato a 500 show radiofonici e fatto 1257 concerti: ebbe una carriera decisamente straordinaria», ha detto Lorna. Che, interpellata in merito all’abuso di sostanze stupefacenti da parte di Judy, ha glissato: «Sono stata la persona più fortunata del mondo, ad averla avuta come madre». Perché non vedrà il film? Perché vuole proteggere la sua carriera, e anche il legame che con lei aveva.
Ancor più dura è stata la presa di posizione di Liza Minnelli, sorellastra di Lorna. Che, senza nascondere il suo disappunto, ha scritto su Facebook: “Non ho mai incontrato né parlato con Renée Zellweger... Non so come siano circolate queste storie, ma non approvo né condanno in alcun modo l'imminente film su Judy Garland. Eventuali segnalazioni contrarie sono false al 100%”.
Decisa a stare lontana dalle rappresentazioni di sua madre, sul piccolo come sul grande schermo, la Minnelli preferisce ritrovare Judy nei suoi film. Ricordando così tutto il suo talento.
La reazione di Rupert Goold
«È in un certo senso una violazione della privacy, immagino. È difficile essere figlia di una star, qualcuno che vuoi possedere in un modo intimo e personale, anche se è in qualche modo in vista, di pubblico dominio»: si era espresso così Rupert Goold, dopo le parole di Liza Minnelli.
Ora, ecco che il regista torna sulla questione: «Le figlie hanno detto che non vedranno il film, e che ci ha nostalgia di Judy Garland potrebbe semplicemente rivedere i suoi film; in realtà, in questo film non c’è niente della Garland cinematografica. Il mio film non riguarda la sua vita privata ma il suo essere fuori dal palco, appena prima di salirci o appena dopo essere scesa. Quindi si vede il privato ma anche il pubblico. Io spero che prima o poi Liza e Lorna vedranno il film, perché penso che sia una celebrazione di Judy Garland e della sua vita», ha dichiarato. Andando così a smorzare i toni di una polemica che, per lui, non è mai esistita.