Giovedì 28 novembre esce al cinema "Il Peccato - Il furore di Michelangelo" di Andrey Konchalovskiy. Il pluripremiato regista russo racconta sul grande schermo la complessa personalità dell’artista interpretato sul set dall’attore Alberto Testone. In attesa di vederlo nelle sale italiane, continua a leggere e riscopri i migliori film sugli artisti del Rinascimento.
Quando si parla di Rinascimento, il pensiero vola alto su Roma, Venezia, ma soprattutto Firenze, da sempre culla dell'arte sviluppatasi in quei secoli; è Giorgio Vasari il primo a parlare dei cambiamenti rivoluzionari che iniziano a verificarsi a partire dal Trecento. Per descrivere quel risveglio culturale che guarda al mondo da una prospettiva mai vista prima e crea le basi dell’epoca moderna, lo storico dell’arte italiano, pittore, architetto nonché eccelso storiografo, usa il termine “rinascita”. Una rinascita che continua ad appassionare il mondo del cinema, moltissimi sono infatti i registi che hanno raccontato e raccontano ancora le personalità più significative di quel tempo. “Comuni mortali”, ma innanzitutto geni assoluti, che hanno cambiato e scritto la storia. I film sugli artisti del Rinascimento sono svariati, da “Il tormento e l'estasi” del 1965 a "Il peccato il furore di Michelangelo" in uscita al cinema giovedì 28 novembre. Continua a leggere e scopri la top five.
Il tormento e l'estasi (1965)
Diretto da Carol Reed, The Agony and the Ecstasy (titolo originale), è considerato il modello di quel genere cinematografico che rivela l’arte attraverso gli occhi e la vita degli artisti che la rappresentano. Tratto dall’omonimo best seller di Irving Stone, il film, interpretato da Charlton Heston nel ruolo di Michelangelo, racconta il tormentato rapporto tra l’artista fiorentino e il suo committente. Nel cast anche Rex Harrison, Tomas Milian e Diane Cilento. Il carattere ribelle di Michelangelo non si piega all’autorità e Giulio II fa del suo meglio per gestirlo, dosa severità e comprensione, ma non sempre è sufficiente a sedare le ire di Michelangelo convinto peraltro che l’incarico di dipingere la Cappella Sistina sia una punizione dell’Onnipotente causata da un insolente sonetto da egli stesso composto. L’artista alla fine accetta di affrescare la Cappella e sottoscrive il programma pittorico di Giulio II. Morso dalle sue frustrazioni e scosso dalle sue ossessioni abbandona il lavoro nascondendosi dai messi del Papa per poi tornare con rinnovata ispirazione. A Carrara Michelangelo ha una visione mistica, da quel momento il suo pennello è guidato dalla mano di Dio, in fondo non è la sua arte il mezzo con cui l’artista parla con il Padre Eterno e lo glorifica?
Michelangelo – Infinito (2018)
Diretto da Emanuele Imbucci e distribuito da Lucky Red, il film d’arte prodotto da Sky con Magnitudo Film (dai creatori di Caravaggio – l’Anima e il Sangue e di Raffaello – il Principe delle Arti), è un viaggio dal forte impatto emotivo e visivo che racconta l’uomo e l’artista ripercorrendo la storia dei suoi capolavori senza tempo. La vita del genio dell’arte, creatore di una produzione artistica immensa e inarrivabile, viene narrata in ultra definizione (4K HDR) da punti di vista inediti ed esclusivi. Le ricostruzioni storiche e gli effetti digitali arricchiscono la pellicola che vede accanto alla figura di Buonarroti quella di Giorgio Vasari (interpretato da Ivano Marescotti): è lo storico dell’arte ad accompagnarci nella scoperta dei momenti essenziali che tracciano l’esistenza di Michelangelo attraverso monologhi teatrali rivolti allo spettatore. A vestire i panni dell’artista fiorentino è invece uno strepitoso Enrico Lo Verso (Il ladro di bambini, Lamerica, Così ridevano, I Miserabili, Maltese - Il Romanzo del Commissario, Raffaello – il Principe delle Arti). Ai 15 set, circa 2 anni di lavoro, 8 mesi di pre-produzione, 2 mesi di riprese, 10 mesi di post produzione e 200 persone coinvolte e oltre 70 ore di girato, si aggiunge l’enorme valore tecnologico dei visual effects. E se in Il tormento e l'estasi, la Cappella Sistina era una riproduzione ricostruita negli studi romani di Cinecittà, in Michelangelo – Infinito un team grafico specializzato e altamente qualificato l’ha realizzata in computer grafica su un modello 3D 360° rispettando misure e proporzioni dell’originale. Il film ripercorrere per la prima volta i cambiamenti della decorazione pittorica della Cappella Sistina dal 1508, anno in cui l’artista riceve l’incarico da Papa Giulio II e lo fa seguendo la reale progressione del lavoro grazie a preziosi documenti messi a disposizione dai Musei Vaticani.
Io, Leonardo (2019)
Realizzato in occasione del cinquecentenario della scomparsa di Leonardo da Vinci, il film d’arte firmato Sky (ha ottenuto il Riconoscimento dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018), racconta il genio dell’inventore in maniera inedita: attraverso un viaggio nella sua mente. Lungo il tragitto lo spettatore è piacevolmente accompagnato dalla voce narrante di Francesco Pannofino. Il regista Jesus Garces Lamber (già autore dell’ottimo Caravaggio - L’Anima e il sangue), ci regala una visione dell’uomo, al di là dell’artista. Un mai pago scienziato diviso tra ragione e sentimento, eternamente affamato di conoscenza e costantemente alla ricerca di un equilibrio interiore. A interpretare Leonardo da Vinci è Luca Argentero, impegnato per la prima volta in un film d’arte biografico. Come si è preparato per indossare i panni di un personaggio così celebre lo racconta lui stesso: “Ho letto e studiato moltissimo materiale. Per poter leggere gli studi e gli scritti di e su Leonardo Da Vinci, potrebbe non bastare una vita intera. Quindi è stato realizzato un enorme lavoro di sintesi per raccontare in 90 minuti la vita del geniale artista italiano. Il merito va a Pietro C. Marani uno dei massimi esperti di Da Vinci al mondo, e al regista del film, Jesus Garces Lambert. E poi c’è il Leonardo intimo, privato, l’uomo oltre il genio e l’artista. Su questo aspetto ci siamo comportati come si fa abitualmente con un personaggio, provando e improvvisando”. Nel cast anche Massimo De Lorenzo (Ludovico il Moro) ed Angela Fontana (Cecilia Gallerani).
Caravaggio - L'anima e il sangue (2017)
Lo spettacolare film d’arte prodotto da Sky con Magnitudo Film (dai creatori di Raffaello – il Principe delle Arti e Firenze e gli Uffizi), è il racconto vibrante delle opere Michelangelo Merisi da Caravaggio, note e apprezzate in tutto il mondo, da "La Canestra di frutta" a "Il ragazzo morso da un ramarro", da "Giuditta e Oloferne" a "David e Golia", per citarne solo alcune delle quaranta analizzate. Ma Caravaggio - L'anima e il sangue, una delle prime produzioni in Italia in 8K girato in formato Cinemascope 2:40, si spinge oltre la tela per entrare nell’universo interiore dell’artista e rivelarne i sentimenti spesso sregolati e inquieti. Grazie alle evolute tecniche digitali, l’esperienza sensoriale della visione è immersiva tanto che allo spettatore sembra di sfiorare la superficie pittorica dei suoi dipinti. Tra sacro e profano, l’occhio di Jesus Garces Lambert ci regala un ritratto a tutto tondo di Caravaggio mai visto prima. La voce narrante è quella evocativa e potente di Manuel Agnelli: Il frontman degli Afterhours ed ex giudice di X Factor conduce lo spettatore in un viaggio che ripercorre i luoghi in cui Caravaggio ha vissuto, dai tempi in cui andava a bottega alla sua misteriosa morte avvenuta a Porto Ercole il 18 luglio 1610. A vestire i panni del maestro è Marigliano Emanuele, elettricista della troupe e attore non professionista. La consulenza scientifica è del professor Claudio Strinati, esperto del Caravaggio, mentre il film vanta gli interventi della professoressa Mina Gregori, Presidente della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi e della dottoressa Rossella Vodret, curatrice della mostra milanese Dentro Caravaggio, a Palazzo Reale.
Raffaello - Il Principe delle Arti (2017)
Il docu-film in 3D e 4K prodotto da Sky in collaborazione con i Musei Vaticani e Magnitudo, ripercorre le vicende umane e artistiche del grande urbinate, a partire dalla sua tenera età. L’opera ha debuttato in America con un'anteprima all'Istituto Italiano di Cultura di New York e ha ricevuto le lodi del console italiano, Francesco Genuardi. La prima trasposizione cinematografica mai realizzata sull’artista ha fatto il suo giro del mondo arrivando a toccare ben sessanta paesi, dal Regno Unito al Canada, dalla Francia al Messico, da Lussemburgo al Cile passando per l’Australia e la Colombia. Un successo di pubblico straordinario senza precedenti. Da bambino prodigio (firma il suo primo contratto come “magister” per la Pala di San Nicola di Tolentino per la chiesa di Sant’Agostino a Città di Castello a soli diciassette anni) a Principe delle Arti, il pittore e architetto di Urbino è tra le figure più amate e celebrate del Rinascimento. Sul set, a vestire i panni di Raffaello Sanzio è Flavio Parenti (To Rome With Love, Io sono l’amore, Un Matrimonio). Con lui, nel cast anche Enrico Lo Verso (Il ladro di bambini, Lamerica, Così ridevano, Mosè, I Miserabili) nel ruolo di Giovanni Santi, Angela Curri (La mafia uccide solo d’estate) nella Fornarina e Marco Cocci (Ovosodo) nelle vesti di Pietro Bembo.