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I migliori film di Dustin Hoffman

Cinema

Ora nelle sale con un film italiano, Dustin Hoffman ha preso parte a moltissimi successi. Aggiudicandosi persino due Oscar

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Attore statunitense classe 1937, Dustin Hoffman è stato trasformato in una star mondiale da “Il laureato” di Mike Nichols.

Oggi al cinema con “L’uomo del labirinto” di Donato Carrisi, ha negli anni preso parte a molti film di successo portandosi a casa due premi Oscar. Ecco i suoi film più celebri.

“Il laureato” (1967)

Con “Il laureato” di Mike Nichols viene trasformato da sconosciuto caratterista a candidato agli Oscar. Qui Dustin Hoffman è Benjamin Braddock, giovane californiano che rientra dal college e che - durante i festeggiamenti per il suo diploma - conosce la signora Robinson (Anne Bancroft), con cui inizia una relazione clandestina senza sapere che è sposata e madre di una ragazza, Elaine (Katharine Ross).

Dopo aver conosciuto Elaine, Ben si innamora perdutamente. Fino a raggiungere la chiesa per impedirle di sposarsi con un altro uomo.

“Un uomo da marciapiede” (1969)

Titolo originale “Midnight Cowboy”, “Un uomo da marciapiede” di John Schlesinger ha per protagonisti Dustin Hoffman e Jon Voight. Voight è il giovane texano Joe Buck, che decide di cambiare vita e di trasferirsi a New York dove prova a sbarcare il lunario come gigolò. Qui incontra Enrico Salvatore Rizzo, detto "Sozzo" (Dustin Hoffman), un italo-americano zoppo che campa di piccole truffe e raggiri.

Dopo aver cercato di ingannarlo, Sozzo decide di aiutare Joe - ormai sul lastrico - ospitandolo a casa sua. I due provano ad aiutarsi a vicenda e scoprono d’essere profondamente legati, sino a decidere di partire insieme per la Florida quando Sizzo, gravemente malato, esprime il desiderio di vedere Miami.

“Il piccolo grande uomo” (1970)

Basato sull’omonimo romanzo di Thomas Berger, “Il piccolo grande uomo” vede Dustin Hoffman nei panni di Jack Crabb, che racconta la sua storia ad un giornalista interessato alla battaglia del Little Big Horn e al processo di integrazione tra nativi americani e coloni

Unico sopravvissuto insieme alla sorella ad un attacco, quando era bambino, Jack viene adottato dai cheyenne ed entra nelle grazie del loro capo, Cotenna di Bisonte. Piccoletto e coraggioso, viene soprannominato “Piccolo Grande Uomo” e sceglie di rimanere al fianco degli indiani quando questi scendono in battaglia contro i bianchi. Catturato e rieducato, non riuscirà mai a staccarsi da quel mondo che lo ha cresciuto, e che è ora vittima di ingiusti e violenti massacri.

“Cane di paglia” (1971)

Diretto da Sam Peckinpah e tratto dal romanzo “The Siege of Trencher's Farm” di Gordon M. Williams, “Cane di paglia” racconta la storia di David Summer (Dustin Hoffman), matematico americano che si trasferisce in un remoto villaggio della Cornovaglia insieme alla moglie Amy, originaria del luogo. 

Qui, i due diventano però vittime delle angherie dell’ex fidanzato di lei e dei suoi amici. Il film si svolge in un crescendo di tensione, dallo stupro di Amy sino alla reazione di David che - vincendo la sua indole pacifica - decide di uccidere i suoi aggressori uno dopo l’altro, in un bagno di sangue.

“Lenny” (1974)

Nel film “Lenny”, diretto da Bob Fosse, Dustin Hoffman presta il volto al comico americano Lenny Lee, la cui ascesa fu ostacolata dalle continue accuse di oscenità che, nell’America puritana degli anni ‘50 - ‘70, avevano per oggetto il suo linguaggio provocatorio. 

Una situazione, questa, che lo portò ad avere una vita sregolata, fatta di sesso, droghe e alcol, sino a condurlo a morte prematura.

“Tutti gli uomini del Presidente” (1976)

“Tutti gli uomini del Presidente” è un film di Alan J. Pakula, che ripercorre l'inchiesta del Washington Post che - nel 1972 - portò allo scandalo Watergate e alle dimissioni di Richard Nixon da Presidente degli Stati Uniti.

Dustin Hoffman è Carl Bernstein, il cronista che condusse l’inchiesta insieme al collega Bob Woodward / Robert Redford. Enorme successo di pubblico e critica, il film ottenne otto candidature all’Oscar.

“Il maratoneta” (1976)

Ne “Il maratoneta” Dustin Hoffman è Babe, un introverso studente di storia, impegnato nei preparativi per la maratona e per la tesi di laurea. Mentre si allena a Central Park, assiste ad un incidente in cui trova la morte il fratello del nazista Christian Szell. 

Fratello di Babe è Doc, che si finge un ricco uomo d’affari ma è in realtà un agente della “Divisione”, agenzia tra la CIA e i Servizi Segreti. Incaricato di trasportare i diamanti di Szell, Doc viene ucciso da quest’ultimo ma, poco prima di morire, riesce a rivelare a Babe la sua identità. Inizia così per lo studente una vera e propria corsa alla sopravvivenza.

“Kramer contro Kramer” (1979)

Per “Kramer contro Kramer” di Robert Benton, Dustin Hoffman vince il suo primo Oscar. Nel film interpreta Ted Kramer, un pubblicitario ossessionato dal suo lavoro che - quando finalmente ottiene un incarico importante - deve fare i conti con l’addio della moglie, che se ne va esasperata lasciandolo solo col figlio.

Piano piano, Ted si allontana dal lavoro per stringere col bambino un rapporto profondo tanto che, quando la moglie ritorna, ingaggia con lei una battaglia legale per ottenerne la custodia. A vincere in tribunale sarà la donna che però, alla fine, regalerà al marito un colpo di scena.

“Rain Man - L’uomo della pioggia” (1988)

Il secondo Oscar, Dustin Hoffman lo ottiene per “Rain Man - L’uomo della pioggia” di Barry Levinson. Qui recita nei panni di un uomo autistico, ricoverato in una clinica psichiatrica sino a quando il fratello Charlie (Tom Cruise), prima ignaro della sua esistenza, decide di rapirlo per diventarne il tutore e appropriarsi così del patrimonio lasciato dal padre morto. 

Quello che all’inizio è puro interesse, col tempo si trasforma in un rapporto di profondo affetto. Fino a portare Charlie a rinunciare ai suoi sogni di ricchezza.

“Sleepers” (1996)

Diretto da Barry Levinson e tratto dall'omonimo romanzo autobiografico di Lorenzo Carcaterra, “Sleepers” racconta la storia di quattro adolescenti di Hell’s Kitchen, che vivono secondo i codici della malavita in un contesto difficile. A cercare di salvarli è Padre Roberto "Bobby" Carillo (Robert De Niro), un ex delinquente diventato prete.

I ragazzi, però, finiscono in un riformatorio in cui subiscono violenze e abusi. E questo cambierà drasticamente le loro vite. Dustin Hoffman è Danny Snyder, avvocato d’ufficio drogato e alcolizzato chiamato a difendere uno di loro, diventato ormai un killer professionista.