I migliori film di Juliette Binoche

Cinema

Spesso premiata ai più importanti Festival europei, Juliette Binoche ha negli anni portato sugli schermi donne profonde e complicate

Attrice francese classe 1964, Juliette Binoche è stata più volte premiata per i suoi ruoli profondi e delicati.

Ora al cinema con “Il mio profilo migliore (Celle que vous croyez)” di Safy Nebbou, e con “La verità” di Hirokazu Kore'eda (2019), negli anni la Binoche ha preso parte a grandi successi. Eccone cinque tra i più amati.

“Tre colori – Film blu” (1993)

Diretto nel 1993 da Krzysztof Kieślowski, “Tre colori – Film blu” è il primo film della trilogia che il regista polacco ha dedicato ai colori della bandiera francese e, soprattutto, alla Rivoluzione Francese col suo motto "Liberté, Égalité, Fraternité".

Juliette Binoche è Julie, moglie del celebre compositore Patrice de Courcy, costretta a fare i conti con la morte di lui e della figlioletta di sette anni, avvenuta in seguito ad un incidente stradale. Ricoverata in ospedale, vorrebbe inghiottire una manciata di pillole per morire anche lei, salvo poi decidere di “suicidarsi mentalmente” cancellando ogni singolo ricordo. Ma, il solo fatto di essere viva, la costringerà a fare i conti col passato. E persino a riaprire le porte all’amore.

“Il paziente inglese” (1996) 

Diretto da Anthony Minghella e tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore canadese Michael Ondaatje, “Il paziente inglese” ha vinto 9 Oscar, compreso quello per miglior attrice non protagonista a Juliette Binoche.

Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, racconta l’incontro tra Hana - giovane infermiera di guerra, rimasta vedova - e László Almásy, conte ungherese rimasto gravemente sfregiato dopo un incidente aereo. Nel convento abbandonato vicino a Pienza, dove vive e lavora, Hana si prende cura di lui, che per lei è lo sconosciuto “paziente inglese”. Seppure attratta dal conte e dai suoi misteri, accetterà però di porre fine alle sue sofferenze concedendogli una dose letale di morfina. E finalmente potrà tornare a vivere un amore sincero, luminoso e non distruttivo.

“Chocolat” (2000)

In “Chocolat”, Juliette Binoche recita al fianco di Johnny Depp. A Lansquenet-sur-Tannes, idilliaco paesino in cui la vita scorre sempre uguale, arrivano due sconosciute: Vianne Rocher (la Binoche) e la piccola Anouk. 

Vianne apre una cioccolateria, che ben presto diventa un punto di riferimento per gli abitanti del villaggio, scatenando le ire del sindaco, il rigidissimo conte Paul de Reynaud. Tutto si complica quando una comunità di zingari arriva in città, e Reynaud emana un’ordinanza denominata "Boicottaggio dell'Immoralità" che impedisce ai negozianti di servire gli stranieri. Vianne si rifiuta, e presto riuscirà a far cambiare idea all’ottuso sindaco. Trovando anche l’amore.

 “Copia conforme” (2010)

Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes 2010, in “Copia conforme” Juliette Binoche è Elle, gallerista francese che si innamora dello scrittore inglese James Miller. I due partono per una gita e, scambiati per marito e moglie, decidono di stare al gioco e di recitare la parte dei coniugi: la loro finzione si rivela una copia conforme della vita coniugale, ma presto la realtà interromperà quel loro gioco.

 “Sils Maria” (2014) 

Scritto e diretto da Olivier Assayas, “Sils Maria” vede Juliette Binoche nei panni di Maria Enders, attrice all’apice della sua carriera a cui viene chiesto di recitare nel revival della commedia che l’ha lanciata. Per prepararsi, parte con la sua assistente Valentine per Sils Maria, paesino dell'Engadina dove aveva vissuto gli ultimi anni di vita l'autore delle pièce teatrale.

Presto, però, vita reale e teatro si confonderanno in un doppio gioco crudele.

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