Con Catherine Deneuve, Juliette Binoche ed Ethan Hawke, “La verità” segna il debutto nel cinema europeo dell’acclamato Hirokazu Kore-Eda
Presentato in anteprima alla 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove ha avuto l’onore di aprire la rassegna, “La verità” - nelle sale italiane dal 10 ottobre - è il primo film europeo di Hirokazu Kore-Eda, regista giapponese pluripremiato e acclamato per il suo “Un affare di famiglia”, Palma d’Oro a Cannes.
Ad interpretare “La verità”, un cast d’eccezione: Catherine Deneuve e Juliette Binoche nei panni di madre e figlia, Ethan Hawke in quelli del marito della seconda.
“La verità”: la trama
Fabienne Daugeville (Catherine Deneuve) è una star del cinema francese, impegnata sul set di un film in cui interpreta una madre che non invecchia mai. Quando pubblica un libro di memorie, la figlia Lumir (Juliette Binoche) - una sceneggiatrice costretta a vivere all’ombra dell’ingombrante mamma - torna a casa insieme al marito Hank (Ethan Hawke) e alla figlioletta, lasciando quella New York in cui si era trasferita per mettere le distanze tra lei e Fabienne.
Mamma e figlia provano così a colmare le distanze, e a trovare un punto di contatto. Ma la presenza delle famiglie e del maggiordomo Luc, che non vuole più essere dato per scontato, rendono tutto ancor più difficile. Il rapporto tra Fabienne e Lumir mette in mostra tutti suoi punti deboli, i rancori mai sopiti, le cose mai dette. Così, la villa parigina dell’attrice diventa una sorta di prigione dorata, con le protagoniste costrette a fare i conti con loro e con se stesse.
“La verità”: le protagoniste
Per il suo debutto nel cinema europeo, Hirokazu Kore-Eda ha potuto contare su di un cast davvero eccezionale.
«È da 14 anni che volevo girare con Koreeda, credo sia il sogno di qualsiasi attore. Ed ero piccolissima quando mi innamorai di Catherine Deneuve. Per me è la rappresentazione della femminilità. Recitare con lei è una consacrazione. Questo film per me è la completa realizzazione di un sogno», ha dichiarato Juliette Binoche.
E, in effetti, sembra che il regista giapponese abbia cucito il ruolo di Fabienne proprio sulla Deneuve: un’attrice di successo, che ha superato i settant’anni e che con la figlia - ex bambina prodigio destinata al set, poi divenuta sceneggiatrice e moglie di un attore senza talento - ha un rapporto davvero problematico. «Ho messo molto di me nel personaggio di Fabienne. E in Fabienne c'è molto di me: è stato divertente interpretare un'attrice, che è anche madre, come me. Capisco perfettamente questa donna», ha commentato la diva francese.
Così, Hirokazu Kore-Eda affronta ancora una volta i temi familiari a lui cari: i rapporti complicati, i “drammi” che ogni famiglia - al di là del suo status social - vive. Lo fa mettendo in scena il conflitto senza risposta tra una madre e una figlia, e la vita di una star che non si rassegna al passare del tempo, che disprezza tutte le più giovani attrici che il cinema lancia. Convinta di essere immortale, invincibile, divina.