Primo regista messicano a vincere l’Oscar, Alfonso Cuarón ha diretto pellicole molto diverse tra loro. I film più famosi del Leone d’oro 2018
Regista e sceneggiatore, Alfonso Cuarón è un cineasta versatile e poliedrico che si è fatto notare subito già dal suo primo film. Vincitore di alcuni dei premi cinematografici più prestigiosi, tra cui l’Oscar alla regia - primo regista messicano a ottenere l’ambito riconoscimento - e il Leone d’Oro al Festival Internazionale del Cinema di Venezia per “Roma”, la sua ultima pellicola. Prima di esordire come regista, nel 1991 con “Uno per tutte” (Sólo con tu pareja), Cuarón è stato aiuto regista in diversi film e ha diretto numerosi cortometraggi e programmi per la televisione messicana. Ripercorriamo la sua carriera cinematografica attraverso i suoi film più famosi (e premiati).
- Uno per tutte
- Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
- Y tu mamá también
- Gravity
- Roma
Uno per tutte
Il debutto dietro la macchina da presa in un lungometraggio tutto suo arriva con “Uno per tutte” (Sólo con tu pareja), un film del 1991 che racconta la storia di un pubblicitario donnaiolo che non ha nessuna intenzione di crescere. Seppur ancora in maniera embrionale, l’estro creativo che caratterizzerà la successiva produzione di Cuarón è già molto presente e, grazie anche alla fotografia di Emmanuel Lubezki, il film riscuote un notevole successo anche al di fuori dei confini nazionali.
Y tu mamá también
Dopo alcune esperienze negli Stati Uniti, nel 2001 Cuarón dirige “Y tu mamá también”, con cui ottiene la sua prima candidatura agli Oscar come miglior sceneggiatura originale. Non vince l’Oscar ma la sceneggiatura viene premiata al Festival di Venezia. La storia di due adolescenti messicani ossessionati dal sesso che intraprendono un viaggio insieme a una ragazza spagnola più grande di loro. La pellicola fece conoscere al pubblico anche Gael García Bernal, vincitore del premio Mastroianni a Venezia insieme all’altro protagonista Diego Luna.
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
La conferma arriva nel 2004, con la regia del terzo capitolo della saga di Harry Potter, “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”, dando al maghetto un tono più “dark” che piace molto sia al pubblico che alla critica. Cuarón tocca temi insoliti per la saga fantasy: il razzismo, la mancanza dei genitori, l’ingiustizia sociale. Al ricco cast si aggiungono i nomi di Gary Oldman e David Thewlis e il film rimane per anni il più amato dai fan.
Gravity
Anche col film successivo, “I figli degli uomini”, Cuarón ottiene due candidature all'Oscar per la sceneggiatura e il montaggio ma è con “Gravity” del 2013 che il regista sbanca il botteghino portando a casa ben sette premi Oscar. Il film, interpretato da George Clooney e Sandra Bullock, racconta la storia della sopravvivenza di due astronauti alla deriva nello spazio. Costato circa 100 milioni di dollari, “Gravity” ne ha incassati oltre 700 milioni, battendo ogni record e inserendo Alfonso Cuarón nell’Olimpo dei registi più apprezzati di tutti i tempi.
Roma
Nel 2018 esce “Roma”, film con cui Cuarón torna in Messico (Roma è un quartiere di Città del Messico). Ambientato agli inizi degli anni Settanta, la pellicola (in bianco e nero) racconta la storia di più generazioni di messicani, appartenenti a diverse classi sociali. Cuarón firma la regia, la sceneggiatura, il montaggio e la direzione della fotografia di “Roma” e, presentato alla 75a mostra del Cinema di Venezia, ottiene il Leone d’Oro. Il film è il più intenso e personale del regista e anche il più “politico”. Paragonato alle pellicole neorealiste italiane, “Roma” ha avuto consenso unanime sia dalla critica che dal pubblico. Vincitore anche di 2 Golden Globes e numerosi altri premi internazionali, il film è candidato agli Oscar 2019 come miglior film straniero.