Il direttore messicano premiato come Miglior regista per il suo "Roma", ha rivolto un importante messaggio politico durante la cerimonia di assegnazione del riconoscimento. Chiaro il riferimento alla politica sull'immigrazione di Trump
Parentesi politica sul palco dei Golden Globe 2019. Alfonso Cuaròn, premiato come miglior regista, ha infatti rivolto un toccante messaggio al pubblico riunito a Beverly Hills per la cerimonia di assegnazione. "Il cinema, nella sua forma migliore, abbatte i muri e costruisce ponti verso altre culture", ha esordito l'autore di "Roma", il suo ultimo film che ha trionfato anche nella categoria Miglior film straniero.
Il messaggio
"Attraversando questi ponti, vivendo queste esperienze, guardando queste nuove realtà e questi nuovi volti, noi dobbiamo realizzare che anche se ci sembrano strani non sono diversi. Dobbiamo capire quanto abbiamo in comune", ha dichiarato il regista di fronte alla platea presente alla cerimonia. Il riferimento immediato è alla politica contro l'immigrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
"Roma"
"Roma" è ambientato nel Messico del 1970, prende il nome da un quartiere di Città del Messico, dove vive la media borghesia del posto. Al centro della pellicola c'è la vita di Cleo, una domestica del quartiere, che si prende cura di una famiglia composta da marito, moglie, nonna, quattro figli e un cane. Sullo sfondo, l'instabilità economica e politica del Messico. La donna è al servizio di una famiglia di origine spagnola, che interagisce solo con americani di alto rango. Il film racconta le contraddizioni del Paese nello specifico periodo storico, mostrando come il benessere si scontri con le condizioni di schiavitù in cui i più poveri sono costretti a vivere.