
Fabrizio De André, 20 frasi indimenticabili tratte dalle sue canzoni. FOTO
La storia e l'epica di un cantautore è fatta non solo di canzoni ma anche di frasi. Ci sono versi che fanno la storia di ognuno di noi. A volte basta una sola parola per condividere un mondo. Per sorridere. Per sognare. Per esorcizzare un momento difficile. Qui 20 momenti di altrettante canzoni che ci ha lasciato Faber, a ventisei anni dalla scomparsa

Ha cantato gli ultimi, i ribelli e gli emarginati, ha raccontato le nostre vite e i nostri amori, felici e infelici. Fabrizio De André è nato il 18 febbraio 1940 e morto l'11 gennaio 1999. Ecco alcune citazioni tratte dai suoi testi
Fabrizio De André, 25 anni senza il nostro amico fragile
"Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori": è uno dei versi più conosciuti di Faber, tratto da Via del campo. Siamo nel centro storico di Genova, negli anni Sessanta luogo di vita e malavita
Fabrizio De André, la fotostoria
"C'è chi l'amore lo fa per noia, chi se lo sceglie per professione, Bocca di rosa né l'uno né l'altro, lei lo faceva per passione". Un'altra storia di una donna che offre amore. L'ambientazione è Sant'Ilario, quartiere del levante genovese appena sulle alture, con una vista verso l'orizzonte unica
Le canzoni più famose
"E come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno come le rose": fu La canzone di Marinella tra le sue ballate più popolari. Da molti interpretata come una grande storia d'amore, in realtà è figlia di un tragico fatto di cronaca letto su un quotidiano su una giovane prostituta uccisa e buttata in un fiume
De André, ecco chi sono e cosa fanno i figli di Faber
"Dormi sepolto in un campo di grano, non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi, ma sono mille papaveri rossi": La guerra di Piero resta ancora oggi un forte messaggio contro la guerra. Pubblicata nel 1966, inquieta la sua attualità
Fabrizio De André, 25 anni senza il nostro amico fragile
"Quei giorni perduti a rincorrere il vento, a chiederci un bacio e volerne altri cento": Amore che vieni, amore che vai è la ballata che declina tutte le contraddizioni dell'amore
Fabrizio De André, 25 anni senza il nostro amico fragile
"All’ombra dell’ultimo sole s’era assopito un pescatore e aveva un solco lungo il viso, come una specie di sorriso" è parte de Il pescatore, una della canzoni più amate di Fabrizio De André: un messaggio contro il giudicare a prescindere. In molti ci hanno letto tracce dell'ideale anarchico che più volte ha segnato suoi brani
Fabrizio De André, 25 anni senza il nostro amico fragile
"Dov'è Jones il suonatore [...] Lui che offrì la faccia al vento, la gola al vino e mai un pensiero, non al denaro, non all'amore né al cielo" è un verso tratto da Il suonatore Jones è lo troviamo nel concept album ispirato all'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters...dove tutti dormono sulla collina.

Con "Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole" siamo ancora sulla collina di Edgar Lee Masters e Il matto è un racconto di come il diverso e lo strano siano stati sempre fumo negli occhi per la società. In qualunque epoca

"Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane, ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame": Storia di un impiegato è forse l'album più politico di De Andrè. Diventato "bombarolo" e finito in carcere, l'impiegato protagonista di Nella mia ora di libertà durante la detenzione sceglie di sostenere la lotta collettiva

"C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo" fa ancora parte de Il bombarolo ed è un ritratto di solitudine melanconico e ribelle

"Io, nel vedere quest'uomo che muore, madre, io provo dolore. Nella pietà che non cede al rancore, madre, ho imparato l'amore": nel concept dell'album La buona novella Faber scrive un suo vangelo apocrifo, rilegge la vita di Gesù con gli occhi di un uomo che ogni giorno convive con la sua quotidianità

"Passerà anche questa stazione senza far male/passerà questa pioggia sottile come passa il dolore" ci porta in Hotel Supramonte ed è la descrizione lucida e poetica del drammatico rapimento vissuto in Sardegna nel 1979 insieme a Dori Ghezzi. Non c'è rabbia, solo domande e comprensione. Infatti la coppia è rimasta a vivere sull'isola

"Quello che non ho è quel che non mi manca" è l'inno della semplicità, del necessario. Anche in questo caso De André si è dimostrato visionario, smontando, prima che esistesse, la stagione dell'opulenza

"Ora i bambini dormono nel letto del Sand Creek" è un verso di Fiume Sand Creek, che racconta un massacro di pellerossa avvenuto il 29 novembre 1864 in Colorado. Tra le vittime ci furono molte donne e bambini. Ancora oggi quell'episodio è simbolo di genocidio

"Pensavo: è bello che dove finiscono le mie dita/debba in qualche modo incominciare una chitarra" segna un momento particolare della vita artistica di Faber. Lui medesimo ha definito Amico fragile come "la canzone più importante che abbia mai scritto". E' la storia di un fallimento artistico, ma anche umano, è la storia della poesia che a volte scivola addosso e non ci riempie della sua bellezza

"Umbre de muri, muri de mainé, dunde ne vegni, duve l'è ch'ané?" è l'incipit di Crêuza de mä. La canzone title track dell'album del 1984 interamente cantato in genovese è diventata un simbolo di una musica dialettale che valica i confini regionali. E' forse l'album più complesso e più rivoluzionario di Faber

"Ah che bell' 'o cafè, pure in carcere 'o sanno fa', co' a ricetta ch'a Ciccirinella compagno di cella ci ha dato mammà": in Don Raffaé Faber si cimenta con l'idioma napoletano. Il ritmo scanzonato e la famigliarità delle situazioni raccontate sono in realtà la denuncia di come un boss anche in carcere possa avere una vita agiata

"Andrea s’è perso, s’è perso e non sa tornare/ Andrea aveva un amore Riccioli neri" è parte di Andrea, un brano sulfureo e antimilitarista, la narrazione di una storia di amore omosessuale durante la prima guerra mondiale, guerra di trincea che ha distrutto una generazione

"Voglio vivere in una città dove all'ora dell'aperitivo non ci siano spargimenti di sangue o di detersivo": ne La domenica delle salme Fabrizio De André smaschera, a suo modo, gli scandali, le tragedie, il terrorismo e le storture del potere in Italia, per usare sue parole denuncia "la mancanza di morale"

"Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione [...] per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità di verità". "Smisurata preghiera", ultimo brano dell'ultimo disco di De André (Anime salve), è quasi il sunto della carriera di Faber, il suo messaggio "definitivo"
