Clizia Incorvaia assolta per le foto social della figlia senza consenso dell'ex marito
Spettacolo ©Getty
Si è conclusa con un proscioglimento la vicenda giudiziaria che ha coinvolto la modella e influencer, chiamata a rispondere dell’accusa di aver pubblicato immagini della figlia minorenne sui social network con finalità economiche. Il procedimento, nato dalla denuncia dell’ex coniuge (il cantautore e chitarrista milanese, frontman del gruppo musicale pop rock Le Vibrazioni), si è chiuso davanti al tribunale di Roma con una decisione che ha stabilito che “il fatto non costituisce reato”
Clizia Incorvaia è stata assolta dall’accusa di sfruttamento dell’immagine della figlia sui social. Si è conclusa con un proscioglimento la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Incorvaia, chiamata a rispondere dell’accusa di aver pubblicato immagini della figlia minorenne, Nina, sui social network con finalità economiche. Il procedimento, nato dalla denuncia dell’ex marito Francesco Sarcina (cantautore e chitarrista milanese, frontman del gruppo musicale pop rock Le Vibrazioni), si è chiuso davanti al tribunale di Roma con una decisione che ha stabilito che “il fatto non costituisce reato”.
Il caso aveva preso forma due anni fa, quando Sarcina aveva presentato querela contro Incorvaia. Al centro della contestazione vi era la pubblicazione, da parte dell’influencer, di fotografie della loro figlia Nina, che oggi ha 9 anni, inserite in contesti promozionali e diffuse senza il consenso paterno.
Secondo Sarcina, tali comportamenti avrebbero violato gli accordi definiti in sede di separazione, configurando un utilizzo dell’immagine della bambina “di trarne un profitto economico”.
Il procedimento penale e la decisione del giudice
Mercoledì 17 dicembre 2025, presso il tribunale di Roma, si è svolta l’udienza predibattimentale del processo a carico di Clizia Incorvaia. In questa fase, la procura ha chiesto il proscioglimento dell’imputata, una richiesta che il giudice ha accolto pronunciando una sentenza di non luogo a procedere “perché il fatto non costituisce reato”.
Le motivazioni del provvedimento saranno depositate entro 90 giorni, chiarendo le ragioni giuridiche che hanno portato a questa conclusione.
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Le reazioni della difesa di Sarcina
In attesa delle motivazioni, sono arrivate le dichiarazioni di Maria Paola Marro, legale di Francesco Sarcina, che ha espresso sorpresa per l’evoluzione del procedimento: “Quello che sconcerta è che la stessa procura che dopo due anni di indagine chiede il rinvio a giudizio di Incorvaia arriva in udienza e sulla base degli stessi elementi chiede il proscioglimento. Sono curiosa di vedere perché quei fatti non costituiscono reato. Di fatto ad oggi c'è un provvedimento civile che ha valutato quel comportamento non lecito e non conforme alla legge e vieta alla signora Incorvaia di pubblicare le foto della bambina e di metterla sui social. Quello civile è effettivo tanto che c'è una indagine dei servizi sociali sui due nuclei familiari, di Incorvaia e del mio assistito Sarcina. Per quale motivo questo fatto non sia penalmente rilevante lo capiremo fra tre mesi”.
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L’assoluzione e le parole della difesa di Incorvaia
Nonostante il quadro accusatorio, la vicenda si è conclusa con l’assoluzione di Clizia Incorvaia, una decisione destinata a suscitare dibattito.
A commentare l’esito del procedimento è stato David Leggi, difensore dell’influencer, che ha dichiarato: “Probabilmente questa sentenza riporta nell'alveo del buonsenso una vicenda che deve rimanere al di fuori della giustizia penale. Spero che la chiusura di questo capitolo consenta a tutti e due i genitori, che amano immensamente la figlia, la gestione di un rapporto più sereno nell'interesse di Nina”.