Addio alle gemelle Kessler, icone dello spettacolo: avevano 89 anni

Spettacolo

Alice ed Ellen Kessler, leggendarie figure dello spettacolo tedesco e vere e proprie icone del varietà italiano, sono morte all’età di 89 anni. Secondo il quotidiano tedesco Bild le donne avrebbero fatto ricorso al suicidio assistito, una pratica che a determinate condizioni è ammessa in Germania. La polizia sarebbe stata informata oggi, dopo la morte. Quando sono arrivati, gli agenti hanno potuto solo constatare il decesso ed escludere la responsabilità di terzi

Sono morte Alice ed Ellen Kessler, tra le coppie artistiche più celebri del panorama europeo del dopoguerra. La notizia della loro scomparsa è stata diffusa dai media tedeschi, secondo cui le due avrebbero scelto di ricorrere al suicidio assistito per morire insieme.

Le due gemelle, nate il 20 agosto 1936 a Nerchau, in Sassonia, si erano imposte come icone della danza, del varietà e della televisione, conquistando il pubblico tedesco e italiano per oltre mezzo secolo. Avevano 89 anni. Dopo i tanti successi, molti in Italia, si erano ritirate nella loro casa a Gruenwald, un piccolo comune alle porte di Monaco. Ed è stato lì che la polizia bavarese, intervenuta con una pattuglia intorno a mezzogiorno, le ha trovate oggi senza poter fare altro che constatarne il decesso, escludendo la responsabilità di terzi. Un'indagine è stata avviata per fare luce sulle cause della morte. 

La volontà di morire insieme

A confermare che la loro è stata una scelta consapevole e pianificata è stata l'Associazione tedesca per una morte dignitosa (Dghs), che ha spiegato al quotidiano Sueddeutsche Zeitung che si è trattato di un suicidio assistito. Le due sorelle erano in contatto con l'organizzazione già da tempo per ricorrere ad una pratica che, in Germania, è consentita a determinate condizioni: possono ricorrere al suicidio assistito i maggiorenni, capaci di agire e di farlo esclusivamente sotto la propria responsabilità (nel Paese è vietata l'eutanasia). Le Kessler, inseparabili nella vita privata oltre che sulla scena, avevano manifestato più volte il desiderio di rimanere unite anche dopo la morte. In un’intervista alla “Bild”, nell’aprile 2024, Ellen aveva raccontato che volevano essere sepolte insieme, in un’unica urna, accanto alle ceneri della madre Elsa e del loro cane Yello: una volontà che ora assume un valore profondamente simbolico.

 

 

Approfondimento

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Una carriera internazionale iniziata molto presto

La storia artistica delle gemelle Kessler affonda le radici nella Germania del dopoguerra. Cresciute nella Sassonia che, dopo la Seconda guerra mondiale, divenne parte della Repubblica Democratica Tedesca, iniziarono lo studio della danza a soli sei anni. A undici furono ammesse nel programma per adolescenti del Teatro dell’Opera di Lipsia, formando una disciplina che avrebbe segnato tutta la loro carriera.

A diciotto anni decisero di fuggire dalla Germania Est per cercare maggiore libertà artistica. La loro scelta le portò nella Germania Ovest, dove cominciarono a esibirsi come danzatrici al Palladium di Düsseldorf. Da lì, la loro ascesa fu rapida.

Tra il 1955 e il 1960 lavorarono al Lido di Parigi come parte delle Bluebell Girls, il celebre corpo di ballo fondato da Margaret Kelly. La loro eleganza, il sincronismo perfetto e una presenza scenica già maturata catturarono subito l’attenzione del pubblico internazionale.

Nel 1959 rappresentarono la Germania Ovest all’Eurovision Song Contest con “Heute Abend wollen wir tanzen geh'n”, classificandosi ottave. Nello stesso periodo presero parte a diversi film musicali tedeschi e francesi, consolidando una popolarità crescen

Il lungo legame tra le gemelle Kessler e il pubblico italiano

Il 16 gennaio 1961 le Kessler arrivarono in Italia, un paese che sarebbe diventato per loro una seconda casa. Solo pochi giorni dopo, il 21 gennaio, debuttarono nel varietà televisivo “Giardino d’inverno”, diretto da Antonello Falqui con le musiche di Gorni Kramer e le coreografie di Don Lurio. Fu l’inizio del mito.

Quel programma, seguito da milioni di telespettatori, lanciò brani come “Pollo e champagne” e “Concertino”, che divennero immediatamente popolari. La loro eleganza teutonica unita a un’ironia tutta personale conquistò il pubblico italiano in un momento in cui la televisione entrava nelle case come simbolo di modernità e leggerezza.

La Rai le volle subito in “Studio Uno”: la sigla “Da-da-un-pa”, cantata dalle due gemelle, è rimasta una delle canzoni più riconoscibili della nostra tv. Da allora la loro carriera si sviluppò tra teatro leggero, cinema e varietà. Recitarono in film come “Il giovedì” di Dino Risi (1964) e nell’episodio “Guglielmo il dentone” del film “I complessi”, accanto ad Alberto Sordi. Apparvero anche nel kolossal “Sodoma e Gomorra” di Robert Aldrich.

Nel 1963 la rivista americana Life dedicò loro una copertina, celebrandone lo stile e la presenza scenica. L’anno successivo parteciparono alla “Biblioteca di Studio Uno”, interpretando le sirene nell’episodio dedicato all’Odissea. Nel 1965 tornarono a “Studio Uno” con la sigla “La notte è piccola”, uno dei loro brani più celebri.

Negli anni successivi furono protagoniste di trasmissioni come “La prova del nove” e “Canzonissima”, oltre a una ricca attività discografica. A metà anni Sessanta furono reclutate anche per caroselli pubblicitari, spesso al centro di polemiche per le loro gambe giudicate troppo provocanti, al punto che la 

Tra tv, teatro e nuove sfide artistiche

Negli anni Settanta ridussero la loro presenza televisiva per dedicarsi maggiormente al teatro, partecipando a commedie musicali firmate Garinei e Giovannini e recitando nella serie “K2 + 1” di Luciano Emmer con Johnny Dorelli. Nel 1974 furono ospiti di “Milleluci”, lo storico varietà condotto da Mina e Raffaella Carrà.

Posarono per l’edizione italiana di Playboy, contribuendo a un numero che segnò un record di vendite. Negli anni Ottanta tornarono a condurre programmi Rai come “Buonasera con...”, “Al Paradise” e “La fabbrica dei sogni”.

Il ritorno in Germania e gli ultimi anni

Dal 1986 le gemelle si stabilirono nuovamente in Germania, a Grünwald, continuando però a tornare spesso in Italia per partecipazioni televisive. Ricevettero riconoscimenti sia dal governo tedesco sia da quello italiano per il ruolo svolto nel promuovere la cultura e la cooperazione tra i due Paesi.

Il loro ultimo grande impegno teatrale fu nel 2011, con il musical “Dr. Jekyll e Mr. Hyde”, diretto da Giancarlo Sepe. Comparvero poi in un episodio della serie tedesca Tatort e parteciparono al Festival di Sanremo 2014 come ospiti della seconda serata.

Una vita privata speculare e inseparabile

Alice fu a lungo legata al cantante Marcel Amont e poi all’attore Enrico Maria Salerno; Ellen ebbe una relazione con Umberto Orsini e raccontò una breve liaison con Burt Lancaster negli anni parigini. Negli ultimi anni vivevano in due appartamenti comunicanti, una scelta che rispecchiava il loro legame indissolubile.

Sono morte insieme a Monaco di Baviera, chiudendo una storia artistica e personale che ha attraversato decenni di televisione, musica e spettacolo, lasciando un segno tangibile nell’immaginario europeo.

Il patrimonio a vari enti di beneficenza

Il loro patrimonio andrà a vari enti benefici. Inizialmente, era previsto che l'intera eredità sarebbe andata all'organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere. Tuttavia, nell'autunno del 2023 hanno deciso di cambiare idea e modificare il testamento. "Volevamo dividere la nostra eredità in modo più equo, non mettere tutto in un'unica pentola", aveva detto Ellen. Una parte del loro patrimonio andrà anche alla CBM Blind Mission, all'Unicef, alla Fondazione Sociale per l'Assistenza agli Artisti 'Paul Klinger' e alla Fondazione Tedesca per la Protezione dei Pazienti. L'entità esatta del patrimonio delle gemelle Kessler non è nota. 

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