Willem Dafoe a Venezia, presentato il programma di danza, musica e teatro della Biennale
Spettacolo
Temi dei tre Festival corpo, mito e cosmogonia. Tantissimi gli spettacoli e appuntamenti in scenda da fine maggio a ottobre. Il presidente Pietrangelo Buttafuoco sui tre direttori: “Wayne Mc Gregor, Caterina Barbieri e Willem Dafoe sono tre grandi artisti, di generazioni, provenienze, esperienze diversi. Ma anche tre raffinati pensatori, in grado di veicolare e mettere a servizio la loro visione con i medesimi occhi, cuore, cervello che usano per fabbricare coreografie, partiture musicali, drammaturgie”
Corpo, mito e cosmogonia sono i temi dei festival di teatro, danza e musica della Biennale di Venezia, presentati ieri alla presenza dei direttori di settore, Willem Dafoe, Wayne McGregor e Caterina Barbieri. Tre Festival che porteranno, come ogni anno, spettacoli di rilievo mondiale tra fine maggio e ottobre.
“Wayne Mc Gregor, Caterina Barbieri e Willem Dafoe sono tre grandi artisti, di generazioni, provenienze, esperienze diverse – scrive Pietrangelo Buttafuoco, Presidente della Biennale di Venezia - Ma anche tre raffinati pensatori, in grado di veicolare e mettere a servizio di una istituzione culturale la loro visione, leggendo con intuizione e originalità la scena artistica di cui essi stessi fanno parte, e questo con i medesimi occhi, cuore, cervello che usano per fabbricare coreografie, partiture musicali, drammaturgie”.
E prosegue: “Fin dalle sue origini, la Biennale di Venezia si è infatti contraddistinta per una forte vocazione alla contemporaneità e per una apertura internazionale, che ne hanno plasmato l’identità nel tempo. Partendo da tali cifre fondative, i Direttori Artistici delle prossime edizioni delle Biennali Danza, Musica e Teatro hanno delineato programmi capaci di imprimere un ulteriore salto, ampliando gli orizzonti: dall’internazionale all’universale, dal contemporaneo a una proiezione verso il futuro. Nei loro progetti, ricchi di stratificazioni concettuali e spunti innovativi, si coglie chiaramente la volontà di espandere categorie e ridefinire paradigmi, trasformando la fruizione artistica in un’esperienza di esplorazione intellettuale. Un invito, dunque, a misurarsi con la complessità del presente attraverso l’esercizio – e la faticosa sfida – del pensiero critico”.
TEATRO
Si inizia con il 53esimo Festival Internazionale del Teatro dal 31 maggio fino al 15 giugno secondo il programma del direttore artistico Willem Dafoe. Presenza fisica dell'attore e sua centralità nella creazione scenica sono i cardini di questa edizione dal titolo Theatre is body - Body is poetry. “Il corpo, la sua presenza, la sua intelligenza fuori dal nostro controllo è il cuore pulsante del teatro – scrive Dafoe. È il motore dell’incontro tra le persone in scena e il pubblico, che crea una comunità estemporanea impegnata nell’ascolto e la possibilità della meraviglia anche in un’epoca di esperienze virtuali”. Una specificità del corpo che è al centro delle tante rivoluzioni che hanno cambiato il linguaggio del teatro nel secolo scorso, matrici originarie di un nuovo teatro, ancora oggi foriero di impulsi e possibilità. Un ritorno alle proprie origini per Dafoe, che nel teatro sperimentale del Wooster Group affonda le sue radici.

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DANZA
Il 19esimo Festival Internazionale di Danza Contemporanea, in scena dal 17 luglio al 2 agosto sotto la direzione del coreografo britannico Sir Wayne McGregor, porterà tra spettacoli e installazioni 8 prime mondiali. Un’edizione che guarda al passato per immaginare il futuro attraverso l'arte dal titolo Myth Makers. “I miti hanno svolto un ruolo cruciale nel corso della storia – scrive McGregor introducendo il tema - fornendo un quadro di riferimento per comprendere l’esistenza, la moralità e il cosmo. Ci aiutano a esprimere le nostre paure, le nostre aspirazioni e i misteri della vita. Man mano che le società si evolvono, si evolvono anche i loro miti. In tempi di disordini o di transizione, quando le convinzioni e le strutture tradizionali iniziano a crollare, l’umanità spesso cerca nuove narrazioni per far fronte all’incertezza e ispirare speranza. Questi nuovi miti possono emergere da varie fonti: scienza, filosofia, esperienze collettive condivise tra le comunità e, soprattutto, dal vibrante campo dell’arte”.
“Attraverso la loro inspiegabile ricerca creativa – prosegue McGregor - gli artisti sono sempre stati i creatori di miti del proprio tempo, ed è attraverso la loro eredità che ci addentriamo nelle profondità del loro/nostro io interiore, articolando verità universali che risuonano attraverso i tempi e le culture”.

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MUSICA
Infine La stella dentro è il titolo 69esimo Festival internazionale di Musica contemporanea (11-25 ottobre). La rassegna, ideata dalla direttrice Caterina Barbieri, musicista e compositrice, esplora la musica cosmica, con incursioni in antico, contemporaneo, folk e techno.
Il titolo è un’immagine poetico-simbolica che richiama, nelle parole della direttrice Caterina Barbieri “il desiderio di cose grandi, di vastità. Vibrazione che permea il cosmo e ci attraversa con meraviglia, dalla molecola al moto planetario, il suono trasporta fuori dai confini dell’ego e apre all’incontro con l’altro - l’ignoto”. “Con questa definizione poetica – sottolinea Caterina Barbieri -, non si fa riferimento a uno specifico stile o una tradizione musicale quanto piuttosto al potere generativo della musica di creare nuovi mondi, oltre rigide definizioni di genere o affiliazione storica… Nell’estasi dell’ascolto, anche le nozioni di tempo e spazio si dissolvono: la musica ci insegna molto sulla relatività e i limiti della percezione umana. In questo, è simile a Venezia e alla sua vocazione alla mutevolezza: i giochi di riflessi, le fughe prospettiche, il movimento perpetuo di acqua e luce che dissolve i confini e apre allo spazio del molteplice e dell’infinito”.