Fedez, nel nuovo podcast Pulp il dialogo impossibile con il generale Vannacci
SpettacoloIl rapper e Mr. Marra hanno ospitato il generale e deputato europeo della Lega per "un confronto di idee diverse, civile ed educato", dal nuovo codice della strada alla libertà di espressione
“Riuscirà il nostro eroe a debellare gli scandalosi uomini in gonnella, i perbenisti e gli invasori?”. Nella nuova puntata di Pulp Podcast, Fedez e Mr. Marra hanno ospitato a sorpresa il generale e deputato europeo della Lega Roberto Vannacci. L’incontro, in onda lunedì 9 dicembre, arriva dopo le parole del rapper ai microfoni de La Zanzara, il programma radiofonico di Giuseppe Cruciani e David Parenzo: “Schlein non attecchisce, chi la voterebbe oggi oggettivamente? Comunicativamente, Vannacci è dieci spanne sopra, se la mangia”. Vannacci si è detto “lusingato” e ha riconosciuto con ironia che “il mondo è proprio al contrario”, una citazione del titolo del suo libro uscito nel 2023. Nell’episodio del podcast, i conduttori e l’ospite hanno sostenuto “un confronto di idee diverse, civile ed educato. Ed è una cosa pazzesca, che non si vedere mai in Italia”, ha spiegato Fedez. I tre hanno dibattuto innanzitutto sul nuovo codice della strada, in particolare sulle norme in materia di sostanze stupefacenti e alcol, che il rapper ha ritenuto prive di senso. Il generale Vannacci ha subito riportato l’attenzione sulle vittime della strada: “Lo scopo della legge è evitare gli incidenti. Se fumo una canna e, dopo un mese, guido, e questa cosa è scientificamente provato che non dà alcun effetto sullo stato di veglia e sulla capacità di guida, non avrebbe senso proibirlo”. Fedez ha scherzato: “Un bicchierino di vino va bene, ma una cannetta no!”. Vannacci ha concordato.
DALLA POLITICA ALLA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE
In tema di politica, Vannacci ha raccontato la propria esperienza al Parlamento Europeo e ha analizzato lo scenario nazionale. “Il fascismo è finito ottant’anni fa. Io non chiedo a una persona di dichiararsi anti-napoleonica, anti-imperiale o anti-giacobina: perché dovrei chiedere di dichiararsi antifascista?”, ha domandato. Il generale ha poi difeso la libertà di espressione, in tutte le sue forme: “Addirittura c'è qualcuno che pensa che l’odio non si debba pensare o esprimere. Ma l'odio è un sentimento. Come si fa a sopprimere un sentimento? È come l'amore. Se potessi sopprimere un sentimento, dovrei avere la famosa polizia del pensiero di Orwell, il che è un’assurdità. Allora, visto che l'odio è un sentimento, come l'amore e come tanti altri sentimenti umani, non lo possiamo sopprimere. Lo possiamo anche esprimere: l'importante è che questo non si trasformi in un'azione criminosa. Tra la fomentazione dell'odio e l'espressione dell'odio c’è una bella differenza”. E quando Mr. Marra l’ha incalzato sul fatto di utilizzare una comunicazione diretta verso l’estrema destra, Vannacci ha risposto: “No, non specificamente”.