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Settimana della Moda di Parigi, da Rabanne la borsa più costosa di sempre

Spettacolo

Vittoria Romagnuolo

©Getty

L'accessorio è stato presentato nell'ambito della collezione Spring/Summer 2025. Preziosissimo, relizzato in oro 18 carati, è una variante super lussuosa della iconica Nano Bag 1969, ideata dal fondatore della Maison. La realizzazione artigianale ha richiesto circa cento ore di lavoro

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La borsa Nano è un pezzo di storia per la casa di moda fondata da Paco Rabanne ma nella moda, si sa, la storia non resta mai confinata negli archivi, è oggetto di revisioni, rimaneggiamenti, modernizzazione i cui risultati sono spesso sorprendenti e talvolta preziosi.
È il caso dell'ultima Nano Bag 1969 portata in scena da Julien Dossena nella recente sfilata di Rabanne, una favolosa versione in oro 18 carati della iconica borsa che è, al momento, l'accessorio più costoso al mondo del suo genere.
La borsa, dal caratteristico design a maglia, ha catturato gli sguardi alla Paris Fashion Week, in pieno svolgimento nella capitale francese fino al 1° ottobre.
Gli esperti di moda (e di gioielli) si sono già messi all'opera per stimare il valore della creazione che pare si aggiri intorno ai 250 mila euro.

La borsa gioiello in passerella da Rabanne

Un gioiello o una borsa? Tutte e due, ovviamente, anche se, come accade per i gioielli più preziosi non è alla portata di tutti.
La Nano Bag 1969 di Paco Rabanne, da vera protagonista della passerella, ha monopolizzato i titoli della terza giornata della Settimana della Moda di Parigi.
Da quando è apparsa in sfilata, nell'ambito della collezione Spring/Summer 2025, non si parla che di lei, della sua fattura artigianale, delle ore (circa cento) che sono servite per forgiarla, maglia dopo maglia, anello dopo anello, nell'oro, degli ipotetici destinatari che riusciranno ad averla nel guardaroba, o meglio, in cassaforte.
Dossena, che ne ha voluto la realizzazione, l'ha presentata in un look total gold, un minidress di paillettes sfolgoranti, abbinandola a scarpe in pelle e "umile" PVC. Perché nella moda le ispirazioni coesistono e da Rabanne la sperimentazione sui materiali è un tratto del DNA.
Già il fondatore, lo stilista spagnolo Paco, diventato celebre per l'impiego del metallo nella moda al posto del tessuto, aveva usato l'oro per quello che, ad oggi, resta un abito da record, una creazione dei tardi anni Sessanta ideata per Françoise Hardy, fatto di oro e diamanti.
Se quell'abito, un minidress stile armatura, poteva risultare impegnativo (soltanto l'oro pesava circa nove chili), la borsa vista a Parigi è certamente più portabile ma ha avuto bisogno comunque di una scorta e di un mezzo blindato per il trasporto dal laboratorio dove è stata creata agli uffici Rabanne dove si stava preparando la sfilata.

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La storia della Nano Bag 1969

La Nano Bag 1969 è una borsa di lusso che racconta con un solo sguardo lo stile iconico ideato da Paco Rabanne, portato avanti oggi da Dossena, direttore creativo del brand dal 2013.
La maglia trae spunto dai grembiuli d'acciaio indossati un tempo dai macellai in Francia. L'idea per la catena, invecem venne da quella dello sciacquone del bagno.
Lo stilista spagnolo fece due versioni della borsa, diverse per dimensioni. Oggi ce ne sono di più ma molto è cambiato da quei prototipi avveniristici degli anni Sessanta, epoca in cui la corsa allo spazio contaminava tutti gli ambiti della cultura e della produzione, moda compresa.
La principale evoluzione degli anni successivi è stata la sostituzione dell'acciaio con l'alluminio leggero e la possibilità di declinare la bag anche in tonalità diverse, tra cui l'oro.
Di recente, versioni più alla portata del grande pubblico sono state realizzate da Rabanne in collaborazione con H&M per una limited edition che è andata a ruba. La sperimentazione prosegue nella Spring/Summer 2025 che, oltre alla già famosa versione in oro, include anche versioni in vetro di murano e ceramica.

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