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Jaws, polemiche per un discorso sessista e transfobico di Richard Dreyfuss

Spettacolo
©Getty

Un cinema del Massachussetts si è scusato con il pubblico che sabato 25 maggio ha assistito alla proiezione del film Lo squalo con il suo protagonista, che si sarebbe scagliato contro Barbra Streisand, i genitori delle giovani persone trans e le nuove regole di inclusività dell’Academy. Non è la prima volta che l'attore esprime opinioni controverse

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Il cinema Cabot di Beverly, in Massachussetts, si è scusato con il pubblico che sabato 25 maggio ha assistito alla proiezione del film Lo squalo con la star Richard Dreyfuss, che avrebbe espresso presunte opinioni sessiste e transfobiche. L’attore è salito sul palco per il Q&A indossando un vestito sopra i suoi abiti e scuotendo i fianchi sulle note di Love Story di Taylor Swift. Avrebbe poi preso di mira Barbra Streisand che, secondo quanto riportato dai social media, avrebbe definito un “genio” che lui, però, non avrebbe ascoltato perché lei è “una donna, e una donna non dovrebbe avere quel potere”. Il vincitore del premio Oscar avrebbe poi attaccato i genitori delle giovani persone trans perché, come riportato da Deadline, “non dovreste ascoltare un bambino di 10 anni che dice di voler essere un maschio piuttosto che una femmina”. Come riportato dal Boston Globe, secondo Dreyfuss acconsentire alla transizione sarebbe infatti “segno di cattiva genitorialità e un giorno quei ragazzi potrebbero cambiare idea”. L'attore si sarebbe infine scagliato contro le nuove regole di inclusività dell’Academy, che aveva già contestato nel 2023 in un’intervista rilasciata all’emittente televisiva statunitense PBS. “Mi fanno vomitare, perché questa è una forma d’arte”, aveva dichiarato all’epoca. “È anche una forma di commercio e fa soldi. Ma è un’arte. E nessuno dovrebbe dirmi, come artista, che devo cedere alla versione più recente del concetto di moralità”. Aveva poi proseguito: “Che cosa rischiamo? Rischiamo davvero di ferire i sentimenti delle persone? Non si può legiferare a riguardo, e bisogna lasciare che la vita sia la vita. E mi dispiace, non penso che ci sia una minoranza o una maggioranza nel paese che debba essere accontentata in questo modo”.

LE CRITICHE DEL PUBBLICO: COMMENTI "DISGUSTOSI" E "OFFENSIVI"

Nonostante alcuni spettatori abbiano apprezzato le parole di Dreyfuss, molti altri hanno criticato sui social media il suo atteggiamento. “Una serata di misoginia e omofobia con Richard Dreyfuss. Definirlo deludente non rende l’idea”, ha scritto un utente su X. “Abbiamo abbandonato la sua intervista stasera insieme ad altre centinaia di persone a causa del suo sproloquio razzista”, ha scritto un altro spettatore sulla pagina Facebook del cinema Cabot. Un'altra persona ha infine definito i commenti dell’attore “disgustosi” e “offensivi”.

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LE SCUSE DEL CINEMA

“Le opinioni espresse dal signor Dreyfuss non riflettono i valori di inclusività e di rispetto che sosteniamo come organizzazione. Siamo profondamente dispiaciuti per il disagio che questo ha causato a molti dei nostri clienti”, ha dichiarato il cinema Cabot in una nota diffusa lunedì 27 maggio. “Ci rammarichiamo che un evento che sarebbe dovuto essere una conversazione per celebrare un film iconico sia invece diventato una piattaforma per opinioni politiche. Ci assumiamo la piena responsabilità per la svista di non aver previsto la direzione della conversazione e per il disagio che ha causato a molti avventori”, ha proseguito. “Stiamo dialogando attivamente con i nostri clienti sulla loro esperienza e ci impegniamo a imparare da questo evento come migliorare la nostra missione di intrattenere, educare e ispirare la nostra comunità”.

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