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Alessandro Michele, l'esordio da scrittore al Salone del Libro tra filosofia e moda

Spettacolo

Lo stilista sceglie Torino per il suo primo incontro pubblico dopo la fine dell'era Gucci. Il suo esordio letterario è un viaggio alla frontiera tra moda e filosofia, una materia di cui confessa di essere cultore

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A un anno e mezzo dal suo addio a Gucci, Alessandro Michele, direttore creativo di Valentino, si è presentato alla kermesse torinese nella veste di autore. L’opera s’intitola La Vita delle Forme (HarperCollins Italia) ed è stata scritta a quattro mani insieme al filosofo Emanuele Coccia.


Il primo libro di Alessandro Michele

Ancor prima di debuttare sulla passerella nel suo nuovo ruolo Michele è tornato sulla scena con un libro. In dialogo con Daria Bignardi nella terza giornata del Salone, ha ripercorso le tappe della sua carriera e i passaggi personali più importanti fino alla decisione di scrivere un libro che è a tutti gli effetti un trattato di filosofia: “Mi sono avvicinato a questa materia quando ho iniziato a cercare la mia cifra stilistica ed è stata illuminante, sin da subito ho pensato che fosse il linguaggio più prossimo alla moda e da quel giorno è diventata la lingua di tutti i miei gesti”. Dentro una copertina eccentrica che richiama i testi sacri si sviluppa una dissertazione sulle alchimie e gli incantesimi che rendono speciali le creazioni sartoriali. 



Elogio degli “storti”

Michele racconta che il segreto del suo successo è quello di aver fatto sempre le cose a modo suo: “Se non fossi stato una cosa ‘storta’ non sarei quello che sono, non avrei scritto questo libro. Nella mia vita ho assecondato tutte le curve storte, anche quando ero molto giovane”. Poi un pensiero rivolto proprio a chi è ancora in cerca di identità e combatte con le insicurezze: “Mi capita di lavorare con tanti giovanissimi”. A volte vedo che faticano a essere felici di quello che fanno. Diventare grandi è molto bello perché ci si libera e si impara ad esprimersi”.