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Billy Elliot il musical, una storia di sogni e inclusione con un super cast. La recensione

Spettacolo

Chiara Ribichini

@Gianluca Saragò

Al Sistina Chapiteau a Milano torna in scena la versione italiana del musical, con la pluripremiata colonna sonora firmata da Elton John, tratto dal celebre film. Uno spettacolo perfettamente riuscito che porta sul palco temi attuali e commuove. Sul palco Giulio Scarpati nel ruolo del padre del protagonista e Rossella Brescia, che interpreta la maestra di danza. Billy è il giovane talento Emiliano Fiasco

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Trasformare un film di successo in un musical è un’operazione già di per sé complessa e pericolosa. Pensare poi a una trasposizione in italiano del musical nato dalla pellicola cult, e diventato a sua volta un capolavoro grazie anche alla meravigliosa e pluripremiata colonna sonora firmata da Elton John, quadruplica i rischi e può sembrare davvero un azzardo.

Eppure la versione tutta in italiano di Billy Elliot, firmata da Massimo Romeo Piparo e prodotta da PeepArrow Entertainment in scena fino al 14 aprile al Sistina Chapiteau a Milano, è uno spettacolo perfettamente riuscito. Merito di una scenografia fedele al musical nato a Londra quasi 20 anni fa, di canzoni che anche se tradotte conservano il senso e la forza dei ritornelli diventati celebri, ma soprattutto di un cast vincente e convincente in tutte le sue componenti.

Primo tra tutti il protagonista, Emiliano Fiasco, che a soli 14 anni ha già una padronanza del palcoscenico da vera star. Perfetto nel ruolo di Billy Elliot anche per quelle doti tecniche proprie degli allievi delle migliori scuole professionali di danza classica.

IL CAST

Nei panni di Jackie Elliot, il padre di Billy che non accetta la passione del figlio per la danza ed è alle prese con le battaglie dei minatori per il lavoro, tutta l’esperienza di un grande attore come Giulio Scarpati. Intenso e commovente. Rossella Brescia è una sorprendente Mrs. Wilkinson, la maestra di danza che intuisce il talento di Billy e scommette su di lui e sul suo futuro convincendo il padre a superare le sue resistenze. Un ruolo a cui aggiunge quel qualcosa in più che solo chi ha alle spalle una formazione tecnico accademica classica può cogliere e far suo. Per quel senso di sfida costante anche con se stessi, per quei meccanismi di chi ogni giorno lotta con una sbarra e uno specchio pensando di non farcela ma trova poi la via d’uscita in quella sensazione di pienezza che arriva alle prime note musicali. Quell’elettricità in cui Billy Elliot identifica la danza, come spiega in una delle scene più famose del film.

Ma sono tante le menzioni per gli attori: il giovane Francesco Perlamagna nei panni di Michael, l’amico di Billy che scopre la sua omosessualità, Monica Guazzini nel ruolo della nonna, Nico Colucci in quello del fratello, Fabrizia Scaccia in quello della mamma mentre Pasquale Delli Paoli è l’irresistibile pianista Mr. Braithwaite che mostra come si possa ballare e divertirsi anche con un corpo non conforme.

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UNA STORIA ATTUALE, tra sogni e inclusione

Con la direzione musicale del Maestro Emanuele Friello le coreografie di Roberto Croce, le scenografie di Teresa Caruso, i costumi di Cecilia Betona, le luci di Daniele Ceprani e il suono di Stefano Gorini, Billy Elliot è un musical che commuove i grandi e incanta i bambini. Divertente e malinconico. Pieno di sogni e sofferenza. Di conflitti e speranze. Una storia di riscatto che ha sullo sfondo le lotte dei minatori nell’Inghilterra di Margaret Thatcher. Ma sono tanti i temi che porta sul palco: il conflitto tra padre e figlio, l’omosessualità e l’accettazione della diversità (oggi tanto attuale), l’importanza della tenacia per tutti coloro che vogliono realizzare i propri sogni. Perché, come ripete il ritornello di una delle canzoni, “non siamo tutti uguali la natura è così, la realtà non è un film. La vita è triste già per poi piangerci su, lo sai, punta dritto e credici. Non è un problema se sei fatto così, sii te stesso, punta dritto, credici!”