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Stories, "Fabio Volo - Qui e ora". VIDEO

Spettacolo

Un nuovo romanzo “Tutto è qui per te”, la radio come compagna di viaggio, il cinema come  costante, la TV come sperimentazione e poi i ricordi, la paternità, la fede e tantissime esperienze, fatta ma soprattutto da fare. Fabio Volo si racconta al vicedirettore di Sky Tg24 Omar Schillaci nella nuova puntata del ciclo di interviste dedicate ai protagonisti dello spettacolo

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 Fabio Volo è il protagonista della nuova puntata di “Stories”, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Roberto Contatti, l’attore, scrittore e conduttore radiofonico si racconta in “Fabio Volo – Qui e ora”. In onda lunedì 18 dicembre alle 21.00 su Sky TG24, sabato 23 dicembre alle 13.30 su Sky Arte e sempre disponibile On Demand

La quotidianità a Radio Deejay e un nuovo romanzo, “Tutto è qui per te” (Mondadori), già in vetta alle classifiche di vendita. Un titolo spiegato dall’autore: “Arrivati a un certo punto della vita si capisce che tutto quello che è accaduto, che accade, tutto è qui per te. Non esiste esattamente il bene e il male, esistono cose piacevoli e cose meno piacevoli, ma spesso proprio nei problemi, nelle difficoltà, in realtà lì dentro c'è una grande occasione di crescita. E quindi tutto è qui per te, anche le difficoltà”.

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Un Fabio Volo a tutto tondo nella chiacchierata informale di quaranta minuti: si parte da quando era bambino a Brescia per poi passare agli esordi come speaker radiofonico. Quindi i libri con numeri di vendita eccezionali tanto da generare un iniziale stupore tra gli addetti ai lavori: “I libri ormai li scrivono veramente tutti. È la relazione tra i libri che scrivo e il numero di copie vendute che, secondo me, ha generato una sorta di cortocircuito, per non dire di fastidio. È un problema molto italiano questo perché da noi non si concepisce il libro come anche forma di intrattenimento ma è una specie di totem protetto da una sorta di oligarchia di persone… che determinano cosa è libro e cosa non è libro. A New York non succede...”. Quindi, il suo primo film “Casomai” di Alessandro D’Alatri: “Colgo l’occasione per ricordarlo. Lui era, come dire, una specie di 'matto', nel senso che aveva la possibilità di fare film con tutti gli attori possibili sullo scenario. Tutti avrebbero lavorato volentieri con lui e me lo sono trovato sotto Radio Deejay… Io non volevo fare l'attore. Gli ho detto 'Guarda, io faccio già la radio, faccio già la tv, ho iniziato a scrivere i libri, poi dopo magari mi dicono che faccio tutto, per cui lo lascerei stare il cinema' e lui mi ha detto 'Sono qua per convincerti che tu devi fare l'attore’ e alla fine mi ha convinto”. Il cinema è stata poi una costante, sono arrivati, tra i moltissimi altri “La febbre” sempre di D’Alatri, “Bianco e nero” di Cristina Comencini e “Il giorno in più” di Massimo Venier. E poi la TV come sperimentazione, soprattutto agli inizi della sua carriera: “Facevo delle dirette dalla Rambla su una terrazza, bellissimo, era ‘Italo Spagnolo’. Poi abbiamo fatto ‘Italo Francese’ dalla funicolare di Montmartre a Parigi e poi ho fatto ’Italo Americano’ in giro per gli Stati Uniti. Poi Le Iene, Candid Camera… Se tornassi in tv mi piacerebbe fare un programma su Sky” scherzaMa anche le sfumature più intime, come la paternità e le sfide che ne derivano: “Penso che non ci sia niente da dire ai bambini perché per mia esperienza io vedo che i bambini respirano l'ambiente dove stanno. Non puoi essere nervoso e dire che sei felice. Loro lo sanno che non è vero, sono animali istintivi. L’importante è fare in modo che crescano in un ambiente amorevole” e il suo rapporto con la fede “sono andato addirittura oltre al concetto di ‘credere’. Non è un fatto di credere o non credere ma di sentire o non sentire. Ho fatto questa esperienza e una volta fatta è fatta per sempre”. Tantissime le cose ancora da fare, guardando anche a un futuro lontano: “Se dovessi guardare alla mia vita come un libro mi piacerebbe tornare a casa, perché è sempre così. Tornare a casa dal padre è un po’ il senso di tutta la vita, quindi mi piacerebbe, magari tra qualche anno, riaprire un panificio, cioè da dove sono partito

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STORIES: “FABIO VOLO – QUI E ORA” IN ONDA LUNEDÌ 18 DICEMBRE ALLE 21.00 SU SKY TG24 (CANALI 100 E 500 DI SKY E CANALE 50 DEL DTT), SABATO 23 DICEMBRE ALLE 13.30 SU SKY ARTE E DISPONIBILE ON DEMAND E SU SKYTG24.IT.