La cantante Cassie ha intentato una causa contro il rapper, che nel corso di un decennio l’avrebbe picchiata, drogata, costretta a fare sesso con prostituti e stuprata
La cantante R&B Cassandra Ventura, in arte Cassie, ha intentato una causa presso la Federal District Court di New York contro Sean Combs, il celebre rapper, produttore discografico e dirigente musicale noto come Diddy o Puff Daddy, per presunti stupri e abusi domestici che sarebbero cominciati poco dopo il loro incontro nel 2005, quando lei aveva 19 anni, e che sarebbero durati un decennio. Ventura aveva lavorato per la società discografica di Combs e aveva avuto con il rapper una relazione tra il 2007 e il 2018. Secondo le accuse della donna, Puff Daddy l’avrebbe picchiata, drogata e costretta a fare sesso con prostituiti uomini mentre lui filmava gli incontri. Nel 2018, verso la fine della relazione, il rapper avrebbe anche fatto irruzione nella sua abitazione e l’avrebbe stuprata. “Dopo anni di silenzio e di buio sono finalmente pronta a raccontare la mia storia e a parlare a nome mio e a beneficio di altre donne che affrontano violenza e abusi nelle loro relazioni”, ha affermato Ventura. La cantante ha chiesto un risarcimento non meglio specificato. Il caso si unisce alla serie di denunce di abusi sessuali che hanno recentemente coinvolto vip della musica, inclusi Steven Tyler degli Aerosmith, l'executive L.A. Reid e l'ex capo dell'organizzazione dietro i Grammy Awards Neil Portnow.
DUE VERSIONI CONTRASTANTI
Combs ha negato le accuse, che ha definito “offensive e oltraggiose”. Secondo il legale del rapper, Ventura perseguirebbe l’obiettivo di “offuscare" la sua reputazione. Negli ultimi mesi la donna avrebbe minacciato di scrivere un libro sulla loro relazione e avrebbe chiesto 30 milioni di dollari in cambio del silenzio. Secondo il legale di Ventura, invece, le parti avrebbero parlato prima del deposito della causa. Combs avrebbe offerto alla cantante milioni di dollari per evitare la denuncia, ma lei avrebbe rifiutato.