Lino Banfi e l’amicizia con Papa Francesco: "Gli dissi di chiamarmi quando è ‘incavoleto’"

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L'attore pugliese ha parlato con il Corriere della Sera del suo rapporto con il Pontefice, che ha visitato già "sette volte". Durante il loro primo incontro gli disse di "voler diventare il giullare del Papa". E i due negli anni sono rimasti in contatto: nelle loro conversazioni c’è spazio sia "per gli episodi più divertenti della mia vita" che per quelli "tristi". Lo scorso febbraio, per la morte della moglie Lucia, Bergoglio aveva inviato una lettera di condoglianze a Banfi

Lino Banfi e Papa Francesco. Che i due fossero in buoni rapporti – oltre a essere nati nello stesso anno, il 1936 - già si sapeva: negli anni sono stati fotografati insieme qualche volta e lo scorso 23 febbraio Bergoglio aveva inviato a Banfi una lettera di condoglianze per la scomparsa della moglie Lucia, poi letta durante i funerali. Adesso l’attore pugliese è sceso più nei dettagli del loro rapporto. In una lunga intervista al Corriere della Sera ha raccontato di essere andato a trovare il Pontefice già "sette volte". Con un piano preciso. "La prima volta gli dissi: voglio diventare il giullare del Papa. Quando lei è incavoleto, mi chiama, e io la faccio sorridere".

“Ogni tanto mi chiama”

Sembra che il desiderio di Banfi sia stato avverato: "Ogni tanto mi chiama", ha raccontato l’attore. Specificando che nelle conversazioni tra i due c’è spazio sia "per gli episodi più divertenti della mia vita" che per quelli "tristi", perché il sogno di Banfi da sempre è quello di "far ridere e piangere insieme".

La lettera per la scomparsa della moglie

Durante l’intervista Banfi ricorda anche l’ormai famosa lettera che Papa Francesco gli ha dedicato per la morte della moglie. Il testo (con foto annessa) era stato reso pubblico dall’ufficio stampa dell’attore qualche mese fa: "Caro fratello mio, nell'apprendere la notizia della scomparsa di Lucia, porgo a te e alla tua famiglia le mie condoglianze, assicurando la preghiera in suffragio della sua anima. La fede in Cristo nostra speranza ti sostenga nel vivere questo momento di dolore. I nonni sanno essere forti anche nella sofferenza e tu sei il nonno di una nazione intera. Raccogli l'eredità di fede e di bontà di tua moglie Lucia, continuando a testimoniare la bellezza del vincolo d'amore che vi ha tenuti uniti e la bellezza incomparabile della famiglia. Ti esprimo il mio affetto e, invocando la protezione della Santa Vergine, di cuore benedico te e quanti piangono la scomparsa di Lucia. Fraternamente Francesco".

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