Teatro Elfo Puccini Milano, presentata la stagione 2023/2024: si parte con Re Lear

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Teatro Elfo Puccini, Facebook

Ferdinando Bruni e Francesco Frongia (autori anche di scene e costumi) dirigono lo spettacolo di inaugurazione affidando a Elio De Capitani il ruolo protagonista del vecchio e tormentato re. E sono tanti gli appuntamenti di una stagione che inizia entrando nel cuore delle celebrazioni per i 50 anni del teatro. IL PROGRAMMA

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Nell’autunno 2023 si arriva al cuore delle ‘celebrazioni’ dei cinquant’anni di teatro, un cuore che pulsa sul palcoscenico, nelle produzioni e coproduzioni. Re Lear di Shakespeare segna l’inizio della stagione. Ferdinando Bruni e Francesco Frongia (autori anche di scene e costumi) dirigono lo spettacolo affidando ad Elio De Capitani il ruolo protagonista del vecchio e tormentato re e a Elena Ghiaurov, Elena Russo Arman e la giovane Viola Marietti i ruoli delle figlie. Avviano così una riflessione sul carattere autodistruttivo del potere (dell’autorità del re, come quella del padre), sulla maturità e sulla giovinezza. Temi questi che attraversano la stagione, declinati secondo differenti angolature.  «Quello che parla di noi nel Re Lear – dicono i registi – è contemporaneo perché è eterno, ci tocca da vicino perché è il racconto uno dei viaggi più strazianti dell’uomo verso la sua vera essenza. Forse ora abbiamo l’età giusta per fare questo viaggio attraversano la notte tempestosa più famosa della cultura occidentale e per chiederci quanto il carico che trasciniamo con noi attraversando la vita sia fatto di cose importanti o sia un peso che ci impedisce di vedere ‘la cosa in sé’». Uno spettacolo che, a partire dalla traduzione è costruito con «umiltà artigianale, parola dopo parola, segno dopo segno, con la lentezza delle antiche botteghe. Per la pittura delle grandi tele che chiudono la scena, per i ricami sui costumi o per la costruzione il più possibile efficace di una frase. Con il nostro cuore e con le nostre mani». Coprodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria, lo spettacolo va in scena in prima a Perugia per poi arrivare a Milano dal 25 ottobre al 19 novembre.  

Ricordate il futuro

In ottobre arriva al debutto anche il secondo progetto pensato per Elfo50, Ricordare il futuroun grande affresco composto da cinque atti unici (proposti singolarmente e in una maratona), commissionati dall’Elfo alle giovani generazioni di artisti della Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi. Drammaturghi, registi e attori diplomandi raccontano cinquant’anni di storia d’Italia in cinque spettacoli dai titoli emblematici: Chiave Inglese, Eppilend, Gli Scarroccianti-Comici da Seconda Repubblica, Piccola Luce, Endling (21 ottobre/5 novembre), rivelando, così, lo sguardo dei ventenni di oggi sul passato, sul presente e anche sul futuro.

 

i corpi di elizabeth

Dopo Re Lear, una seconda e altrettanto acuta analisi del potere, in questo caso declinata al femminile, apre il 2024: I corpi di Elizabeth (17 gennaio/11 febbraio) è un’opera, inedita in Italia, dell’autrice britannica Ella Hickson, tradotta da Monica Capuani. Diretto a quattro mani da Elio De Capitani e Cristina Crippa, lo spettacolo guarda al passato per parlare con grande attualità al presente: al centro il personaggio di Elisabetta I, che riuscì a regnare per 44 anni con astuzia, seduzione e intelligenza restando l’unica regina non sposata della storia d'Inghilterra. Lo spettacolo ci porta nelle stanze segrete della corte, immaginando Elisabetta adolescente e poi regina (interpretate da Maria Caggianelli Villani ed Elena Russo Arman), determinata a utilizzare ogni mezzo per esercitare il suo potere in una società patriarcale e a ottenere ciò che vuole (intimamente e carnalmente) come donna. Completano il cast Enzo Curcurù e Cristian Giammarini; i costumi sono firmati da Ferdinando Bruni e le scene di Carlo Sala sono realizzati dal laboratorio dell’Elfo.

le collaborazioni con altri teatri 

Tra le novità più attese si conta lo spettacolo di Carrozzeria Orfeo, coproduzione che vede collaborare l’Elfo con Marche Teatro, Teatro Nazionale di Genova e Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini. Dopo aver indagato nelle ultime creazioni il mondo degli ultimi, degli esclusi e dei perdenti, Salveremo il mondo prima dell’alba fotografa senza pietà il mondo del benessere, della classe dirigente, dei ricchi, colto nell’ambiente di una clinica di riabilitazione di lusso e lo racconta con il consueto timbro graffiante e comico-grottesco (9/28 aprile).

 

 

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L'elfo e i giovani talenti

L’Elfo è un luogo aperto, dove i giovani artisti trovano sostegno e l’occasione per confrontarsi con un pubblico vivo e intergenerazionale. Sul palco torna anche l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico; dal 2020 l’Elfo sostiene produttivamente gli spettacoli dei suoi neodiplomati. Quest’anno è atteso il lavoro diretto da Andrea Lucchetta, scritto da Asilo Republic, Shame culture (12/17 dicembre), sul caso di suicidio “per motivi di studio”: uno studente decide di mentire ai suoi parenti e amici riguardo la propria carriera universitaria, fissa il giorno della sua finta laurea e in quel giorno decide di togliersi la vita. Tra i giovani talenti, che all’Elfo Puccini hanno trovato un luogo di fertile scambio, c’è Carolina Cametti, attrice spesso presente negli spettacoli della compagnia, che si è segnalata al Premio scenario anche come drammaturga. Ora torna, sempre prodotta dall’Elfo, con i suoi ultimi due lavori: il monologo Bluemax (26 ottobre/5 novembre) e Burn skinche ha scritto e interpreta con Claudia Salvatore, puntando i riflettori sulla relazione tra una madre e una figlia (9 novembre/19 novembre). La casa dell’Elfo da anni è anche residenza della compagnia Eco di fondo che qui presenta i suoi spettacoli (in questa stagione è previsto Orfeo ed Euridice17/21 giugno) e ampi progetti didattici (la seconda edizione di Immersioni teatrali). Un’altra presenza frequente è quella di Umberto Petranca che quest’anno propone Io mi fermo qui (9/28 gennaio), racconto teatrale di un viaggio a piedi in Italia.

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