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Da sogno a realtà: “The Phantom of the Opera” di Andrew Lloyd Webber debutta in Italia

Spettacolo

Valentina Clemente

Il sogno de “The Phantom of the Opera” di Andrew Lloyd Webber diventa realtà. Dopo più di trent’anni in scena a Broadway, una delle pietre miliari del musical debutta in Italia, in lingua inglese: lo spettacolo, prodotto da Broadway Italia e diretto da Federico Bellone, sarà al Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia a Trieste dal 4 al 16 luglio 2023 e al TAM Teatro Arcimboldi Milano dal 9 al 22 ottobre 2023. Abbiamo incontrato i protagonisti a New York, ecco il nostro racconto

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Immaginate di trovarvi nell’abitazione privata di una delle artiste e produttrici di Broadway più importanti degli ultimi trent’anni. A New York, nella città dove l’arte del musical è nata e si è formata. E di poter ascoltare, in anteprima, alcuni brani della pietra miliare delle commedie musicali, cantate dai protagonisti, eccellenti interpreti di melodie che hanno fatto la storia. I due artisti sono Ramin Karimloo e Amelia Milo, ovvero “Il Fantasma” e “Christine Daaé”, volti e voce de “The Phantom of the Opera”, pièce che per la prima volta arriva in Italia. La trama, ambientata a fine Ottocento, è liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Gaston Leroux e racconta di una bellissima soprano, Christine Daaé, che diventa l’ossessione di un misterioso uomo mascherato che vive nei labirinti sotterranei di Palazzo Garnier, l’iconica Opera di Parigi. 

“The Phantom of the Opera” sarà a Trieste e Milano

Un viaggio unico che porterà il re dei musical nel nostro paese, prima al Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia di Trieste, poi al Teatro Arcimboldi di Milano, dove oggi 3 maggio si sono aperte le vendite per assistere ad uno degli appuntamenti più importanti dei prossimi mesi. Una scommessa, perché “The Phantom”, diretto dal regista Federico Bellone (che ha già realizzato “Ghost”, “Dirty Dancing” e “Mary Poppins” solo per citare alcuni spettacoli), è una delle produzioni più longeve di Broadway, un pezzo di storia a cui lo stesso Bellone si avvicina con “rispetto e ammirazione”. “È uno spettacolo che mai avrei pensato di dirigere, proprio perché sono un grande ammiratore della versione originale. Ma è stato proprio Andrew Lloyd Webber e la sua società a spingermi a pensarci. Lo spettacolo ormai ha più di 30 anni e e ha bisogno di una nuova vita. Ho molto rispetto, certo, ma guardo questo musical con gli occhi di chi l’ha visto da bambino e adesso lo può reimmaginare in un altro modo” ci racconta Bellone.

Il 16 aprile 2023 l’ultimo show a Broadway, a luglio e ottobre la versione di Federico Bellone in Italia

Lo scorso 16 aprile al Majestic Theatre a New York, nel cuore di Broadway, l’ultimo show di “The Phantom of the Opera”, il numero 13.981. Nella città “che non dorme mai” è stato realizzato un teatro appositamente per questo musical, che ora arriva in due città italiane. “Non prova un po’ di tensione al solo pensiero di essere il regista di un pezzo di storia?” chiedo a Federico Bellone. “Tantissima!” – mi confessa sorridendo. “È pieno di necessità tecniche molto particolari e uniche, quindi sì: è una grossa responsabilità, ma penso che il nostro mestiere, per quanto sia meraviglioso, è comunque un mestiere. Un mestiere di passione per cui noi facciamo il massimo, ed è uno dei mestieri più belli del mondo. E quando penso a questo, cerco di godermi ogni istante, più che posso” aggiunge il regista.

Un lavoro coral tra regista e interpreti

“Lavorare con Ramin Karimloo, celebrato in tutto il mondo nel ruolo del Fantasma, e Amelia Milo, soprano italo-americano che interpreta la coraggiosa Christine Daaé, è un bellissimo e stimolante. Un processo di continuo scambio, proprio perché gli interpreti possono avere idee che il regista non ha. Ciò che mi auguro è che questo show dia uno slancio al mondo del musical in Italia, perché il nostro paese ha tutte le carte in regola per fare bene ed essere un punto di riferimento per questo genere” aggiunge Bellone.

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Ramin Karimloo, Il Fantasma

Poco dopo l’incontro con Federico Bellone, parliamo con Ramin Karimloo, uno degli interpreti più importanti degli ultimi anni. Ramin ha già interpretato il Fantasma a Londra, in Corea e in occasione del venticinquesimo anniversario dello spettacolo alla Royal Albert Hall. Un artista già nominato ai Tony Awards e agli Oliver Awards. “Il Fantasma è il Fantasma, e questa è LA storia. Per questa versione abbiamo lavorato moltissimo con Federico, il regista, consci del fatto che siamo entrambi dei grandi fan della versione originale. Il nostro obiettivo è rendere onore a questa pietra miliare, ma anche alla passione che chi l’ha creata aveva e ha. Porteremo anche la nostra delicatezza in questa opera, e poter lavorare con un grande cast ci permette veramente di fare e dare il nostro meglio” ammette candidamente l’artista. Che aggiunge: “Venire in Italia per la pima volta come interprete, portare una produzione che non è mai stata in Italia prima, in un paese ricco d’arte e musica, e che ha una grande passione per questi ambiti è stupendo. Per me è veramente un onore far parte di questo progetto”.

Insieme a Karimloo, Amelia Milo nel ruolo di Christine

Amelia Milo, soprano italo-americano eletta da Andrea Bocelli a brillante promessa del panorama della lirica mondiale, interpreta Christine Daaé. La giovane artista non nasconde la sua bellissima emozione alla sola idea di interpretare un ruolo così importante e iconico: “Sono così felice! Questo spettacolo e questo personaggio hanno sempre parlato al mio cuore e alla mia anima, una storia magnifica con così tanta passione. Fin da piccola sognavo di interpretare Christine: è una giovane donna che ha un importante percorso di crescita. Inizia come una timida ballerina e in seguito scopre la sua voce sul palco per la prima volta. Sento che il suo viaggio è qualcosa a cui una giovane donna può relazionarsi”.

Oltre ad una voce straordinaria, Amelia ha un sorriso coinvolgente, che trasmette ancora di più la sua passione per questo ruolo: “Mi sembra un sogno! Sembra così surreale, ho sempre sognato di far parte di questo spettacolo, ma non avrei mai pensato di poter interpretare Christine in Italia per la prima volta, con Ramin, in questa bellissima produzione. Sento le farfalle, l’eccitazione. Per me è un onore aver avuto la fiducia di questa produzione” sorride. E prima di salutarci mi guarda e carinamente dice, in italiano: “Sono molto grata di far parte di questo spettacolo: per me è un onore. Vi aspetto a teatro”.

E noi saremo lì, ad ascoltare ed applaudire uno show che è già parte della storia, di Broadway e del nostro paese.

 

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L'importanza delle istituzioni e dei Teatri

Portare "The Phantom of the Opera" in Italia è un passo importantissimo per rendere ancora più internazionale il nostro paese, ma soprattutto far sì che l'Italia possa veramente diventare uno dei punti di riferimento per il musical in Europa. Nel corso dei nostri incontri a New York, abbiamo raccolto le testimonianze di chi ha trasformato questo sogno in realtà. Ecco le loro parole.

 

Luca Montebugnoli, Presidente Broadway Italia

Poter portare in Italia una pietra miliare come “The Phantom of the Opera” per noi è un onore: non abbiamo mai avuto nel nostro paese uno show come questo, che debutterà a Trieste e Milano. In primis vorrei ringraziare i meravigliosi artisti che ne faranno parte: per noi questa è una bellissima scommessa. Il nostro più grande grazie, però, va a Andrew Lloyd Webber, che non è soltanto uno dei produttori di musical più importanti al mondo, ma soprattutto un artista. “The Phantom of the Opera” è un’opera meravigliosa, o meglio: IL musical. Bene, Webber ha accettato di portare per la prima volta questo spettacolo in Italia perché ha capito che questo spettacolo sarebbe stato di valore e che sarebbe stato molto vicino alla versione originale. È uno show incredibile, che darà l’opportunità all’Italia di diventare il luogo perfetto dove vedere un musical di Broadway.

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Le istituzioni di Milano

Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano

Sono felice di essere qui a New York per raccontare il bellissimo legame che unisce questa città a Milano. E portare a Milano “The Phantom of the Opera”, musical pressoché monumentale, è un onore e mi sento privilegiato di poter raccontare questa importante partnership con la città dei musical. Da tempo la città di Milano si sta impegnando per portare al Teatro degli Arcimboldi spettacoli internazionali nel suo cartellone (Fran Lebowitz, Parsons Dance, Bob Dylan sono soltanto alcuni dei tantissimi artisti), proprio per sottolineare la sua forte vocazione internazionale, una vera capitale europea dello spettacolo dal vivo, dove - dopo il difficile periodo della pandemia - il rinato entusiasmo del pubblico, la grande capacità produttiva della città e la concentrazione di talenti che da sempre Milano accoglie, hanno saputo combinarsi perfettamente e riportare a una grande vitalità non solo i teatri più importanti come gli Arcimboldi, ma anche gli spazi meno convenzionali. Sono quindi molto felice che uno spettacolo leggendario come “The Phantom of the Opera” arrivi a Milano nel prossimo autunno, offrendo alla città un’occasione di spettacolo molto speciale che conferma anche il forte legame con la città di New York.

 

Gianmario Longoni, direttore artistico del TAM Teatro Arcimboldi Milano

The Phantom of the Opera è lo spettacolo più longevo dei grandi successi di Broadway, nonché il simbolo del grande teatro musicale: intere generazioni si sono innamorate di questo musical dove passione e meraviglia sono il cuore pulsante di una macchina teatrale perfetta, che conquista e coinvolge tutti gli spettatori anche grazie a una scrittura musicale senza tempo. 
Gli Arcimboldi ospitano da sempre i grandi eventi internazionali e i debutti assoluti ma questa è per noi un’occasione straordinaria perché questa edizione è firmata anche da creativi italiani, che sono tra i più apprezzati professionisti in tutto il mondo. E il mondo continua, pertanto, a essere la sfera d’interesse artistico del Teatro degli Arcimboldi, declinato sempre all’insegna dell’eccellenza”.

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Le istituzioni di Trieste

Serena Tonel, Vicesindaco Trieste e assessore ai Teatri

Grazie agli artisti, al regista, alla produzione e a tutte le persone che permettono di portare “The Phantom of the Opera” in Italia. Trieste ha una grande tradizione di musical, che portiamo al Rossetti da decenni. Avere la produzione di Andrew Llodyd Webber è veramente motivo di orgoglio per noi, proprio perché è il re dei musical in tutto il mondo. È un’operazione a cui lavorano da tempo tante entità: il comune, la regione e le istituzioni culturali come il Teatro Rossetti di Trieste, e per noi è un onore vedere “The Phantom of the Opera” per la prima volta in Italia, a Trieste e Milano.

 

Francesco Granbassi, Presidente del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia

Trieste è stata protagonista di numerose prime di spettacoli internazionali, e portare “The Phantom of the Opera” in Italia, in collaborazione con una grande città come Milano, è una partnership che ci rende molto orgogliosi. Poter ammirare Ramin Karimloo, stella acclamata, e Amelia Milo, artista incredibile, come protagonisti sarà per tutto il nostro pubblico e per gli spettatori provenienti da oltre 50 paesi del mondo un grandissimo privilegio. E siamo particolarmente soddisfatti della collaborazione con TAM Teatro Arcimboldi Milano, che rappresenta un’eccellenza nell’offerta in Italia dei grandi eventi internazionali

 

 

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