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La Fondazione Rava al MIA Fair 2023, tra arte, impegno sociale e sostenibilità

Spettacolo

Barbara Ferrara

Stefano Guindani - Earth Gradient, Universo microscopico - immagine ottenuta in microscopia ottica multimodale al centro DiasproLab@IT (particolare)

Fino al 26 marzo la Fondazione Francesca Rava è presente alla più importante fiera italiana d’arte dedicata alla fotografia, ed è qui che, nell’ambito del tema della sostenibilità ambientale, espone gli scatti di Stefano Guindani, fotografo di fama internazionale. Le foto in mostra rientrano nel progetto The Power of Nature - Oltre la superficie, donate da Axpo Italia e il cui ricavato sosterrà il progetto di allevamento di api e produzione di miele ad Haiti promosso dalla Fondazione

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La più importante fiera italiana dedicata all’immagine fotografica, ideata da Fabio Castelli, torna a Milano per la sua dodicesima edizione, e come ogni anno richiama galleristi, collezionisti, artisti, curatori, buyer e visitatori provenienti da tutto il mondo. Fino al 26 marzo, l’appuntamento con il MIA Fair - Milano Image Art Fair è al SUPERSTUDIO MAXI, meta irrinunciabile per appassionati e curiosi in cui l’arte si spinge oltre i confini della superficie raccontando anche storie di impegno sociale, sostenibilità e solidarietà, proprio come da oltre vent’anni fa la Fondazione Francesca Rava – NPH Italia ETS, presente alla manifestazione con un proprio stand e le opere di Stefano Guindani, fotografo di fama internazionale e storico volontario della Fondazione stessa. 

l'arte a sostegno della Fondazione Francesca Rava

Le suddette foto donate da Axpo Italia e acquistabili fino a domenica, rientrano nel progetto The Power of Nature - Oltre la superficie, e il ricavato della vendita, sostiene l’impegno della Fondazione Francesca Rava per la sostenibilità ambientale, in particolare attraverso il progetto di allevamento di api e produzione di miele nella poverissima Haiti, uno dei paesi più deforestati al mondo. Come ci ricorda Delfina Boni, responsabile progetti CSR e relazioni con le aziende, "tutti i progetti della Fondazione contribuiscono al raggiungimento dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile stabiliti dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite, e nello specifico, è importante sostenere il citato progetto ad Haiti dove è in atto una crisi umanitaria e dove la prima causa di mortalità infantile è proprio la malnutrizione. Molti bambini vengono curati e salvati nei nostri ospedali, l'obiettivo è la creazione di ulteriori arnie per la produzione di miele, un elemento vitale per la loro salvezza". “Uno dei focus del nostro Bilancio di Sostenibilità sono le persone, intese come comunità che condividono valori, priorità e aspirazioni. Sostenere un progetto che mette al centro l’arte per incoraggiare il lavoro della Fondazione Francesca Rava sulle conseguenze dei cambiamenti climatici, non solo ci dà grande orgoglio ma ci offre la possibilità di portare i temi della transizione energetica ad un pubblico più vasto. Siamo certi che i visitatori troveranno nella bellezza della natura impressa negli scatti di Guindani, un rinnovato stimolo a contribuire in modo concreto ad azioni di responsabilità verso l’ambiente e che hanno una ricaduta diretta proprio sulle persone", chiosa Simone Demarchi, Amministratore Delegato di Axpo Italia.

l'intervista a Stefano Guindani

Stefano Guindani, noto fotografo di moda, e "reporter a tutti gli effetti", come lui stesso si definisce, celebra il nostro paese, la bellezza del suo paesaggio, l’energia e la forza della natura, andando oltre la superficie di ciò che è visibile a occhio nudo, ci accompagna in un viaggio alla scoperta di un mondo invisibile che tuttavia "sta sotto i nostri occhi". Lo abbiamo incontrato per conoscerlo più da vicino, ecco cosa ci ha raccontato.
 

Come nasce il suo impegno sociale?

Ho sempre sentito la voglia di fare qualcosa di utile con quelle che sono le mie capacità, andando oltre le piccole azione di volontariato, che per quanto possano andar bene, lasciano il tempo che trovano. Secondo me, chiunque abbia delle specifiche attitudini a determinate cose, dovrebbe metterle in gioco, allora sì diventa utile, quindi chi sa scrivere dovrebbe fare dei corsi di scrittura, chi sa disegnare dovrebbe insegnare ai bambini o agli adulti a seconda di chi ne ha bisogno. Nel mio caso, il mio linguaggio, il mio mezzo è la fotografia e tutto ciò che ne concerne, ho cercato di metterlo a disposizione come potevo, in questo caso alla Fondazione Rava.
 

Ci racconti di più sulla collaborazione con la Fondazione Rava.

C'è un ottimo rapporto che dura da oltre quindici anni, sono orgoglioso di essere un volontario e conosco bene la bontà di Mariavittoria (presidente della Fondazione ndr). La prima volta che sono stato con loro è stato nel dicembre del 2008 ad Haiti, un anno e mezzo prima del terremoto e da lì poi ho fatto un libro solo su Haiti, poi un altro sui sessant’anni di NPH continuando a girare per loro in giro per il mondo. 
 

Donare ai più poveri è anche una forma di arricchimento personale.

Io credo di essere tra i super fortunati che ha la possibilità di vivere con i più ricchi e i più poveri del mondo, ed è molto bello perché ti permette di mantenere i piedi per terra, muoversi in ambienti di un certo livello purtroppo a volte fa perdere il controllo, l’altro lato della medaglia è vedere come si vive in povertà: serve avere la giusta unità di misura che ci fa capire quanto siamo fortunati a poter andare a scuola senza dover pagare, in ospedale se abbiamo il morbillo, ad Haiti si muore anche per questo e se si muore i morti puoi trovarli abbandonati per strada perché un funerale costa. Finché non le tocchiamo con mano, diamo per scontate un sacco di piccole-grandissime cose, ed è da queste che nasce la consapevolezza sul mondo che ci circonda e su quello che si potrebbe fare, che è tantissimo. Basterebbe un minimo impegno da parte di tutti e qualche rinuncia dai super miliardari e sarebbe tutto fantastico, purtroppo però è un’utopia. Anche se qualcosa si muove, ci sono tante associazioni serie fortunatamente, tutti fanno qualcosa. 

 

Come si passa dalle foto di moda a un contesto così diverso?

In realtà vengo da tutto e questa cosa è divertente perché chi mi ha conosciuto in vari periodi della vita ha di me un ricordo diverso. Ho cominciato con lo sport, le auto storiche e il teatro. Poi per anni tutti se ne sono dimenticati, e oggi dopo venticinque anni, per una serie di circostanze sono il fotografo della Prima della Scala, sono il fotografo di Mille Miglia ritornando anche alle auto storiche con grandissimo piacere; lo sport invece mi ha appassionato meno, ho fatto dei libri per Dolce e Gabbana e altri brand su degli sportivi, ho seguito il Milan, la Nazionale, ma con progetti un po’ diversi dalla mera azione sportiva in sé. Anche per la stessa Axpo che ha commissionato questa mia ultima ricerca abbiamo fatto un libro che si chiama Energie, e parla di sportivi, sport maggiori e sport minori, sono stato a fotografare dal campione olimpionico di lotta libera Chamizo così come dai ragazzi che fanno boxe a Marcianise e a Scampia. E’ stato molto bello vedere l’ambiente, credo di essere a tutti gli effetti un reporter, sia che mi ritrovi a fare la moda (faccio Armani da più di 26 anni anche se oggi per scelta mi impegna meno), sia che faccia tutt’altro. 


Una parola sulle foto il cui ricavato andrà in beneficenza.

Sono state l’ennesima sfida e io adoro le sfide, la cosa peggiore che mi può capitare è che un cliente mi chieda di rifare una cosa che ho già fatto, a parte questo, mi piace sperimentare. Axpo mi ha chiesto di interpretare i colori del loro brand, l’ho fatto attraverso una ricerca che mi ha portato a individuare quattro bellezze italiane, le saline di Marsala, la cascata della Cravatta a Trento, il Monte Bianco ripreso da Courmayeur e il foliage del Parco Lambro di Milano. Sono immagini presenti in natura che grazie a un tocco di innovazione e tecnologia vanno oltre l’apparenza: sono fatte al microscopio ottico e per questo ho coinvolto il professor Alberto Diaspro, un amico e un grande scienziato con la passione per la fotografia (siamo amici per questioni di Leica), che ha una grande eccellenza poco conosciuta in Italia, l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, noto forse per i cani robot e gli umanoidi che stanno costruendo. Il microscopio svela allo sguardo umano la dimensione dell’acqua, delle rocce e delle foglie. L’idea era far vedere a tutti voi delle cose che sono sotto i nostri occhi ma che non siamo allenati a vedere, la bellezza a volte appare nascosta.

 

 

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