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Bruce Lee, un nuovo studio ha ipotizzato troppa acqua come causa della sua morte

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©Getty

Le innumerevoli speculazioni sulle cause della scomparsa dell'attore, avvenuta in circostanze misteriose a Hong Kong nel 1973, accolgono una nuova teoria elaborata dallo studio Chi ha ucciso Bruce Lee? L’ipotesi dell’iponatriemia, recentemente pubblicato sul Clinical Kidney Journal da un gruppo di ricercatori spagnoli. Eccessive quantità di acqua e una disfunzione renale potrebbero aver chiuso per sempre gli occhi dell'icona delle arti marziali

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Il 20 luglio 1973, nella casa di Hong Kong dell’attrice Betty Ting Pei, l’icona delle arti marziali Bruce Lee è morta, a soli 32 anni, in circostanze misteriose. Assassinato dai gangster, stroncato da un infarto, fiaccato da un colpo di calore, avvelenato da Ting Pei e dall’agente Raymond Chow, colto alla sprovvista dalla reazione allergica alla pastiglia di aspirina e meprobamato assunta per alleviare il mal di testa: da quasi cinquant’anni le speculazioni sull’improvviso decesso di Lee non sono certo mancate. La causa ufficiale della scomparsa dichiarata all’epoca, un edema cerebrale, sembra però oggi lasciare spazio a una nuova congettura avanzata dallo studio Chi ha ucciso Bruce Lee? L’ipotesi dell’iponatriemia, condotto da un gruppo di specialisti spagnoli dei reni e pubblicato nell’edizione di dicembre 2022 del Clinical Kidney Journal. “Ipotizziamo che Bruce Lee sia morto a causa di una specifica forma di disfunzione renale: l’incapacità di espellere abbastanza acqua da mantenere l’omeostasi dell’acqua...Questo può causare iponatriemia, edema cerebrale e morte entro poche ore se l’assunzione in eccesso di acqua non è abbinata all’eliminazione dell’acqua nell’urina” si legge nella ricerca.

LE CONDIZIONI CLINICHE E LA MORTE DI BRUCE LEE

Secondo lo studio l’iponatriemia, cioè la concentrazione eccessivamente bassa di sodio nel sangue, sarebbe stata indotta da “multipli fattori di rischio” presenti nell’attore: l’ “assunzione cronica di liquidi”, una dieta a base di succo, l’uso della marijuana (che aumenta la sete), la prescrizione di farmaci, il consumo di alcool e possibili lesioni ai reni. Nei casi di iponatriemia il corpo, straboccante di acqua, può sviluppare sintomi come nausea, mal di testa, crampi, confusione, affaticamento, convulsioni e, nei casi più gravi, un repentino gonfiore del cervello che rischia di degenerare in morte. Destino che, secondo la ricerca, è toccato all'attore. “Ironicamente, Lee è diventato famoso per la frase “Be water my friend” (“Sii come l’acqua amico mio”), ma l’acqua in eccesso sembra infine averlo ucciso”.

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