Jennifer Aniston in copertina su Allure racconta i tentativi fatti per diventare mamma

Spettacolo

Camilla Sernagiotto

©Getty

L'attrice si è aperta sulla fecondazione in vitro e sulle lotte da lei compiute nel tentativo di avere dei figli. "Stavo cercando di rimanere incinta. È stata una strada impegnativa per me, la strada per cercare di avere bambini”, ha confessato in un'intervista con il magazine Allure. "Non ho rimpianti", dice. E, anzi, spiega che adesso sta meglio: “In realtà mi sento un po' sollevata ora perché non c'è più quel 'Posso? Forse. Forse. Forse.' Non devo più pensarci”

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Jennifer Aniston è la cover story del mese di dicembre del magazine americano Allure, rivista a cui la diva ha concesso una lunga intervista in cui si racconta totalmente, senza nulla tralasciare. Il titolo dell'intervista è eloquente: “Jennifer Aniston Has Nothing to Hide”, così la giornalista Danielle Pergament ha voluto chiamare il suo pezzo.

Jennifer Ariston non ha nulla da nascondere, e questo è vero, tanto più vero ora che la diva si è aperta su uno dei tabù peggiori per le donne di oggi.

L'attrice ha parlato della fecondazione in vitro, da lei tentata innumerevoli volte, con altrettanti fallimenti, purtroppo. Ha parlato nel dettaglio del suo strenuo lottare per cercare a tutti i costi di avere dei figli, cosa che alla fine non è mai arrivata.

"Stavo cercando di rimanere incinta. È stata una strada impegnativa per me, la strada per cercare di avere bambini”, confessa ora.

E nel caso di Jennifer Aniston, la sfida non riguarda soltanto il riuscire ad avere un bambino, come può capitare alle persone “normali” (nel senso di persone non famose). Per lei è stato molto stressante anche l'intenso controllo dei media, con titoli di riviste e giornali che spesso lanciavano bombe del tipo "Jen ha un pancione?", quando lei magari era reduce dall'ennesimo insuccesso dei cicli di fecondazione in vitro.
E se anche le persone non famose devono spesso affrontare comunque un fastidio notevole - quello di conoscenti e familiari che continuano a puntare il dito sul fatto che una donna di 30-40 anni dovrebbe a loro avviso avere figli - all'attrice diventata celeberrima grazie al suo ruolo di Rachel in Friends è capitato di peggio. I media infatti hanno spesso fatto illazioni varie, deducendo che il suo non essere madre fosse legato al suo non volerlo diventare, probabilmente per motivi di carriera e successo.

L’infertilità riguarda buona parte dell'umanità di oggi, dato che le percentuali di successo per la fecondazione in vitro sono del 25,1% per le età materne 38-40 e del 12,7% per le età 41-42, secondo i dati della Society for Assisted Reproductive Technology. Ma nella maggior parte dei casi le persone non devono affrontare quel tipo di dolorosa speculazione con cui Jennifer Aniston ha dovuto confrontarsi.

Le parole di Jennifer Aniston

"Tra i miei 30 e 40 anni ho passato un (periodo di) me**a davvero duro e, se non fosse stato per quello, non sarei mai diventato quello che avrei dovuto essere", ha detto Aniston alla giornalista Danielle Pergament di Allure. E ha poi subito spiegato: “Stavo cercando di rimanere incinta".
Erano proprio gli anni in cui l'attrice era oggetto di una vera e propria caccia al pancione, un "bump watching” che sui tabloid aveva come preda preferita proprio lei.

"Stavo facendo la fecondazione in vitro, bevendo tè cinesi”, ha raccontato, riferendosi al fatto che ha provato qualsiasi cosa pur di riuscire a diventare mamma, comprese tecniche della filosofia orientale. Oltre ai tè cinesi, per esempio, è opinione comune in Asia che l'agopuntura possa dare un aiutino alla fertilità.

"Avrei dato qualsiasi cosa se qualcuno mi avesse detto: 'Congela i tuoi ovuli. Fatti un favore.' Semplicemente non lo pensi. Quindi eccomi qui oggi. La nave è salpata”, queste le parole di Jennifer Aniston, parole che non possono lasciare indifferenti. Emerge tutto il dolore, il rammarico, la frustrazione e la tristezza di non aver esaudito un proprio desiderio fortissimo, inoltre con il rimpianto di non aver fatto ciò che altre donne invece hanno scelto come via per preservare la propria fertilità: la crioconservazione degli ovuli. Eppure, nonostante le sue parole facciano pensare a un certo rimpianto, lei afferma che oggi invece non è rosa da rimorsi di nessun tipo. "Non ho rimpianti", dice a chiare lettere Aniston.

NEW YORK, NEW YORK - SEPTEMBER 26:  Jennifer Aniston is seen filming on location for 'The Morning Show' at the Mercer Hotel on September 26, 2022 in New York City. (Photo by James Devaney/GC Images)

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Aniston: "Non ho rimpianti"

Oggi Jennifer Aniston ha 53 anni, un'età in cui è poco probabile poter dare alla luce un figlio (se non si ricorre a propri ovuli congelati oppure a ovuli di donatori), come lei stessa ha affermato con l'espressione “la nave è salpata”.

"Non ho rimpianti", dice. E, anzi, spiega che adesso sta meglio: “In realtà mi sento un po' sollevata ora perché non c'è più quel 'Posso? Forse. Forse. Forse.' Non devo più pensarci”.

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Il dolore legato anche ai commenti dei media

Benché la Jennifer Aniston di oggi parli serenamente di questo progetto che non è mai andato in porto - e che adesso non potrà più andare in porto perché “la nave è salpata”, come ha detto lei (riferendosi probabilmente al fatto che è entrata in menopausa) - c'è una Jennifer Aniston di ieri che invece ha dovuto attraversare periodi molto bui.
Il dolore del passato è anche legato ai tanti commenti dei media.
Alla tristezza e al senso di fastidio che provava quando leggeva titoli di giornali del tipo "Jen ha un pancione?" si aggiungeva anche un'immensa rabbia quando il tutto era aggravato dalla "narrativa secondo cui ero solo egoista", afferma Aniston. "Mi importava solo della mia carriera. E Dio non voglia che una donna abbia successo e non abbia un figlio”, racconta. “E il motivo per cui mio marito mi ha lasciato, il motivo per cui ci siamo lasciati e abbiamo posto fine al nostro matrimonio, era perché non gli avrei dato un figlio. Erano bugie assolute. Non ho nulla da nascondere a questo punto”, così si sfoga la diva, che finalmente può togliersi un peso dalla coscienza e non pochi sassolini dalla scarpa.

Il matrimonio quinquennale di Aniston con Brad Pitt si è concluso nel 2005; è stata poi legata sentimentalmente a Justin Theroux dal 2011 al 2018 (si sono sposati nel 2015). Spesso i media hanno ricondotto la fine delle sue relazioni sentimentali alla sua maternità mancata, voluta o non voluta che fosse (oggi sappiamo bene che non era affatto voluta, invece).

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Le critiche di Jennifer Aniston contro i media in un editoriale per The Huffington Post

Questa intervista non è la prima occasione in cui Jennifer Aniston critica i media per averla stressata e subissata di attenzioni non gradite circa il suo stato riproduttivo.
La frustrazione dell’attrice è arrivata a un punto di tale esasperazione che nel 2016 ha deciso di scrivere un editoriale per The Huffington Post in cui ha criticato i media per la loro fissazione sul suo stato riproduttivo e sul trattamento delle donne in generale.

Di seguito vi riportiamo buona parte dell'editoriale pubblicato dall’Huffington Post. Parole che oggi diventano ancora più importanti, alla luce delle nuove confessioni fatte dall'attrice.

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Le parole di Aniston sull'Huffington Post

“Per la cronaca, non sono incinta. Sono solo stanca. Sono stanca dell'esame minuzioso condotto quasi come uno sport, dell'umiliazione quotidiana del corpo femminile celati sotto la maschera del ‘giornalismo’, del ‘Primo Emendamento’, delle ‘notizie sulle celebrità’ […] Se, in qualche modo, sono diventata un simbolo per alcune persone lì fuori, allora sono anche un esempio della prospettiva dalla quale noi, come società, guardiamo madri, figlie, sorelle, mogli, amiche e colleghe. La riduzione ad oggetti, il giudizio costante cui sottoponiamo le donne sono assurdi ed inquietanti. Il modo in cui vengo descritta dai media non è altro che il riflesso di come vediamo e dipingiamo le donne in generale, rifacendoci ad uno standard di bellezza distorto. […] Lo stalking e l'oggettivizzazione che vivo in prima persona, ormai da decenni, riflettono il modo corrotto in cui ‘calcoliamo’ il valore di una donna. Quest'ultimo mese, in particolare, mi ha illuminato sul modo in cui definiamo il valore di una donna in base al suo stato civile o familiare. L'enorme potenziale che, in questo momento, viene investito dalla stampa per scoprire se sono incinta o meno (per la trilionesima volta... ma chi le conta più) è sintomatico della diffusione di un'idea che ci vorrebbe incomplete, fallite, infelici se non siamo sposate e con figli. […] Siamo complete con o senza un compagno, con o senza un bambino. Siamo noi a decidere ciò che è bello quando si tratta del nostro corpo. La decisione è nostra, soltanto nostra. Prendiamo questa decisione per noi stesse e per le giovani donne del mondo che ci vedono come esempio. Prendiamo questa decisione in maniera consapevole, isolando il chiacchiericcio scandalistico. Non dobbiamo per forza essere mogli e madri per essere complete. Siamo noi a decidere il nostro ‘e vissero felici e contente’. Sono stanca di far parte di questa storia. Sì, forse un giorno sarò madre e, visto che sto mettendo le cose in chiaro, se e quando succederà sarò la prima a farvelo sapere. Ma non sono alla ricerca della maternità perché mi sento incompleta, come la nostra cultura dello scoop vorrebbe farci credere. Non sopporto il fatto che vogliano farmi sentire ‘da meno’ perché il mio corpo sta cambiando e/o perché ho mangiato un hamburger a pranzo, sono stata fotografata da un'angolazione strana e, per questo, ‘condannata’ ad essere una delle due cose: ‘incinta’ o ‘grassa’. Per non parlare del disagio doloroso che accompagna gli auguri e le congratulazioni di amici, colleghi ed estranei per la mia gravidanza immaginaria (spesso succede decine di volte in una sola giornata). Dopo anni di esperienza ho imparato che la prassi dei giornali scandalistici, per quanto pericolosa, non cambierà. Almeno non nel breve periodo. Ma possiamo cambiare la nostra consapevolezza, la nostra reazione ai messaggi dannosi che sono contenuti in queste storie, apparentemente innocue, che ci vengono servite come verità assolute e che formano la nostra idea di ciò che siamo. Siamo noi a decidere in che misura prendere per buono quello che ci viene propinato e forse, un giorno, i tabloid saranno costretti a vedere il mondo da una prospettiva diversa, più umana, perché il pubblico avrà smesso di abboccare a tutte queste stron**te”. Queste sono state le parole espresse da Jennifer Aniston del 2016 in un editoriale per l’Huffington Post. “Dal momento che non sono sui social media, ho deciso di mettere per iscritto i miei pensieri qui”, così aveva introdotto il suo editoriale, dato che ai tempi non aveva né Instagram, né Facebook, né Twitter né niente.


Di seguito vi mostriamo il post con la foto della copertina di Allure con protagonista Jennifer Aniston, condivisa dal profilo ufficiale di Instagram del magazine.

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