Arena di Verona, la Carmen di Zeffirelli apre il 99° Opera Festival venerdì 17 giugno

Spettacolo
Foto: Ennevi

Al debutto la protagonista Clémentine Margaine e Luca Micheletti (Escamillo), con il tenore Brian Jagde e un cast internazionale di giovani. Sul podio il direttore musicale del Festival Marco Armiliato. L’allestimento integra le migliori intuizioni di Zeffirelli dal ’95 al 2009 e nuovi elementi mai realizzati dai bozzetti originali. A Orchestra, Coro e Tecnici si aggiungono le voci bianche di A.Li.Ve., il Ballo con le coreografie originali di El Camborio riprese da Lucia Real e la Compagnia di Ballo Antonio Gades

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Tutto è pronto per la doppia inaugurazione del più popolare Festival d’Opera al mondo, giunto alla sua 99a edizione (*nel video in alto l'inaugurazione dello scorso anno), all’insegna dei due titoli più amati e rappresentati nel millenario anfiteatro veronese: Carmen di Georges Bizet, venerdì 17 giugno, e Aida di Giuseppe Verdi, sabato 18. Entrambi recano la firma di Franco Zeffirelli, maestro della scenografia e della regia sia teatrale e lirica che cinematografica, di cui fra pochi mesi ricorrerà il centenario della nascita. All’Arena di Verona Zeffirelli è approdato nell’estate 1995 con una produzione di Carmen entrata nella leggenda, e qui ha realizzato la sua ultima Traviata, sua summa artistica, trasmessa in diretta in mondovisione a pochi giorni dalla sua scomparsa e alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Una Carmen mai vista

 

La Fondazione Arena di Verona inizia il proprio omaggio a Zeffirelli portando in scena Carmen come non è mai stata vista: l’allestimento integra infatti il progetto originario del 1995 con le migliori intuizioni che lo stesso Maestro aveva adottato per la ripresa del 2009 e soprattutto con importanti elementi scenografici, qui realizzati per la prima volta in assoluto, che Zeffirelli aveva solo disegnato senza poterli mai vedere in scena. Questa Carmen vuole quindi essere la sintesi definitiva della visione elaborata negli anni dal Maestro, con i diversi aggiustamenti tecnici e con il ritorno al respiro più ampio possibile della prima produzione: risultato raggiunto grazie al coinvolgimento della Fondazione Franco Zeffirelli a fianco degli storici collaboratori del Maestro, compresa Lucia Real che riprenderà le coreografie originali di El Camborio con il Ballo areniano, e con la partecipazione straordinaria del Ballo spagnolo della Compañia Antonio Gades diretta da Stella Arauzo. I costumi sono quelli originali di Anna Anni e le luci sono ridisegnate da Paolo Mazzon.

L'opera

 

Appena arrivato a Siviglia, il giovane soldato Don José si innamora perdutamente di Carmen, sigaraia dal sangue gitano, al punto da abbandonare tutto per seguirla – compresa la fidanzata Micaela – compromettendo la propria carriera e ritrovandosi disertore tra i contrabbandieri. Ma Carmen nasce libera e libera vuole restare: l’arrivo dell’affascinante torero Escamillo la allontana da Don José, il quale però è follemente deciso a non lasciarla andare, anche a costo di ucciderla per tenerla con sé.

Carmen è il capolavoro indiscusso di Georges Bizet (1838-‘75): ispirato alla novella di Prosper Mérimée, grazie ai librettisti Meilhac e Halévy acquisì presto una sua fisionomia originale, con nuovi personaggi e situazioni. Subito però non ottenne il riscontro sperato: il primo ciclo di recite era ancora in corso all’Opéra comique di Parigi quando il compositore si spense prematuramente. Da allora Carmen cominciò ad essere conosciuta in tutto il mondo con i recitativi musicati dal fedelissimo collega Guiraud, iniziando un percorso di travolgente e ininterrotto successo, grazie alla forza del dramma, all’attualità della vicenda, all’invenzione melodica del suo autore e all’iconicità delle atmosfere sivigliane ricreate in partitura e in scena. Nell’anfiteatro veronese è stata rappresentata nel 1914, l’anno dopo la prima Aida, ed è il titolo più seguito e presente ancora oggi, secondo solo alla verdiana regina dell’Arena. 

L'inaugurazione

 

Per l’inaugurazione del 17 giugno e tutte le repliche del titolo, sale sul podio il M° Marco Armiliato, Direttore Musicale del 99° Opera Festival, alla guida di Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona, delle voci bianche di A.Li.Ve. e di un cast internazionale di artisti di primo piano: è un debutto in scena quello del mezzosoprano francese Clémentine Margaine nei panni della protagonista, così come è un esordio assoluto in Arena quello del baritono Luca Micheletti come torero Escamillo, insieme al Don José del tenore statunitense Brian Jagde (all’atteso ritorno dopo l’inaugurazione ’18) e alla Micaela del soprano Karen Gardeazabal. Carlo Bosi e Nicolò Ceriani saranno i due affiatati contrabbandieri Remendado e Dancairo, mentre le amiche di Carmen, Frasquita e Mercedes, saranno le giovanissime Caterina Sala e Caterina Dellaere, entrambe alla prima presenza in Anfiteatro. Completano il cast Gabriele Sagona e Biagio Pizzuti come Zuniga e Morales, rispettivamente superiore e collega di Don Josè.

I cast

 

Questi richiestissimi interpreti sono solo i primi di una schiera di stelle internazionali che si alterneranno nel corso della stagione, rendendo ognuna delle nove recite di Carmen una vera e propria première: tutte alla prima volta in Arena sono le protagoniste J’Nai Bridges, Elina Garanča e Yulia Matochkina, affiancate dai carismatici Don Josè di Vittorio Grigolo e Roberto Alagna (entrambi per la prima volta nel ruolo a Verona). Come Micaela si avvicendano Gilda Fiume (al debutto), Maria Teresa Leva e Lavinia Bini e come Escamillo i baritoni Gëzym Myshketa e Claudio Sgura. Completeranno il cast gli esordienti Daniela Cappiello (Frasquita), Sofia Koberidze (Mercedes), Jan Antem (Dancairo), Vincent Ordonneau (Remendado) e Alessio Verna (Morales).

Repliche: 24, 30 giugno, 14, 21, 31 luglio, 11, 14, 27 agosto.

La serata inaugurale del 99° Arena di Verona Opera Festival sarà dedicata specialmente alla memoria di due fra i massimi cantanti del ‘900 molto presenti nella storia areniana: nel 2022 infatti ricorre il centenario sia del soprano Renata Tebaldi che del baritono Ettore Bastianini. Inoltre Carmen, insieme ad altre due produzioni del 99° Festival 2022, Nabucco e La Traviata, sarà ripresa dalle telecamere Rai grazie alla collaborazione di Gianmarco Mazzi e Arena di Verona srl. 

La vera ripartenza

 

Il Sindaco di Verona Federico Sboarina, Presidente della Fondazione Arena di Verona dichiara con orgoglio: «In questi anni difficili abbiamo lavorato duramente perché l’Arena non si spegnesse mai: quanto realizzato finora è stato definito da molti miracoloso, sia sostanzialmente che economicamente. Con questo Festival che prende il via venerdì, torniamo finalmente agli spettacoli e ai numeri pre-pandemici, ma lo facciamo con la forza e l’orgoglio delle tempeste attraversate prima, mari agitati su cui l’Arena ha navigato con coraggio, lungimiranza e risultati impensabili solo pochi anni fa. Quella tempesta è diventata il vento in poppa, che sospinge la Fondazione Arena verso il 2023, il suo centesimo Festival».

Il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia commenta entusiasta: «Il 17 giugno torna in scena, dopo tre anni, qualcosa di speciale. Qualcosa che davamo per scontato e che abbiamo rischiato di perdere: non solo la magia di un grande spettacolo unico al mondo, ma anche arte, lavoro, identità, e il piacere di ritrovarsi in un rito collettivo nella piena capienza del nostro millenario anfiteatro. Con Carmen torna l’Arena di Verona che conosciamo, con i migliori interpreti di oggi e i grandi allestimenti per cui rappresenta l’Opera nell’immaginario collettivo. Per questo miracolo, alla vigilia di una stagione intensa e riconquistata, ringrazio tutte le Istituzioni che ci sono state vicine, partner e sponsor, le gloriose 67 colonne, e ogni singolo lavoratore della Fondazione, che per 46 sere accenderà di nuova vita questi capolavori immortali con professionalità e passione».

«Teniamo molto a questa Carmen, – aggiunge Stefano Trespidi, Vice Direttore Artistico, –   frutto di oltre vent’anni di allestimenti e riflessioni sul titolo da parte di Franco Zeffirelli. Quello che si vedrà in scena, grazie ai suoi collaboratori, è la sintesi di ciò che crediamo lui avrebbe desiderato per una delle opere che amava di più, quella con cui ha iniziato la sua storia d’amore con Verona, l’Arena e il suo Festival».

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